Assicurazioni Generali
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Economia

Assicurazioni Generali, la battaglia con Intesa in cinque punti

La partita per il controllo della compagnia del Leone di Trieste che ha come protagonisti il primo gruppo bancario italiano, oltre ad Axa e Allianz

La comunità finanziaria ormai non ha più dubbi: il gruppo Intesa Sanpaolo sta per tentare la scalata alle Generali, la maggiore compagnia assicurativa italiana, lanciando probabilmente un'ops (un'offerta pubblica di scambio azionario). Ecco, di seguito, una panoramica sulle ultime vicende che hanno interessato questa nuova battaglia finanziaria ormai alle porte e sugli scenari che si profilano all'orizzonte (CLICCA SU AVANTI).

I rumor sulla stampa

Nei giorni scorsi è iniziata la  speculazione sul titolo Generali quando sul quotidiano La Stampa è uscita l'indiscrezione su un interesse per la compagnia del Leone da parte di Intesa Sanpaolo. Ad appoggiare il gruppo bancario guidato da Carlo Messina ci sarebbero i tedeschi di Allianz, interessati a rilevare alcuni business assicurativi fuori dall'Italia di Generali e ad arginare il rischio di una scalata alla compagnia del Leone da parte dei francesi di Axa (CLICCA SU AVANTI).

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La contromossa del Leone

Dopo la diffusione dei rumor sulle intenzioni dei presunti scalatori, i vertici di Generali hanno adottato una contromossa, acquistando una quota del 3% circa nel capitale di Intesa Sanpaolo. Con questa operazione, la compagnia del Leone è riuscita a difendersi dal rischio di una scalata nel breve termine sfruttando regole sulle partecipazioni incrociate. In base a queste norme, infatti, se due società quotate in borsa sono reciprocamente azioniste l'una dell'altra, si vedono sterilizzati i diritti di voto nell'assemblea dei soci per la quota di azioni che eccede il tetto del 3% del capitale. In altre parole, essendo partecipata da Generali, Intesa Sanpaolo non può tentare di raggiungere il controllo della compagnia triestina acquisendo oltre il 51% dei voti nell'assemblea (CLICCA SU AVANTI).

Le ambizioni di Intesa Sanpaolo

Secondo alcuni osservatori, però, Intesa Sanpaolo aggirerà probabilmente il vincolo delle partecipazioni incrociate rinunciando a lanciare un'opa (offerta pubblica di acquisto) ma optando per un'ops (offerta pubblica di scambio). Sarebbe un'operazione carta contro carta. Agli attuali soci di Generali (che per il 54% del capitale sono investitori istituzionali o piccoli risparmiatori) verrebbe cioè chiesto di consegnare le loro azioni della compagnia triestina per ottenere in cambio i titoli di Intesa Sanpaolo. Con questa operazione nascerebbe un nuovo colosso bancario e assicurativo nazionale (CLICCA SU AVANTI).

I giudizi degli analisti

Inizialmente gli analisti delle case d'investimento che seguono il titolo Generali alla Borsa di Milano erano scettici sulla possibile aggregazione tra Intesa Sanpaolo e Generali. Oggi, infatti, sembra passata un po' di moda la strategia della bancassurance, basata sull'aggregazione in un'unica entità delle attività bancarie e assicurative. Tuttavia, dopo aver visto la mossa difensiva di Generali, anche gli esperti delle banche d'affari hanno cominciato a credere nell'eventualità di una scalata e oggi intravedono un forte potenziale di rialzo fino a 15-17 euro per il titolo della compagnia triestina, sull'onda della speculazione (CLICCA SU AVANTI).

Gli scenari all'orizzonte

Nella partita su Generali potrebbero aprirsi nuovi scenari con l'ingresso in campo di diversi contendenti. Gli analisti di Equita e Banca Akros ipotizzano per esempio che Intesa SanPaolo, piuttosto che lanciare una scalata a Generali, tenti di acquisire il controllo di Mediobanca, che a sua volta ha una partecipazione rilevante del 13% nella compagnia assicurativa triestina . In questo modo, Intesa diventerebbe socio importante di Generali anche senza l'acquisizione diretta. Altri scenari potrebbero aprirsi sul fronte estero. A tentare l'assalto a Generali potrebbero essere i francesi di Axa, contrastati dai tedeschi di Allianz che già ora sembrano flirtare con Intesa Sanpaolo. Potrebbe cioè innescarsi una battaglia a base di opa o di ops (offerte pubbliche di acquisto e offerta pubbliche di scambio), con diversi rilanci sul prezzo da parte dei francesi e dei tedeschi. Axa ha smentito di avere mire sul leone di Trieste ma, com'è ovvio, i mercati finanziari non sempre credono alle dichiarazioni ufficiali (CLICCA SU AVANTI).

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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