Roberto Bolaño: 12 consigli per scrivere racconti
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Roberto Bolaño: 12 consigli per scrivere racconti

Ecco i 12 punti da seguire per realizzare racconti, secondo lo scrittore cileno scomparso nel 2003. Dal suo saggio 'Tra parentesi'

Se un grande autore decide di fornire qualche dritta su come scrivere, un aspirante narratore non può far altro che ascoltare e conservare i suoi suggerimenti. Lo abbiamo visto, per esempio, con Kurt Vonnegut o con Stephen King.

È arrivato il turno di Roberto Bolaño, lo scrittore cileno scomparso nel 2003, autore di capolavori come I detective selvaggi, Puttane assassine e Stella distante (tutti per Adelphi).

Ecco i suoi 12 consigli per scrivere racconti, tratti dal saggio Tra parentesi (Adelphi). Si tratta di dritte che ruotano intorno alla centralità della lettura, con diverse indicazioni di autori da conoscere e altri da evitare. Un approccio che segue proprio un concetto cardine del pensiero di Bolaño, ossia “è più importante leggere, piuttosto che scrivere”.

1- Non scrivere racconti uno alla volta. Facendo così si corre il rischio di scrivere sempre lo stesso racconto fino al giorno della propria morte.

2- È molto meglio scrivere almeno tre o cinque racconti alla volta. Se uno ha energie, anche nove o quindici.

3- Fate attenzione: la tentazione di scrivere due racconti alla volta è altrettanto pericolosa di quella che vi porta a volerne scrivere uno solo, perché, cosa molto importante, si rischia di creare un gioco di specchi tra innamorati, una doppia immagine che produce malinconia.

4- Bisogna leggere Horacio Quiroga, Felisberto Hernández, and Jorge Luis Borges. E si devono leggere anche Juan Rulfo e Augusto Monterroso. Ogni scrittore di racconti che apprezza questi autori non leggerà mai Camilo José Cela o Francisco Umbrall, piuttosto Julio Cortázar and Adolfo Bioy Casares, ma mai Cela o Umbral.

5- Lo ripeto ancora una volta, nel caso non sia stato chiaro: Cela e Umbral non sono da considerare, in alcun modo.

6- Uno scrittore di racconti deve essere coraggioso. È triste, ma è così.

7- Gli scrittori di racconti di solito si vantano di leggere Petrus Borel (Joseph-Pierre Borel). Del resto, molti scrittori di racconti sono noti per essere imitatori dello stile di scrittura di Borel. Che errore! Dovrebbero piuttosto imitarne il modo di vestire. La verità è che non sanno quasi nulla di lui, o di Théophile Gautier o di Gérard de Nerval.

8- Facciamo un patto: leggete pure Petrus Borel, vestitevi come Petrus Borel, ma leggete anche Jules Renard e Marcel Schwob. Soprattutto, leggete Schwob e poi passate ad Alfonso Reyes, e da lì arrivate a Borges.

9- La verità è che con Edgar Allan Poe abbiamo già ottimo materiale da leggere in quantità più che sufficiente.

10- Ripensate al punto 9. Pensateci e riflettete. Avete ancora tempo. Pensate al numero nove. Se possibile, fatelo in ginocchio.

11- Dovreste leggere anche altri autori e libri molto raccomandati. Ad esempio il Trattato del Sublime (Perì Hýpsous) dello Pseudo Longino (I secolo A.C.); i sonetti dello sfortunato e coraggioso Philip Sidney, la cui biografia fu scritta da Lord Brooke; L’antologia di Spoon River, di Edgar Lee Masters; Suicidi esemplari, di Enrique Vila-Matas e Mentre le donne dormono, di Javier Marías.

12- Leggete questi libri, ma anche Anton Chekhov e Raymond Carver, perché uno dei due è certamente il miglior scrittore del Novecento.

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Andrea Bressa