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Economia

Luxottica, cosa accade con le dimissioni di Cavatorta

Tonfo in borsa del gruppo dell'occhialeria, dopo l'addio dell'amministratore delegato. Gli analisti preoccupati per la Dynasty nella famiglia Del Vecchio

Prima un tonfo di quasi il 10% e poi una sospensione al ribasso. E' iniziata così la giornata a Piazza Affari per il titolo di Luxottica, il leader mondiale dell'occhialeria che ha successivamente ridotto le perdite, registrando in mattinata un calo del 7% circa. All'origine di tutto ci sono dimissioni dell'amministratore delegato della società, Enrico Cavatorta, che ha lasciato la plancia di comando ad appena un mese dal suo insediamento. L'addio di Cavatorta, che poche settimane fa aveva sostituito il precedente amministratore delegato Andrea Guerra, è dovuto ai contrasti con il fondatore e patron di Luxottica, Leonardo del Vecchio. In particolare, secondo le indiscrezioni circolate in questi giorni, il manager dimissionario contesta il peso crescente assunto nella gestione da Francesco Milleri, consulente esterno di Luxottica, personaggio considerato vicino alla moglie di Del Vecchio, Nicoletta Zampillo.


Guerra e il divorzio da Luxottica, tre cose da sapere


Di fronte al rifiuto del patron di Luxottica di ridimensionare il ruolo di Milleri, Cavatorta avrebbe dunque deciso di passare la mano, non senza aver venduto prima 550mila azioni della società in suo possesso, incassando la bellezza di 22 milioni di euro. Al suo posto, nel consiglio di amministrazione convocato per oggi, sarà proposto Massimo Vian, che lavora in Luxottica dal 2005 ed è l'attuale direttore operativo del gruppo. Anche se se la nomina si concluderà senza intoppi, questo cambio di vertice nel gruppo dell'occhialeria ha assunto però i contorni di una Dynasty che ha lasciato un po' di stucco il mercato e gli analisti delle case d'affari. Il patron dell'azienda Leonardo del Vecchio, infatti, ha una famiglia numerosa, con ben 6 figli, avuti da tre donne diverse. I più anziani sono Claudio, Marisa e Paola, nati dopo il primo matrimonio. Poi c'è il secondogenito Leonardo Maria, che ha 20 anni ed è nato dalle nozze con Nicoletta Zampillo. Infine ci sono i “piccoli” Clemente e Luca, di 7 e 9 anni, avuti dalla terza compagna Sabrina Grossi. Ma gli intrecci dinastici di Del Vecchio non finiscono qui perché il patron di Luxottica, nel 2010, ha lasciato anche la terza compagna per risposarsi una seconda volta con Nicoletta Zampillo, da cui aveva divorziato nel 2000.


Luxottica, pronto il nuovo assetto


Ed è proprio il ruolo di Zampillo, secondo molte indiscrezioni, ad aver messo in fibrillazione gli equilibri familiari all'interno della proprietà di Luxottica. Il colosso dell'occhialeria, infatti, è controllato con una quota del 68% dalla holding lussemburghese Delfin, la cui proprietà è in usufrutto a Del Vecchio ma risulta suddivisa in parti uguali tra tutti e sei i figli. Ora, però, sembra che Nicoletta Zampillo voglia avere un peso maggiore negli equilibri familiari e arrivare a controllare il 25% di Delfin, anche se non si sa bene con quali modalità. Inoltre, secondo rumors non confermati, l'attuale moglie di Del Vecchio vuole avere anche maggiore voce in capitolo sulla gestione che, per diversi anni, è stata invece ampiamente delegata dalla proprietà ai manager, in primis all'ex numero uno Andrea Guerra.


I dubbi degli analisti

In attesa di vedere gli sviluppi di questa saga familiare, le case d'investimento non hanno però nascosto qualche preoccupazione. Fino all'altro giorno, Luxottica era considerata dagli analisti un'azienda con i fondamentali solidissimi. Con un giro d'affari di oltre 7 miliardi di euro nel 2013, il gruppo veneto dell'occhialeria potrebbe infatti beneficiare nei prossimi mesi del rafforzamento del dollaro, che porta sempre grandi vantaggi alle aziende del settore del lusso. Inoltre, Luxottica ha anche una buona situazione finanziaria, con un rapporto tra i debiti e l'ebitda (il margine operativo lordo) ampiamente inferiore a 1, attorno al livello di 0,8.

Di fronte alle dimissioni di Cavatorta e alle presunte difficoltà di Del Vecchio nel gestire gli equilibri familiari, però, molte case d'affari si sono affrettate a cambiare i propri giudizi sul titolo Luxottica, ovviamente peggiorandoli. E' il caso degli esperti di Banca Akros, che hanno abbassato il rating sulle azioni della società da accumulate (accumulare nel portafoglio) a hold (mantenere), sostenendo che le dimissioni di Cavatorta sono un fatto negativo, visto che l'amministratore delegato uscente avrebbe consentito una certa continuità nella gestione. Sulla stessa lunghezza d'onda si sono mossi gli analisti di Equita sim, che hanno abbassato il rating del titolo Luxottica da buy (comprare) a hold (mantenere), riducendo il prezzo obiettivo da 44 a 40 euro. Una  bocciatura è arrivata pure da Citigroup, che ha tagliato il rating sulle azioni da buy a neutral e ha portato il prezzo obiettivo da 47 a 38,5 euro. La Dynasty dei Del Vecchio, insomma, alle case d'affari non piace proprio.


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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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