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ANSA/EPA/CYRIL ZINGARO
Economia

Auto, se Marchionne punta tutto sulla Cina

Il numero uno di Fca pronto a lanciare sul mercato dell’Estremo Oriente una nuova Jeep a motorizzazione elettrica

Per Sergio Marchionne la Cina resta un chiodo fisso, e non potrebbe essere altrimenti visto che stiamo parlando del mercato automobilistico che, a livello mondiale, più di tutti presenta potenzialità di sviluppo straordinarie per il futuro prossimo. Una circostanza non da poco in un settore come quello automotive che ormai da anni fa i conti con risultati commerciali sempre più asfittici in quelli che sono considerati i mercati tradizionali. E allora, la Cina rappresenta per tanti, e ovviamente non solo per Marchionne, una sorta di nuovo Eldorado della motorizzazione. Non sorprende allora che in occasione del recente Gran Premio di Formula Uno tenutosi a Shanghai, l’amministratore delegato di Fca ne abbia approfittato anche per mettere a punto progetti futuri di sviluppo proprio in Cina.

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Un scommessa chiamata Jeep
In cima ai programmi di Marchionne quando si parla di Estremo Oriente al momento c’è sicuramente il marchio Jeep. Attualmente infatti Fca ha già in corso due partnership con il colosso cinese Guangzhou Automobiles per la realizzazione in loco della Renegade e della Cherokee. A questo menù ora potrebbe aggiungersi un nuovo modello di Jeep a motorizzazione elettrica. Un progetto che ha come obiettivo quello di raggiungere complessivamente quota 500mila modelli Jeep venduti sul territorio cinese. E la scelta di un modello a trazione elettrica, come vedremo di seguito, non è per niente casuale.

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Se la Cina punta sull’elettrico
La volontà di Marchionne di lanciare sul mercato cinese un nuovo modello di Jeep elettrica è legata direttamente alle ultime decisione del governo di Pechino in tema di lotta allo smog e di promozione dell’innovazione tecnologica. L’esecutivo cinese ha infatti imposto ai costruttori di automobili che entro il 2018 le proprie vendite debbano avere una quota di elettrico pari almeno all’8%. Non solo, il proposito di puntare su vetture più ecologiche, viene perseguito anche attraverso una serie di incentivi all’acquisto di auto meno inquinanti, che possono arrivare anche a 6mila dollari per modello.

Il “masochismo” di Marchionne
Quella tra il numero uno di Fca e l’elettrico sembra essere una partita tutta aperta e da giocare. Qualche tempo fa infatti, proprio Marchionne ebbe a dire che secondo lui il futuro dell’auto, almeno quello più immediato, non sarebbe passato dall’elettrico che secondo lui, parole testuali, rappresentava invece “un affare al limite del masochismo”. Da qui anche la scelta in casa Fca, in tema di veicoli ecologici, di puntare soprattutto sul Gpl e sul metano. Da allora però è già la seconda volta che, per venire incontro a legislazioni locali, l’ad di Fca deve tornare sui suoi passi. È già accaduto negli Stati Uniti, dove i marchi operanti sono per legge obbligati a commercializzare prototipi totalmente elettrici e dunque anche Fca si è adeguata mettendo sul mercato una Fiat 500 elettrica per la quale, su ogni modello venduto si perdono “qualcosa come 10mila dollari”,  ancora una volta parola di Marchionne. E ora però la stessa cosa accade in Cina con la Jeep. Chissà che l’ad di Fca con il tempo non debba ripensare totalmente alla sua ostilità nei confronti dell’elettrico.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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