La lettera degli operai di Mirafiori a Renzi
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Economia

La lettera degli operai di Mirafiori a Renzi

"Agli annunci e alle promesse non stanno seguendo gli investimenti". Per questo i dipendenti torinesi vogliono incontrare il premier che lunedì sarà a Torino

Questa volta a chiedere un incontro con il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sono i sindacati della Fiat. Lunedì prossimo il premier sarà infatti allo stabilimento di Grugliasco per partecipare all’assemblea degli industriali torinesi e, in quella occasione “vorremmo illustrarle direttamente il nostro punto di vista e le nostre preoccupazioni sul futuro occupazionale del comparto auto (e non solo) della provincia di Torino”, scrivono i lavoratori in una lettera aperta. Spiegano che “servirebbe farsi carico nei confronti della Fiat di un confronto stringente sulle prospettive future che con i governi precedenti non c’è stato”, visto che nei 10 anni di gestione di Sergio Marchionne la Fiat ha presentato ben 9 piani industriali, tutti disattesi o realizzati sono in minima parte.

Il motivo della richiesta dell’incontro è semplice: nonostante le promesse i lavoratori non credono che, come ha detto l’amministratore del gruppo Fca (Fiat Chrysler Automobiles) Sergio Marchionne, tutti i dipendenti italiani torneranno al lavoro entro il 2018. La realtà, infatti, è che solo una parte minoritaria dei dipendenti di Mirafiori lavora in fabbrica ma solo per 3 giorni al mese. A Grugliasco, invece, tutti sono al lavoro e, per di più, recentemente, dopo uno sciopero di un’ora proclamato dalla Fiom, sono stati trasferiti qui altri 500 dipendenti per rispondere al picco di richieste per le Maserati che vengono costruite proprio a Grugliasco.

Ma la preoccupazione resta alta, perché in effetti a Mirafiori erano state fatte diverse promesse in passato, tra le quali anche quella di produrre una parte delle 500 (nelle sue varie versioni) destinate al mercato continentale. “Agli annunci e alle promesse di questi mesi (e di questi anni) non stanno seguendo i conseguenti investimenti”, scrivono, infatti, i lavoratori.

Nel piano presentato il 6 maggio scorso a Detroit, Marchionne ha promesso non solo che tutti i dipendenti italiani sarebbero tornati al lavoro, ma che, in particolare, a Mirafiori, all’inizio del 2015, sarà costruito il Suv a marchio Maserati “Levante” e che le prime scocche si sarebbero viste proprio nei primi mesi del 2015, anno nel quale dovrebbe partire la produzione anche di “Alfieri”, una seconda vettura sempre a marchio Maserati che, disse, “è di una bellezza straordinaria”.

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