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Strage di Sant'Anna di Stazzema: 5 cose da sapere

La barbarità dei nazisti, 560 persone morte di cui 130 bambini, la giustizia tardiva. 72 anni dopo non bisogna dimenticare

Tutto avvenne il 12 agosto del 1944. In piena Seconda Guerra Mondiale, il piccolo centro in provincia di Lucca, Sant'Anna di Stazzema, era stato dichiarato dal comando tedesco un luogo adatto a raccogliere sfollati. Apparentemente protetto. Invece no. Fu oggetto di una strage atroce dichiarata "crimine contro l'umanità" in cui morirono 560 civili di cui 130 bambini.

In cinque punti ecco cosa è accaduto:

- Sebbene considerata "zona bianca", all'alba del 12 agosto di 70 anni fa tre reparti delle SS con l'aiuto dei fascisti arrivarono nel piccolo borgo e massacrarono 560 civili per lo più donne, anziani e bambini. La più piccola si chiamava Anna e aveva solo 20 giorni.

- Le vittime vennero rastrellate, chiuse nelle case e nelle stalle e brutalmente uccise con colpi di mitra e bombe a mano. Dopo, tutto venne incendiato.

- Fu la corte di La Spezia ad accogliere il processo: al termine della ricostruzione degli eventi venne appurato che si era trattato di un atto terroristico premeditato con l'obiettivo di sterminare i civili. 10 ex SS vennero condannate all'ergastolo con sentenza in Cassazione nel 2007.

- Tuttavia la procura generale di Stoccarda il 1 ottobre del 2012 ha archiviato l'inchiesta per la strage nazista perché, secondo i magistrati, non era più possibile stabilire il numero esatto delle vittime e le volontà esatte degli assassini.

- La corte federale di Karlsruhe, però, nel maggio del 2014, ha annullato la decisione della procura generale di Stoccarda. Gli atti sono stati trasmessi alla procura di Amburgo dove risiede l'ex SS Gherard Sommer, condannato in Italia all'ergastolo.

Ansa
La fossa comune ricavata davanti alla piazza della chiesa di Sant'Anna a Stazzema (Lucca) dove nell'agosto 1944 si consumo' la strage nazista in cui furono uccise circa 560 persone, quasi tutti donne e bambini, tra cui Don Innocenzo Lazzeri. ANSA/UFFICIO STAMPA MUSEO DI STAZZEMA

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Redazione