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ANSA/CESARE ABBATE
Economia

Fincantieri – Stx, cosa c’è dietro lo scontro tra Italia e Francia

A far traballare i precedenti accordi ci sarebbero commesse militari per 40 miliardi di euro

La vicenda dell’acquisizione dei cantieri francesi di Stx da parte della nostra Fincantieri sta diventando motivo di vero e proprio scontro tra il governo italiano e quello transalpino. Il nuovo presidente francese, Emmanuel Macron, ha infatti deciso di mettere in discussione i precedenti accordi con cui appunto la Fincantieri si era assicurata il controllo societario della Stx, con una quota pari circa al 66%.

Alla base della diatriba ci sarebbe soprattutto il tema delle commesse militari. Stiamo parlando di affari per circa 40 miliardi di euro, che hanno spinto l’esecutivo di Parigi a chiedere una revisione dell’intesa, con l’obiettivo di ottenere un controllo partitario, 50% contro 50%, di Stx.

Una presa di posizione ovviamente contestata dall’Italia, e al momento è difficile immaginare quale potrà essere l’esito di questa vicenda. Ma ripercorriamo i momenti salienti dell’affaire Fincantieri-Stx.

L’asta coreana e l’accordo con Hollande

L’acquisizione da parte di Fincantieri della Stx è avvenuta sulla base di un’asta pubblica indetta dal gruppo coreano che in precedenza aveva assunto il controllo dell’azienda francese. Fincantieri in realtà è stato l’unico soggetto imprenditoriale a fare un’offerta solida, accompagnata da un valido progetto industriale che aveva tra l’altro raccolto il beneplacito dell’allora presidente francese Hollande.

In base agli accordi stipulati, Fincantieri, insieme ad altri soci italiani, tra cui la Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste, avrebbe ottenuto il 66,7% dell’azionariato di Stx, lasciando il resto in mano francese. Una soluzione politicamente tanto più plausibile se si pensa che in precedenza la Francia non si era opposta al fatto che i coreani detenessero il controllo della Stx, e Fincantieri non voleva essere certo da meno.

La retromarcia di Macron

Ma proprio quando tutto sembrava fatto, ecco che a entrare in scena è il nuovo inquilino dell’Eliseo, quell’Emmanuel Macron che, come primo atto sulle vicenda Fincantieri – Stx, decide di bloccare il precedente accordo faticosamente raggiunto. I francesi ora vorrebbero stare nell’affare alla pari con gli italiani, e sul piatto mettono i già citati 40 miliardi di commesse militari, che entreranno nella partita però solo se il controllo della società sarà appunto al 50%.

Una decisione che ha scatenato ovviamente il disappunto in Italia, e autorevoli membri del governo, a cominciare dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, passando per il responsabile del dicastero dello Sviluppo economico Carlo Calenda, sono intervenuti polemicamente, esprimendo giudizi molto severi sulla scelta di Macron.

Le conseguenze

In questo vero e proprio tourbillon di polemiche, a rimetterci innanzitutto è stato il titolo azionario di Fincantieri, che in questi giorni è arrivato a perdere circa il 10% del proprio valore. Il governo francese sembra però intenzionato ad andare fino in fondo, e nel caso anche a far saltare il tavolo dell’accordo, esercitando un preesistente diritto di prelazione, nel caso non fossero esaudite le proprie richieste.

Da Parigi intanto hanno annunciato che entro questa settimana sarà assunta comunque una decisione definitiva, e questo quantomeno riporterà la calma sui mercati azionari, che evidentemente avevano scommesso positivamente sulla possibile acquisizione da parte di Fincantieri della Stx, e che ora invece dovranno forse ricredersi, e in parte, a vedere i listini, hanno già cominciato a farlo.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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