Utah: Archeologi sulle tracce di una sconosciuta civiltà antica
John Ives
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Utah: Archeologi sulle tracce di una sconosciuta civiltà antica

In una caverna ritrovati centinaia di mocassini per bambini

Il Grande Lago Salato

La grotta si trova nei pressi della linea di costa del Grande Lago Salato, il celebre bacino lacustre dello Utah. Il sito fu scavato e indagato già nel 1930 ma non vi fu mai menzione di questi mocassini di bambini nei report dell'epoca. Il professor John Ives dell'Università di Alberta e i suoi colleghi hanno ripreso gli scavi nella grotta nel 2011 per comprendere meglio chi fossero i suoi occupanti e quali furono le modalità di sfruttamento dello spazio da parte dell'uomo. Secondo Ives si tratterebbe di un giacimento incredibile di informazioni relative a una delle più grandi migrazioni umane del passato del continente americano.


La Civiltà del Promontorio

La Caverna dei Bambini fa parte di un complesso di ripari naturali noti come "Le Grotte del Promontorio" . Fino a oggi sono venuti alla luce migliaia di artefatti di una civiltà che comparve piuttosto improvvisamente, circa 850 anni fa. Uno studio approfondito delle tipologie dei manufatti rinvenuti potrebbe finalmente aiutare gli archeologi a riconoscere le caratteristiche di queste antiche popolazioni ancora poco note e definite generalmente come "civiltà del Promontorio".


Cacciatori e Contadini

"La particolarità della Civiltà del Promontorio è che circa il 99% dei manufatti prodotti doveva essere in materiale deperibile che non si è preservato sino ai nostri giorni. I più comuni reperti che troviamo sono quelli in osso, ceramica e pietra" spiega John Ives - " In ogni caso con i dati a disposizione siamo in grado di tracciare il profilo di queste genti che avevano una propria identità culturale differente da gruppo a gruppo: i grandi mucchi di ossa di bisonti e alci, per esempio, suggeriscono che chi abitava il Promontorio erano soprattutto cacciatori. Alcune popolazioni limitrofe, invece, praticavano anche agricoltura e allevamento".


I mocassini

La quantità impressionante di calzature ritrovate nelle grotte ha catturato l'attenzione degli archeologi. Si tratta di mocassini realizzati con suole costituite di un unico pezzo di pelle di bisonte, foderato di pelliccia e cuciti insieme al tallone. "Si tratta di uno stile molto simile a quello di aree del Canada subartico e decisamente inusuale in questa zona" precisa Ives.


La migrazione da nord

Questi mocassini e altri segnali hanno portato alcuni esperti a teorizzare che gli abitanti delle grotte facevano parte di una grande migrazione dal nord, un'ondata di persone che si sono trasferite nel Grande Bacino nei secoli XII e XIII d.C. .


Tanti bambini

Per comprendere meglio il ruolo che il Promontorio può aver giocato in questo evento, Ives e colleghi hanno utilizzato i mocassini per valutare le dimensioni e la composizione della popolazione. Il team ha studiato 207 pezzi di calzature trovati nella grotta. "Le lunghezze dei mocassini sono state utili per stimare l'età e la statura dei loro proprietari sulla base di noti rapporti anatomici. I risultati hanno mostrato che l' 82% dei mocassini sono stati indossati da bambini di età inferiore a 12 anni" dice Ives. 
Questi mocassini non sono stati accumulati tutti nello stesso momento ma nel corso di un intervallo cronologico di alcuni decenni da parte di diverse generazioni. L'alta percentuale di bambini, però, indica che la Civiltà del Promontorio fosse abbastanza fiorente e in grado di sostenere un aumento demografico costante. I mocassini, infatti, non sono stati trovati in relazione a contesti tombali.


Gli antenati degli Apache e Navajo

Le analisi al radio carbonio suggeriscono che il periodo di maggior utilizzo della grotta si colloca tra il 1250 e il 1290. Si tratta di un momento preciso della storia del continente americano, in cui improvvisi e drammatici cambiamenti climatici hanno costretto i popoli del Nord America a migrare verso sud. L'ipotesi più convincente è che i membri della "Civiltà del Promontorio"  siano i diretti antenati degli Apache e dei Navajo.

John Ives

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Filippo Brandolini

Archeologo specializzato in Archeologia Medievale e Micromorfologia Archeologica del Suolo presso l'Università Degli Studi di Milano.

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