"La vita che sei", il primo libro di Barbara Pozzo
Jarno Iotti
Lifestyle

"La vita che sei", il primo libro di Barbara Pozzo

Meditazioni sulla gioia spiegate dall'autrice

Il titolo di questo libro sembra quello di una canzone: "La vita che sei" potrebbe essere un testo di Luciano Ligabue. Ma lei, Barbara Pozzo, giura che suo marito non c'entra niente. O meglio, non c'entra Ligabue in persona, perché la musica invece fa parte del suo mondo. Ma questo libro, il suo primo, è frutto di un lavoro estramamente personale e intimamente profondo. Perché La vita che sei significa prima di tutto ritrovare se stessi: "Conoscersi con consapevolezza è vivere, in questo senso la nostra vita è chi siamo", spiega l'autrice. Che ha composto 24 capitoli equivalenti a 24 riflessioni, rispondenti ai 24 rintocchi delle campane in un giorno. Ma, avverte, il libro non va letto tutto d'un fiato: occorre dare alle parole il giusto tempo di sedimentarsi in noi.

Com'è nato questo libro?

"Nasce da tante cose. Scrivere è uno strumento che mi appartiene e fare un libro era un sogno nel cassetto da tanto tempo. Poi c'era il materiale accumulato nella mia esperienza di terapista corporea: avevo raccolto moltissimi appunti, sia scritti sia interiori, dal lavoro con i pazienti. Non ho più un mio studio e questo libro era un modo per dare continuazione alla mia professione. Infine, tre anni e mezzo di vita del mio blog mi avevano aperto gli occhi sul bisogno delle persone di avere qualcuno pronto ad ascoltare. Tra l'altro il blog è stato anche il mezzo attraverso cui Rizzoli mi ha contattato per chiedermi di scrivere il libro. Per me, è stato il segnale inequivocabile che i tempi fossero maturi per farlo".


Barbara Pozzo, "La vita che sei", BURufficio stampa

Il suo blog, somebliss.com, ha avuto successo molto rapidamente...

"Per me è uno spazio benedetto: sin da subito sono arrivate tante persone che avevano bisogno di un aiuto. Alle tantissime lettere che ricevevo ho deciso di rispondere puntualmente, con piacere. E questo, credo, ha fatto la differenza perché le persone si sono sentite ascoltate veramente, ma senza avere il peso del terapeuta che ti guarda. Credo sia facilitante per molti, soprattutto per fare il primo passo verso un'indagine personale, che per molti poi è sfociata in una vera e propria psicoterapia. Ma sul mio blog sono nate anche amicizie importanti e addirittura storie d'amore. Intanto, io continuo a pubblicare quotidianamente la frase del buongiorno, una piccola riflessione che accompagna i lettori nella giornata".

Anche il libro procede in questo modo, anche se i concetti sono più approfonditi. E un tema ricorrente è quello di cercare un'intelligenza diversa da quella puramente razionale. Perché?

"Certo che il pensiero razionale serve, ma c'è anche altro: quella profondissima saggezza scritta nell'anima e nel corpo a cui possiamo attingere tutti, ma spesso non sappiamo come fare. Questo è il punto, perché attraverso l'ascolto di sé, a livello fisico, si scopre una ricchezza inimmaginabile. Questo è il cervello senza il quale non potremmo vivere. E io desidero dare delle indicazioni per procedere in questa direzione: il mio libro è mettersi in una certa disposizione d'animo, capace di portare a galla cose che sono già in noi".

La ricerca della felicità è un tema ormai classico di questo millennio. E lei fa una distinzione interessante tra gioia e felicità. Può spiegarcela?

"Di felicità si parla troppo e porsi il raggiungimento della felicità come obiettivo è garanzia di fallimento. La felicità è uno stato di grazia, ma ha una durata, un inizio e una fine, che non contempla la presenza di emozioni negative. Per questo, mantenerla è un obiettivo troppo alto. La gioia invece è energia vitale, per questo è un contenitore che comprende anche le emozioni negative. Proviamo gioia al di là della contingenza perché è entusiasmo del vivere".

Il divino è un elemento molto presente nelle sue pagine. Che ruolo ha nella sua vita? 

"Più che divino, direi sacro. Voglio portare l'attenzione sul fatto che normalmente diamo per scontatala vita, ma in realtà è una benedizione. Essere consapevoli di questo significa vivere in una condizione di gratitudine che fornisce sacralità all'Universo e alla vita. D'altronde dare la vita è l'atto d'amore massimo... Questa è la consapevolezza di cui parlo in tutto il libro e che è sintetizzata perfettamente, secondo me, nel titolo: la vita che sei, proprio tu, individuo  unico".

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Barbara Pozzo, La vita che sei, Bur, euro 9,90

Il 29 gennaio alle 18,30 l'autrice con la scrittrice Chiara Gamberale presentano il libro presso Mondadori Multicenter di Piazza Duomo a Milano

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Micol De Pas