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ANSA/DANIEL DAL ZENNARO
Economia

Ferrari in Borsa a Milano

Dopo la quotazione a New York, la casa automobilistica debutta a Piazza Affari a 43 euro per azione. All'apertura presente anche il premier Matteo Renzi

Formula 1, investimenti e bond
"È iniziato l'anno del ritorno in vetta. La squadra c'è, è forte e in corsa, ci manca poco per arrivare al livello degli avversari. Gli investimenti non mancheranno" ha poi rassicurato Marchionne, parlando del futuro in Formula 1 di Ferrari. Non sono mancati anche i riferimenti a prossime forme di finanziamento per la società. In particolare Marchionne ha fatto riferimento a un bond pronto per essere lanciato entro il primo semestre dell'anno.

È stata poi esclusa dallo stesso presidente l'ipotesi di cessione della Magneti Marelli e della Comau. "La ricerca di un partner non si chiuderà quest'anno, anche se quest'anno daremo grandissima attenzione a questo tema" ha aggiunto. "La necessità di un partner è stato visto come un segno di debolezza per il piano 2018, ma è una cavolata. Quello che crea valore per gli azionisti è raggiungere gli obiettivi al 2018, questo ci darà un'altra forza"

I caffé e il futuro dopo il 2018
"Ho incontrato Mary Barra (ceo di Gm, ndr) meno di un mese fa a Washington. Non credo che prenderò un altro caffe' con lei, non si ripeterà in futuro". E alla domanda se intenda incontrare Mathias Mueller, ceo di Volkswagen, e con chi possa creare atmosfera prendere un caffè, Marchionne ha risposto con una battuta: "il caffè lo prendo con tutti, ma con Mueller è meglio non parlare di atmosfera".

Il pensiero va dunque al 2018, l'anno in cui Marchionne lascerà FCA. Cosa c'è nel suo futuro? Sicuramente mai la politica. Anzi "mai, mai, mai" come ha dichiarato lo stesso manager. "Non succederà mai che scenda in politica. Preferirei fare il giornalista, fare domande senza avere la responsabilità delle risposte, rompere le scatole agli altri. È il mio sogno" ha detto scherzando.

I dettagli dell'operazione
La Ferrari arriva alla Borsa di Milano, dopo l'esordio a Wall Street dello scorso ottobre. L'80% di Ferrari sarà assegnato ai soci Fca: il rapporto di concambio è di 1 a 10, cioè un titolo del Cavallino Rampante ogni dieci di Fiat Chrysler Automobiles.

Solo tra il 6 e il 7 gennaio l'operazione sarè efficace e quindi venerdì 8 gennaio sarà il primo giorno in cui la totalita' delle azioni Ferrari assegnate con lo scorporo sara' quotata regolarmente.

Per Fca oggi sara' invece il primo giorno di contrattazione senza il Cavallino. Bisognera' aspettare la fine della settimana per conoscere il nuovo valore dei due titoli, anche se una prima idea si potra' avere gia' oggi (nell'ultimo giorno di contrattazione, il 30 dicembre, il vecchio titolo ha
chiuso a 12,92 euro, in calo dell'1,37%).

Gli occhi sono puntati soprattutto sul valore di Fiat Chrysler dopo la separazione di Ferrari, aspetto fondamentale in vista della futura alleanza a cui lavora Marchionne. La stima, sulla base della valorizzazione della casa di Maranello a Wall Street, e' di poco inferiore ai 10 miliardi. Lo scorporo della Rossa consentira' a Fca di ridurre l'indebitamento grazie ai 700 milioni che arriveranno nelle casse della societa'

Dopo la separazione, Exor, la hoding degli Agnelli, deterra' il 29,1% di Fca e il 23,5% di Ferrari, ma in entrambi i casi il meccanismo dei diritti di voti doppi per i soci stabili previsto dalla normativa olandese consentira' di portare le rispettive quote al 44,2%  e al 33,4%, Per la casa di Maranello Exor ha inoltre firmato un patto parasociale con Piero Ferrari che ha il 10% del capitale e il 15,4% dei diritti di voto. Il controllo e'
quindi saldamente nelle mani degli Agnelli.

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GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images)
Sergio Marchionne nel giorno della quotazione di Ferrari a Piazza Affari - 4 gennaio 2016

È oggi il giorno della quotazione di Ferrari a Piazza Affari che dopo New York si quota anche in Italia.

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La separazione tra Fiat Chrysler Automobiles e Ferrari è stata completata, ogni legame è sciolto e la quotazione è cosa fatta. Alla Borsa di Milano erano presenti il presidente del Consiglio Matteo Renzi, Sergio Marchionne, presidente della Ferrari, l'amministratore delegato Amedeo Felisa, Piero Ferrari, figlio del fondatore Enzo, il presidente di Fca John Elkann.

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Davanti al Palazzo della Borsa, come era avvenuto a New York, l'intera gamma della Ferrari esposta: una decina di modelli, compresa l'ultima nata F12 Tdf.

"Con la quotazione si è aperto un nuovo capitolo. È un nuovo traguardo, una nuova partenza" ha detto Marchionne dopo il debutto della casa di Maranello in Borsa. "Competere sul listino di Milano per la Ferrari è come tornare alle origini", ha aggiunto ringraziando poi il premier Matteo Renzi che "nonostante un'agenda fitta di impegni ha trovato il tempo di venire qui". Un grazie - ha aggiunto - anche "per quello che sta facendo per il Paese".

In risposta Renzi ha voluto ringraziare i vertici di Fca e di Ferrari per la quotazione anche a Milano della casa automobilistica. "Forse - ha detto a piazza Affari - Marchionne lo avrebbe fatto comunque ma in un viaggio a Melfi con lui e John Elkann avevamo chiesto tre cose: sfruttare appieno il jobs act e con le assunzioni a Chieti è stato fatto, non dimenticare l'Ilva e su questo ci sono segnali importanti, e quotare anche a Milano". Il premier ha poi rivendicato "i risultati eccezionali" di Borsa Italiana che ha chiuso un 2015 con un +13,2%, risultato per cui si è complimentato e ha aggiunto che questa è una "straordinaria occasione per gli investitori, per chi crede che la bellezza si coniughi all'innovazione e all'ingegneria".

La Ferrari a Wall street

Ferrari Goes Public
Andrew Burton/Getty Images
Ferrari parcheggiate davanti alla Borsa di NYC. New York, 21 ottobre 2015

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