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Auto a metano, perché adesso conviene davvero

Le restrizioni che presto investiranno il diesel e il progetto di Eni e Snam di sviluppare 300 nuovi distributori rendono più appetibile questa soluzione

Il futuro dell’automotive potrebbe essere a metano. Verrebbe da pensarlo guardando ai segnali che arrivano dal mercato e che in effetti non fanno altro che accrescere le aspettative per un tipo di alimentazione ritenuta tra le meno inquinanti. E i segnali a cui facciamo riferimento sono da una parte le restrizioni che presto investiranno i motori diesel, la cui circolazione verrà resa sempre più difficoltosa, e dall’altra il superamento di uno degli ostacoli più importanti allo sviluppo del metano su strada, ovvero la limitata rete di distributori. In questo senso infatti è arrivata la notizia del progetto di Eni e Snam di creare 300 nuove pompe a metano. Ma vediamo nel dettaglio qual è l’attuale situazione delle vetture a metano e quali sviluppi potranno esserci in un prossimo futuro.

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I numeri
A scanso di ogni equivoco diciamo subito che negli ultimi tempi la vendita di automobili a metano ha subito una sensibile contrazione. Nel 2016 infatti le vetture alimentate a gas immatricolate sono state solo 43mila. E in questi primi mesi del 2017 le cose non vanno certo meglio. Da gennaio ad aprile sono state vendute un totale di 11.239 vetture alimentate a metano contro le 18.778 dello stesso periodo del 2016 con una contrazione intorno al 40%. Il tutto per una quota di mercato che scende dal 2,7% dei primi quattro mesi del 2016 all’attuale 1,5%. Dunque le premesse non sono delle migliori, eppure qualcosa si muove e i segnali positivi che si stagliano all’orizzonte fanno pensare che questo possa esse il momento giusto per buttarsi davvero sul metano.

Le restrizioni del diesel
A spingere gli automobilisti verso alimentazioni alternative e fondamentalmente meno inquinanti sono innanzitutto le restrizioni che presto colpiranno in particolare le vetture a diesel. A chiarire i contorni della vicenda è stato qualche tempo fa Sergio Marchionne, ad di Fca, il quale ha dichiarato: “Il diesel oggi si ritrova con una pessima e ingiusta reputazione. Il dato di fatto è che l’adeguamento dei motori al prossimo step delle norme europee sulle emissioni lo mette a rischio di fattibilità economica. È chiaro che a queste condizioni il futuro del diesel nel campo automobilistico è seriamente a rischio”. A questo bisogna poi aggiungere i divieti di transito che sempre più spesso colpiscono le vetture a diesel quando ci sono i blocchi della circolazione soprattutto nelle grandi città. Quindi, l’arretramento del diesel, potrebbe senza dubbio favorire un’avanbzata del metano.

L’accordo Eni-Snam
Uno dei problemi che finora ha tenuto molti automobilisti lontano dal metano è la scarsa diffusione di distributori sul territorio nazionale. Eppure, è bene precisare, che l’Italia vanta la rete di pompe a gas più ampia d’Europa, con circa mille punti vendita. Senza contare che il nostro Paese è il primo mercato di riferimento all'interno dell’Unione per quel che concerne le alimentazioni a gas con circa 1 milione di veicoli attualmente in circolazione. Ebbene, tutto ciò ora verrà ulteriormente migliorato, grazie ad un accordo tra Eni e Snam che con un investimento di circa 150 milioni di euro, da qui al 2021, creeranno circa 300 nuove pompe a gas e metano sul territorio nazionale. Una spinta non indifferente per chi vorrà in un prossimo futuro optare proprio per l’acquisto di una vettura a metano.

Chi ci crede davvero al metano
Una prospettiva, quella dello sviluppo del metano, a cui guarda con grande interesse in particolare Fca. È noto infatti che la casa automobilistica italo-americana è una di quelle che più di tutte ha creduto fin dall’inizio nell’alimentazione a metano, quando si parlava di motori green. Basti pensare che tra i primi tre modelli a metano più venduti da gennaio ad aprile 2017 ci sono al primo posto la Panda e al terzo la Punto. Due modelli che tra l’altro se si considera il solo ultimo mese di aprile, guadagnano addirittura le prime due posizioni di merito in quanto ad immatricolazioni. Dunque, quella che all’inizio sembrava solo una scommessa dell’ad di Fca Sergio Marchionne, il quale ha sempre sostenuto di credere nelle potenzialità dell’alimentazione a metano, presto potrebbe diventare realtà. Staremo a vedere.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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