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Economia

Mps, il piano industriale 2016-2019 in 8 punti

Aumento di capitale da 5 miliardi, cartolarizzazione per 27,7 di crediti deteriorati, 500 filiali da chiudere e 2.600 esuberi. L'ad Morelli: "Funzionerà"

Il cda di Mps ha approvato oggi con i voti a favore del 96,8% dell'assemblea l'aumento di capitale. Era il primo passo necessario a realizzare il nuovo piano industriale 2016-2019 a sua volta approvato il 25 ottobre scorso all'unanimità. Ora la banca si presenterà al mercato per chiedere i 5 miliardi di euro necessari a ripulire il bilancio da 27,7 miliardi di sofferenze e ad alzare le coperture sugli altri crediti deteriorati ancora sui libri della banca.
"Sono tornato al Monte dei Paschi di Siena perchè credo che questo è un piano che puo' essere portato in porto" ha detto l'amministratore delegato di Mps, Marco Morelli, rispondendo ai soci nel corso dell'assemblea dell'istituto e a chi gli domandava se era allo studio un bail-in ha risposto: "Non abbiamo nessuna idea del prezzo del bail in perchè è un'ipotesi che non abbiamo considerato". Ecco dunque la situazione finanziaria di partenza, gli obiettivi previsti e cosa prevede il nuovo piano per raggiungerli, punto per punto. [CLICCA SU AVANTI]

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1 - LA SITUAZIONE FINANZIARIA DI PARTENZA

Mps chiude i nove mesi del 2016 con una perdita di 849 milioni di euro, su cui pesano "rettifiche straordinarie su crediti di 750 milioni di euro contabilizzate nel terzo trimestre". Lo stesso periodo del 2015 aveva registrato un utile di circa 585 milioni (di cui circa 500 milioni di euro per il restatement dell'operazione "Alexandria" e circa 120 milioni di euro riferiti alla plusvalenza realizzata a fronte della cessione a Poste Italiane della quota partecipativa in Anima Holding).
I ricavi complessivi sono stati pari a circa 3.418 milioni (-16,6%) "per effetto della flessione del margine di interesse e dell'attività di negoziazione, quest'ultima posizionata su livelli inferiori a quelli del 2015". Il margine di interesse è risultato pari a circa 1.519 milioni (-11,6%), le commissioni nette sono state 1.402 milioni (+3,2%)

2 - GLI OBIETTIVI

Il piano industriale di Mps prevede che la banca realizzi un utile superiore ai 950 milioni di euro nel 2018, che diventeranno 1,1 miliardi di euro nel 2019. Nessuna politica dei dividendi è stata prevista nel piano: "non abbiamo incorporato alcun pay-out ratio" ha detto agli analisti l'amministratore delegato Marco Morelli, non dando indicazioni invece sull'obiettivo di utile al 2017.

"Ci aspettiamo di generare due miliardi di capitale nell'arco di piano, concentrati nel 2018 e nel 2019 mentre il 2017 sarà un anno di implementazione, con aspettative di una solo parziale generazione di capitale" ha detto Morelli. Il ritorno sul capitale tangibile (rote) è atteso al 10% nel 2018 e all'11% nel 2019.

Il piano dovrebbe inoltre portare a ricavi nel 2019 pari a 4.518 milioni, un risultato operativo netto di 1.507 milioni.

Obiettivo centrale è anche il rafforzamento della posizione partimoniale (CET1) attesa al 13,5%. Il deconsolidamento del portafoglio di crediti in sofferenza e l'aumento di capitale, spiega l'istituto, avranno impatti positivi sui principali ratio di liquidità che verranno ulteriormente rinforzati da un aumento del livello di funding di 14 miliardi nell'arco di piano.

3 - Aumento di capitale: 5 miliardi

L'assemblea straordinaria di MPS ha approvato oggi l'aumento di capitale fino a 5 miliardi di euro. L'aumento, si legge nell'avviso di convocazione, sarà con "esclusione o limitazione del diritto di opzione". La delega alcda per l'aumento dovrà "esercitarsi entro e non oltre il 30 giugno".

L'operazione sarà strutturata in tre componenti: una parte da destinare ai titolari di bond subordinati per la conversione dei loro titoli in azioni, una parte per cassa "riservata ad eventuali cornerstone investor", cioè soggetti "disponibili ad acquistare una partecipazione significativa nella banca" e infine una ulteriore componente per cassa, una parte della quale potrà per l'appunto essere destinata in opzione agli attuali azionisti. L'articolazione delle tre componenti dell'aumento sarà individuate dal Cda "in un momento pià prossimo all'avvio dell'operazione".

Come tempistica viene ribadita quella già nota, con l'aumento di capitale da chiudere entro la fine dell'anno. La banca ha spiegato che Jp Morgan e Mediobanca, Banco Santander, Citigroup, Credit Suisse Securities (Europe) Limited, Deutsche Bank, Goldman Sachs International e Merrill Lynch International e Banco Bilbao Vizcaya Argentaria, Commerzbank, Ing, Jefferies, e Sociètè Gènèrale, "hanno sottoscritto un accordo di pre-underwriting avente ad oggetto l'impegno a firmare un accordo di garanzia per la sottoscrizione delle azioni di nuova emissione eventualmente non opzionate per un ammontare massimo di euro 5 miliardi".

4 - Deconsolidamento di 28,5 miliardi

Previsto un deconsolidamento di 28,5 miliardi di euro, di cui 27,6 miliardi di crediti in sofferenza attraverso la cessione a un veicolo di cartolarizzazioni a un prezzo di 9,1 miliardi e la successiva assegnazione della tranche junior ad azionisti Mps, e la ricapitalizzazione fino a un massimo di 5 miliardi di euro.

Quaestio Capital Management, per conto del fondo Atlante, sottoscriverà le junior mezzanine notes per un importo pari a circa 1,6 miliardi. L'operazione prevede anche il "potenziale esercizio di liability management, da completarsi prima dell'avvio dell'aumento di capitale" per consentire l'adesione volontaria "ad un'offerta di acquisto per cassa con vincolo di destinazione del corrispettivo alla sottoscrizione delle nuove azioni emesse nel contesto dell'aumento di capitale".

5 - Chiusure di 500 filiali e 2.600 esuberi

Il piano industriale di Mps prevede 2.600 esuberi e la chiusura di 500 filiali. Il costo del personale scenderà pertanto di circa il 9% a 1,5 miliardi di euro nel 2019, rispetto ai quasi 1,6 miliardi del 2016, a seguito della riduzione della forza lavoro e anche mediante un turnover naturale e l'attivazione del fondo di solidarietà.

Le spese amministrative scenderanno del 4% circa (da 740 milioni nel 2016 a 710 milioni nel 2019), per effetto soprattutto della riduzione delle 500 filiali che nel 2019 si attesteranno dunque a quasi 1.500.

6 - Il management

Mps avrà un nuovo modello organizzativo che "velocizza i processi decisionali e riduce il numero dei riporti diretti dell'amministratore delegato consentendogli di focalizzarsi sulla definizione delle strategie e sulla gestione dei rischi". Nella riorganizzazione, si legge in una nota, "l'attuale direttore finanziario Arturo Betunio cesserà dal servizio a far data dal 25 novembre prossimo (fino a tale data mantiene l'incarico di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari).

All'ad Marco Morelli riportano cinque funzioni: il Chief Financial Officer, Francesco Mele; il Chief Commercial Officer, Antonio Nucci; il Chief Lending Officer, Fabrizio Leandri attuale Chief Audit Executive; il Chief Human Capital Officer, di nuova costituzione, Ilaria Dalla Riva; i Co-Chief Operating Officer, di nuova costituzione, Enrico Grazzini e Maurizio Pescarini.

All'Amministratore Delegato riportano inoltre le Funzioni di Controllo: il Chief Risk Officer a riporto gerarchico del CdA e funzionale dell'Amministratore Delegato, Andrea Rovellini; l'Area Compliance, Responsabile Alessandro Papaniaros; il Group General Counsel di nuova costituzione, avv. Riccardo Quagliana; l'Area Relazioni Esterne di nuova costituzione, Responsabile Marco Palocci; lo Staff Regulatory Relationship, Responsabile Pierfrancesco Cocco.

A supporto dell'Amministratore Delegato viene rafforzato il ruolo del Vice Direttore Generale Vicario Angelo Barbarulo con funzione di coordinamento attraverso l'esercizio trasversale delle deleghe di gestione. Angelo Barbarulo coprirà anche il ruolo di Chief lending officer fino all'assunzione dell'incarico da parte di Fabrizio Leandri.

7 - Separazione crediti e commerciale

Il piano include la piena separazione della divisione Commerciale dalla divisione crediti, che sarà responsabile dell'erogazione di nuovi crediti esclusa la parte erogata mediante processi automatizzati. Il processo automatizzato di erogazione del credito agli individui aumenterà al 70% nel 2019 (dal 20% nel 2016) e al segmento Small Business al 50% (dal 15% nel 2016). Inoltre, la divisione Commerciale sarà dotata di nuovi strumenti avanzati di analisi della clientela ai fini di valutarne il rischio associato e identificare la migliore offerta di prodotti

8 - Cessione di Merchant Acquaring

L'Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane (Icbpi) ha presentato a Mps un'offertta (il 21 ottobre scorso) per "la potenziale acquisizione del perimetro di attività riconducibili al business del Merchant Acquiring per un corrispettivo per le sole attività pari a 520 milioni oltre a una proposta di partnership commerciale". Il cda, si legge in una nota, svolgerà gli opportuni approfondimenti e ha concordato un periodo di esclusiva fino al 31 dicembre.

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Redazione Economia