Alberto Mantovani, Non avere paura di sognare
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Alberto Mantovani, Non avere paura di sognare

Un agile decalogo per far avvicinare alla ricerca i giovani aspiranti scienziati ed esortarli a seguire i propri sogni

La professione di ricercatore scientifico (ma non è forse il caso di qualsiasi professione?) è una strada in salita per chi, prima o dopo gli studi, decide di imboccarla. Per questo Alberto Mantovani, direttore scientifico di Humanitas, con Non avere paura di sognare. Decalogo per aspiranti scienziati (La nave di Teseo, 2016) riflette su cosa debba aspettarsi (e come dovrebbe comportarsi) l’aspirante scienziato.
In un libello di dieci capitoli, che sono poi dieci comandamenti, Mantovani parla di DNA e macromolecole, ma anche e soprattutto di inclinazioni umane e caratteriali. Oltre allo studio, infatti, sono importanti le persone, a cui bisogna accostarsi con umiltà e voglia di imparare senza mai abbandonare lo spirito critico.

Una professione scomoda

Nell’immaginario comune quello del ricercatore non è certo il lavoro adatto per chi aspira a raggiungere agi e ricchezze e alla fine dell’anno scolastico difficilmente astrofisica e biologia compaiono nelle statistiche delle facoltà più ambite dai nuovi maturandi. Ma come Mantovani sottolinea a più riprese e con fervore, chi cresce con la passione per la conoscenza dovrebbe riuscire a mantenere vivo nonostante le difficoltà lavorative (che nel nostro Paese purtroppo sono molte) l’entusiasmo degli inizi ed avere il coraggio di intraprendere un mestiere che, seppur difficile, è di fondamentale importanza a lungo termine per l’intera società.

Vivere con l’altro

Grande attenzione viene posta dall’autore sulla figura dell’ “altro”, che può essere un tecnico, categoria che spesso in ambito accademico rimane in ombra ma che è fondamentale per la buona riuscita di ogni studio o esperimento intrapreso, un altro ricercatore medico, o persino un paziente, le cui necessità vanno ascoltate per non perdere mai il contatto umano in un mestiere che può allontanare chi lo pratica dai bisogni immediati. Se è fondamentale sapersi mettere in discussione attraverso il confronto, nondimeno uno scienziato consapevole difende le sue idee, anche quando ai più sembrano strambe o controcorrente.

La passione che anima il lavoro e la scrittura di Mantovani è evidente in ogni pagina, così come lo è la volontà di farsi portavoce di un intero mondo, quello della ricerca medica e scientifica, così poco ascoltato e pieno di storie avvincenti e fondamentali per la quotidianità come siamo arrivati a conoscerla: senza difterite e senza tubercolosi.
Questa passione risulta purtroppo in alcuni punti del testo gestita maldestramente e Mantovani indugia nell’elencazione di nomi di collaboratori e colleghi, quando sarebbe più interessante per il lettore incappare in un altro aneddoto su vincitori di premi Nobel e scoperte di portata storica.

Alberto Mantovani,
Non avere paura di sognare. Decalogo per aspiranti scienziati
La nave di Teseo, 2016
150 pp., 16 euro

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Matilde Quarti