Migrazione minorile in Egitto
Lilliana Comes
Lifestyle

Migrazione minorile in Egitto

La diffusione umana, in un processo di costruzione dell'identità in una nuova cultura e società

Per Migrazioni dell'uomo s'intende la diffusione umana sulla superficie terrestre, e lo studio di questa, su basi antropologiche, genetiche, linguistiche e socio- culturali, come descritto, dalle illustrazioni Migrantes della pittrice Lilliana Comes.

L'ingresso di nuove popolazioni in una società, provoca continue tensioni di carattere economico, sociale, demografico, politico e culturale che rimettono in discussione gli equilibri preesistenti.

L'Egitto, da sempre è ponte di passaggio, di unione tra la realtà orientale e quella occidentale, nazione firmataria per la Convenzione sui diritti del fanciullo, che negli ultimi tre decenni, secondo stime rese note dal comitato egiziano UNICEF, molti indicatori economici e sociali del paese sono in netto miglioramento, tra questi, l'indice di sviluppo umano ranking, aumentato di quasi il 50%, passando dal più basso, al gruppo di sviluppo medio.

Tuttavia, la crescita economica non si è ancora tradotta in un miglioramento sostenibile del benessere, e la povertà persiste ancora, in particolare tra i bambini e gli adolescenti.

La nazione, in questi anni, si è trovata ad affrontare il problema migratorio, determinato da spostamenti all'interno del suo territorio o dall'arrivo di popolazioni provenienti da paesi limitrofi e da altri continenti, in maniera simmetrica. Sulla base delle testimonianze raccolte dagli operatori UNICEF e dai peer researches, ci sono adulti che chiedono denaro ai ragazzi al fine di accaompagnarli ai servizi sociali, in Questura o in Tribunale, oppure per farsi nominare tutori.

Matita e grafite su carta. Lilliana Comes

Un altro elemento che porta a conseiderare i minori migranti egiziani a rischio di sfruttamento, è il debito che la famiglia ha contratto per farli arrivare irregolarmente negli altri paesi, secondo i rapporti conclusivi redatti dal CMW.

L'adolescenza come anche l'infanzia, è un periodo in cui i ragazzi mettono in discussione la propria esistenza, e iniziano a costruirsi una nuova identità adulta, un processo che diventa sempre più difficoltoso per i ragazzi immigrati, che si trovano, spesso, a mettere in discussione la loro identità etnica, e doversi integrare, secondo la scrttrice migrante egiziana Leila Aboulela " in una nuova  cultura e società, senza cercare di perdere le proprie radici".

Per combattere la discriminazione e l'esclusione sociale dei bambini e degli adolescenti, il comitato egiziano UNICEF in collaborazione con enti locali, richiede l'adozione di misure legistaltive adeguate, sulla base della Convenzione istituita il 20 novembre del 1989. Una politica oltre che sociale, ma anche culturale che punta a porre l'infanzia e l'adolescenza non come oggetto ma soggetto, al centro dell'attenzione degli adulti e partecipante  al cambiamento di mentalità della comunità e dello Stato.

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Giuseppe Giulio

Napoletano, ma residente a Fiuggi. Laureato in Scienze Politiche per la Cooperazione e lo Sviluppo. Ha pubblicato nel 2009 una prima silloge in lingua inglese dal titolo “Northern Star” edito da Altromondo. Collabora con Roma Tre e UNICEF.

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