Ferragamo: il futuro del lusso è nel turismo
Economia

Ferragamo: il futuro del lusso è nel turismo

Cina e Brasile continuano a comprare, e le multinazionali della moda alzano i prezzi

Da anni siamo abituati a vedere un tasso di inflazione stabile, a livelli molto bassi. Il dato è la conseguenza della politica monetaria europea e, allo stesso tempo, delle dinamiche di domanda e offerta in tempo di crisi. Con la contrazione dei consumi, infatti, la domanda di beni viene negativamente influenzata e alle aziende non resta che contenere i prezzi, per evitare una diminuzione delle vendite. In altre parole, poiché le famiglie hanno pochi soldi, i prezzi non possono crescere, altrimenti non si venderà più nulla.

Ecco, Ferragamo farà... esattamente il contrario.

In un'intervista rilasciata al Financial Times, l'Amministratore Delegato di Ferragamo, Michele Norsa, ha annunciato un rialzo dei prezzi europei dei prodotti dell'azienda da lui diretta di alcuni punti percentuali. Le creazioni di Ferragamo sono beni di alta fattura e di lusso, il cui prezzo era perciò già elevato. In base alla semplice legge della domanda e dell'offerta che abbiamo descritto, la mossa sembrerebbe naturalmente destinata al fallimento. In realtà, così non sarà: del resto, Ferragamo non è la prima multinazionale della moda a compiere questa scelta, visto che il colosso francese LVMH ha appena elevato dell'8% i prezzi per il mercato europeo dei prodotti delle sue controllate - marchi celebri come Louis Vuitton, Dior, Kenzo, oltre alle firme italiane Fendi e Bulgari.

Qual è, quindi, il motivo di una decisione apparentemente avventata? Semplice: il fatto che la maggior parte dei clienti delle boutique in cui sono commercializzati abiti e borse di Ferragamo e delle grandi firme della moda non sono più europei. I migliori acquirenti, infatti, sono i turisti provenienti dalla Cina, che garantiscono loro ormai il 70% delle vendite totali negli empori più importanti. E, come sappiamo, i cinesi che visitano l'Europa nono solo sono sempre più numerosi, ma anche sempre più ricchi. Da un lato, infatti, sono milioni quelli che vengono a visitare le bellezze del Vecchio Continente - secondo le ultime statistiche, nel 2012 sono stati oltre quattro milioni e la cifra continua a crescere di anno in anno. Dall'altro, invece, possono spendere sempre di più, visto che il reddito pro capite in Cina è quadruplicato dal 2000 ai giorni nostri. Non solo: vogliono anche spendere di più quando viaggiano, per poter riportare a casa oggetti, come i capi di alta moda acquistati nei luoghi dove vengono creati, che per loro rappresentano status symbol di grande effetto.

Dal momento che quello che vale per la Repubblica popolare vale anche per il Sud America, e in particolar modo per il Brasile, se ne può facilmente concludere che la decisione di aumentare i prezzi presa da Ferragamo sia perfettamente in linea con le leggi di mercato della domanda e dell'offerta. La domanda sta infatti aumentando in maniera rilevante, al punto di giustificare l'aumento: è solo cambiata la composizione, con i compratori dei paesi emergenti che stanno rimpiazzando quelli di casa nostra.

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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