Primavera, tempo di vendetta nel mondo del fantasy
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Primavera, tempo di vendetta nel mondo del fantasy

Vi piace "Il Trono di Spade"? Amerete Monza Murcatto, la spietata mercenaria di Joe Abercrombie, nuova rivelazione del fantasy. Un po' Conte di Montecristo, un po' Kill Bill. Ce lo racconta chi ha tradotto il romanzo in italiano.

"La vendetta è un piatto che va servito freddo", ricordava già De Laclos. Ma "Il sapore della vendetta ", romanzo fantasy di Joe Abercrombie, mostra che inatteso, terribile retrogusto amaro possa attendere anche il più spietato vendicatore.

Monza Murcatto, una guerriera determinata, e suo fratello, sono due mercenari al soldo del Duca Orso. Ma sospetti della popolarità di Monza inducono Orso ad assassinarli. Miracolosamente sopravvissuta, Monza, come il Conte di Montecristo, Odisseo o la Uma Thurman di "Kill Bill", giura vendetta al suo antico padrone e ai suoi alleati, e ha tutti i mezzi per metterla in atto: una volontà di ferro in un corpo spezzato, genio militare, ma soprattutto soldi. Tanti soldi. Ed è con questi che Monza assolda una scalcinata ma letale compagnia di ventura, composta da un guerriero del Nord che vorrebbe diventare un uomo buono ed invece fa benissimo il cattivo, una ex inquisitrice che ora lavora come libera professionista, un serial killer autistico, una coppia di avvelenatori e il più borioso mercenario che il mondo ricordi, l'ubriacone Nicomo Cosca, una delle creazioni più ricche e divertenti di Abercrombie, a metà tra il Falstaff di Shakespeare e un poliziotto corrotto di Ellroy.

Una brigata di assassini che inizia a cercare i complici di Orso, e stanarli uno dopo l'altro, di città in città, di vendetta in vendetta. Ma le cose non vanno mai come previsto. Ed ecco così esplodere un conflitto sempre più vasto, la degna conclusione degli "Anni di Sangue" che tormentano le città libere della Styria, così simile all' Italia ricca e feroce del Rinascimento, coinvolgendo sempre più persone, eserciti, i grandi e segreti poteri economici e fanatismi religiosi, la magia nera e le nuove tecniche belliche – compreso l' arrivo della polvere da sparo – fino a ribaltare e ridisegnare il corso della storia; un lungo viaggio fatto di tradimenti, battaglie, città e castelli assediati, capovolgimenti, dove scopriamo sempre più i veri segreti del passato sanguinario di Monza e la misteriosa natura della relazione con suo fratello.

Il tutto condito da un feroce umorismo nero, ma anche da inattesi moti di pietà e malinconia, e soprattutto dal perenne contrasto tra apparenza, fama e realtà, dal grande (onnipresente) potere del denaro, e dalla vera identità delle forze che lo controllano. Man mano che questa "Lee Marvin donna" – come l'ha definita l'autore – si avvicina al suo odiato-amato nemico, l'ammonimento di Nietzsche si fa sempre più vero: bisogna stare attenti a combattere i mostri. Si rischia di diventare mostri a nostra volta.

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Edoardo Rialti