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Economia

Del Vecchio: una vita imprenditoriale di successo che si chiude in bellezza

Dai tempi in cui era garzone d’azienda alla fondazione di Luxottica, fino alla maxi-fusione con Essilor

Quella di Leonardo Del Vecchio è senza dubbio una storia da raccontare, di quelle che potrebbero essere inserite a giusto titolo nella categoria del cosiddetto sogno americano: partire dal nulla per diventare ricchi, se non di più. Il fondatore di Luxottica infatti ha iniziato la sua vita lavorativa come garzone in una piccola fabbrica e oggi, secondo Forbes, con un patrimonio personale stimabile in circa 20 miliardi di dollari, è il secondo uomo più ricco d’Italia è il 37esimo a livello mondiale. Un’ascesa irresistibile che in queste ore trova il suo ideale coronamento con l’annuncio della maxi-fusione della sua creatura imprenditoriale con la francese Essilor, per andare a costituire un Gruppo da 15 miliardi di fatturato, 50 di capitalizzazione e con circa 150mila dipendenti. Ma chi è realmente Leonardo Del Vecchio, un uomo che tra le altre cose, è stato sempre schivo e non ha mai particolarmente amato i riflettori della ribalta?

Gli inizi

Nasce a Milano nel 1935 da una famiglia emigrata dalla Puglia, ultimo di quattro fratelli, e perde il padre, commerciante di frutta, ancora prima di vedere la luce. È per questo che la madre decide di affidarlo al collegio Martinitt, antica istituzione di assistenza milanese. A 15 anni poi, si fa comprare una bicicletta dalla madre, e inizia il suo percorso lavorativo in qualità di garzone alla Johnson, fabbrica milanese di incisioni metalliche e medaglie. È un ragazzo sveglio però, i proprietari dell’azienda se ne accorgono e lo spingono ad iscriversi alle scuole serali dell’Accademia di Brera, dove impara a disegnare e incidere. Sarà la svolta della sua vita: fa carriere in azienda e di lì a poco decide subito di mettersi in proprio. Siamo nell’Italia del boom economico e i sogni di tanti piccoli imprenditori hanno buone possibilità di realizzarsi.

Agordo: città d’azione

Si trasferisce dapprima in Trentino, continuando a lavorare come dipendente nel settore delle incisioni, e nel 1958 decide di aprire un suo laboratorio ad Agordo, in provincia di Belluno. Laboratorio che nel 1961 diventa un vero e proprio stabilimento produttivo con 14 dipendenti. La motivazione di questa scelta è presto detta: il comune veneto offriva il terreno gratuitamente a chi decideva di aprire attività industriali. Si andrà così a generare un sodalizio con Agordo che ancora oggi, nonostante Luxottica sia una multinazionale con sei fabbriche in Italia e due in Cina, è considerata la sede principale della società. Un legame che si è, se possibile, ulteriormente rinsaldato nel 2007 con la concessione della cittadinanza onoraria a Del Vecchio. Da questo momento è un susseguirsi di balzi in avanti verso l’ampliamento della produzione e ovviamente dell’azienda, che fino a oggi, cioè prima della fusione con Essilor, poteva contare su circa 78mila dipendenti e una rete commerciale di circa 7.000 negozi.

Crescita e affermazione

Il primo salto di qualità avviene nel 1971 quando Luxottica decide di non produrre più per terzi e opta per la realizzazione e la commercializzazione di occhiali con un proprio marchio. Una scelta che viene premiata visto che solo dieci anni dopo, nel 1981, Del Vecchio è pronto per andare alla conquista del mercato americano. Acquista infatti il marchio Avantgarde, e con esso comincia un’ascesa Oltreoceano che, tra le altre cose, culminerà con l’acquisizione dapprima nel 1999 della Ray-Ban e nel 2007 per 2,1 miliardi di dollari della californiana Oakley, il più importante marchio al mondo di occhiali da sport. Oggi Luxottica è leader mondiale nella progettazione, produzione e commercializzazione di montature di occhiali da vista e da sole. Dichiara un fatturato di circa 9 miliardi di euro. Dal 1990 poi è quotata a New York e dal 2000 a Milano. I suoi prodotti sono presenti in più di 120 Paesi nel mondo, dagli Stati Uniti all’Australia, con marchi come il citato Ray-Ban, ma anche Persol, Revo e (in licenza) Prada, Versace, Dolce & Gabbana, Bulgari, Chanel, Burberry e Polo Ralph Lauren. Dal 2004 poi, Del Vecchio ha lasciato la guida dell’azienda. E' stato sostituito dapprima dal nuovo amministratore delegato Andrea Guerra e poi da Massimo Vian.

Partecipazioni

A fianco alla principale attività imprenditoriale legata agli occhiali, nel tempo Del Vecchio non ha disdegnato anche l’inserimento in alcune operazioni che hanno avuto un carattere decisamente più finanziario. Basti ricordare che attualmente la Delfin, la holding lussemburghese che è la cassaforte della famiglia Del Vecchio, oltre ovviamente al controllo di Luxottica, conta tra le altre partecipazioni nella società immobiliare francese Foncière des Régions, nelle Assicurazioni Generali e in Unicredit.

Vita privata

Come già accennato nella sua vita Del Vecchio è stato sempre molto riservato e ha sempre nutrito una sorta di avversione nel rapporto con la stampa. Di lui comunque si sa che ha avuto tre matrimoni dai quali sono nati sei figli. Questi ultimi detengono tutti una propria partecipazione nella holding di famiglia. Pare abbia detto una volta: “Se proprio devo navigare, allora preferisco l’oceano”. Ebbene, questa ultima maxi-fusione con Essilor sembra la dimostrazione più compiuta di questa filosofia di vita, per uomo che ha decisamente sempre pensato e agito in grande.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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