Sébastien Chabal, 'La mia piccola stella'. L'Orco si confessa
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Sébastien Chabal, 'La mia piccola stella'. L'Orco si confessa

Per la prima volta il rugbista preferito dai francesi (e non solo…) si rivela in un’autobiografia

Io non sono un rugbista.

Così inizia La mia piccola stella (Baldini & Castoldi ), l’autobiografia di Sébastien Chabal in cui l’ex icona francese del rugby, ormai a fine carriera e dopo l'addio alla nazionale, ha voluto raccontare la sua storia. Nel libro ripercorre la sua traiettoria fuori dal comune: dalla fabbrica in cui lavorava come operaio al ruolo di protagonista in nazionale.

Non sono sempre stato un giocatore di rugby.

Un libro dove racconta tutto di lui, in cui si rivela un uomo divertente e autoironico, timido e sensibile.
Chabal mette in luce il suo carattere, mostrando anche che l'Orco, come è stato soprannominato nel mondo ovale, sa essere anche dolce e gentile. Ma la fama del duro resta (chiedere informazioni agli All Blacks e ai loro tifosi, i più esigenti del mondo, che lo hanno adottato proprio per lo spirito combattivo mostrato contro la selezione neozelandese). Anche quando nelle pagine si legge delle opinioni sul rugby professionistico di oggi: opinioni dure come i placcaggi di chi le ha espresse.

Il rugby mi ha dato tutto.

Un’adolescenza non facile con compagnie sbagliate, qualche furtarello e poi i primi lavori in una fabbrica fino al suo arrivo nel mondo del rugby, per caso. Sarà proprio il rugby a cambiargli la vita.

Quando ci ripenso, mi dico che ho avuto un’incredibile fortuna. Più ripenso al mio percorso e più ne sono certo: so- no nato sotto una buona stella.
Una piccola stella a forma di palla ovale.

Il libro.
È il rugbista francese più famoso, ma chi può dire di conoscerlo veramente? Chi è l’uomo che si nasconde dietro l’immagine che vediamo in campo e nella pubblicità? Sébastien Chabal è un operaio diventato rugbista per caso, i cui valori familiari – generosità, semplicità, onestà – sono gli stessi del suo sport. In questo libro racconta i suoi anni in fabbrica, le sciocchezze fatte da ragazzo, i suoi giri alla guida del camion del nonno ma anche la sua vita di uomo, di marito amorevole e di padre di famiglia. Chabal ripercorre la sua carriera nei club e nella nazionale francese, non esitando a darci il suo giudizio sul rugby di oggi e rivelando un personaggio inatteso, divertente, sensibile, timido, lontano anni luce dalla sua immagine di icona intoccabile. Un uomo sicuro di sé che attraverso questi ricordi restituisce al rugby tutto ciò che il rugby gli ha donato.

Sébastien Chabal, La mia piccola stella (Baldini & Castoldi, 2012).

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Valeria Merlini

Nasco ariete, cresco caparbia maturo risorgendo. “Ho capito che sei una fenice, rinata dalle tue stesse ceneri e per far questo ci vuole una grande forza d'animo, chapeau Vale”. Un’insospettabile (donna) mi ha scritto queste parole. E allora ho capito, una volta di più, che si può mollare tutto e ricominciare. Inizio allora a leggere. Poi a scrivere. Poi ancora a leggere e a scrivere. Via così. Mai fermarsi. Mai accontentarsi. Lamentarsi sempre. Una lettera mirata ha fatto sì che finissi nel posto giusto. Panorama.it. Questo. Una sfumatura (anzi tre, quelle del grigio, del nero e del rosso per la precisione) mi hanno relegata nel mondo del Sexy&Co., fatto di pizzi e mascherine, di frustini e di latex, di sex toys e sexy boys. Libri erotici? Il mio pane (e ho detto pane!) quotidiano.

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