Visioni d'altrove: 5 libri per un viaggio memorabile
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Visioni d'altrove: 5 libri per un viaggio memorabile

Il destino di un viaggiatore, ha scritto Giorgio Manganelli in L'isola pianeta e altri settentrioni , è assistere, impotente, alla "trasformazione delle immagini concrete e tangibili in ricordi, fantasmi, profili di fumo". Catturare quegli istanti effimeri è il segreto dei narratori di viaggio, e il nostro privilegio di viaggiatori

Uno dei piaceri più sottili del viaggiatore è portare con sé un libro che ispiri il suo prossimo viaggio: vuoi mettere, immaginare una meta all'ombra di una palma o davanti all'infinito? In altri luoghi un libro sempre ci precede, ci annuncia. Ne ho scelti 5 pescando nella miniera del ricordo e della suggestione, fra classici e gemme rare e dimenticate, con un unico comun denominatore: gli autori sono tutti italiani. Siamo un popolo di esploratori, viaggiatori e viaggianti. E, da Marco Polo ad Antonio Tabucchi, vantiamo una tradizione di landscape writers capaci di schiuderci mondi meravigliosi.

Giampaolo Visetti, Cinesi - come vive, lavora, ama il popolo che comanda il mondo (Feltrinelli 2012)

Benché la Cina contemporanea sia fra gli universi più studiati, è un paese ancora avvolto nel mistero. L'unica cosa certa, talmente certa da essere divenuta quasi un luogo comune, è la fine accelerata di una gloriosa civiltà (quella che inventò un modo autoctono di scrivere, di mangiare, di guarire, di fare l'amore...) alle prese con la seconda Rivoluzione Culturale: il più impressionante esperimento di produzione, commercio e consumo di massa della storia. Ma è tutto lì? Visetti scandaglia l'immenso territorio, dalle spopolate valli tibetane al cantiere della mostruosa megalopoli che nell'area di Canton si avvia a contenere qualcosa come 44 milioni di abitanti. Osserva come vive la gente, cattura frammenti di vita reale, incontra taxisti che girano con grilli in scatola e costruttori di aquiloni, "burocrati sexy e nuove concubine", giovani rivoluzionari, cervelloni e nuovi ricchi. Insomma racconta storie, il carburante di ogni viaggiatore. Nel 2012 la Cina festeggia l'anno del Drago, epocale appuntamento che incoronerà la leadership del paese per almeno un decennio. Andiamoci, prima che il futuro l'avvolga tra le spire del drago.

Tiziano Terzani, Un indovino mi disse (TEA 1995)

Un classico indimenticabile, che premia sempre la rilettura. TT fa sua la "benedetta maledizione" dell'indovino di Hong Kong e nel 1993 attraversa tutto l'Oriente senza mai prendere aerei. Porti, stazioni, sentieri, valichi e frontiere riacquistano la propria faccia, il proprio odore, viaggiare torna a essere preparazione e incontro, avventura e scoperta, lento avvicinamento e incerta conquista. Cina, Cambogia, Thailandia, Indonesia, Birmania, Vietnam, perfino Bangkok-Firenze (più di 20.000 km) al ritmo delle traversine, fra astrologi e stregoni, bonzi e acchiappamorti, santoni e veggenti, maghi e missionari, guaritori e invasati. Si ride, si piange, si palpita, si incontrano centinaia di comparse, si consumano avidamente 365 straordinari giorni.

Federico Pace, Senza volo (Einaudi 2008)

"Nella profondità del finestrino, in quell'agitarsi di mondo, pare quasi si sveli, per un solo istante, un frammento del segreto che l'universo tiene chiuso in qualche spazio inaccessibile". Un altro inno al viaggio slow - sui binari, sull'acqua, sulla strada, su due ruote, su due piedi. Ogni mezzo di trasporto ha un'anima che stimola abitudini pensieri emozioni. Un libro per sognare tempi e spazi non alienati, per osare rotte impreviste, per abitare gli interstizi del mondo e scoprire che ogni viaggio è soprattutto il lento cambiamento che ci impone. Avventure interiori narrate con sensibilità poetica, 60 viaggi e altrettante sorprese, e tante schegge di letteratura, musica, cinema raccolte qua e là per il mondo.

Gianni Morelli, Amori, altopiani e macchine parlanti (Garzanti 2009)

La storia di formazione di Viani Deluca, ambientata all'inizio del Novecento, è il pretesto per un viaggio da Manhattan alla Patagonia, passando per Buenos Aires e le spiagge di Mar del Plata, la Bolivia e il Perù, l'antica Cuzco e il Titicaca, mulattiere andine e teatri d'opera, salotti coloniali e haciendas. Con una rilettura obliqua dell'epopea di Butch Cassidy e Sundance Kid e una professione d'amore per le prime macchine parlanti, i grammofoni dalla preziosa tromba cromata, miracolo di tecnologia e design che porta benissimo i suoi cent'anni. Romanzo non convenzionale di ugole d'oro e femmes fatales, avventura e introspezione, passioni e ossessioni, ironia e ritmo, febbri sogni e visioni. Sotto i cieli immacolati della Cordigliera.

Davide Sapienza, La strada era l'acqua (Galaad Edizioni 2010)

"Il necessario desiderio di tornare nel grembo per riassaporare il gusto di partire". L'acqua, il ventre materno da cui tutto cominciò, è la Narratrice dell'incredibile avventura di Dario Agostini: la St. Moritz-Istanbul in kayak, quasi 4000 km in solitaria per 80 giorni, 10 nazioni attraversate dalle Alpi al Danubio percorrendo l'intero corso dell'Inn e del Danubio e poi 700 km della costa occidentale del Mar Nero, fino a Istanbul. Una storia estrema debitrice a Jack London e al Jon Krakauer di Into the Wild , un dialogo solitario con il proprio Io nelle viscere liquide della natura perché, come ha detto Melville, "la meditazione e l'acqua sono unite in matrimonio per sempre".

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Michele Lauro