"Leggendo Turgenev" di William Trevor, il riscatto del romanzo che viene dall'Irlanda
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"Leggendo Turgenev" di William Trevor, il riscatto del romanzo che viene dall'Irlanda

Malinconia, solitudine e follia, ma anche grande determinazione, amore incondizionato e soprattutto la letteratura, capace di illuminare gli animi

L’anno scorso ho letto Uomini d’Irlanda di William Trevor, poco prima di un piccolo viaggio nella meravigliosa isola verde. Dodici racconti di vite di personaggi diversi tra loro, ma accomunati da un senso di solitudine e malinconia che pervade non solo i luoghi che abitano, ma anche il lettore. Il racconto a più voci di un’Irlanda diversa dallo stereotipo, capace di renderla ancora più affascinante.

Per questo mi ha colpito scoprire, attraverso una recensione tradotta da Internazionale di Barry Unsworth di The Daily Telegraph, che è uscito recentemente Leggendo Turgenev, nuovo - in realtà è stato scritto nel 1991 - romanzo di Trevor, pubblicato in Italia da Guanda. Barry Unsworth non fa una semplice recensione, ma un vero proprio elogio della scrittura di Trevor.
“Ci sono romanzi che ci assorbono mentre li leggiamo ma poi non ne rimane niente, ce ne sono altri che ci lasciano con un senso diffuso di possibilità aumentate, di vita arricchita. E poi ce ne sono alcuni – molto più rari – che rimangono accanto a noi come una presenza viva, più intensa di molte di quelle che incontriamo nella vita reale. “Leggendo Turgenev” appartiene a questi ultimi.”

La malinconia e la solitudine sono sempre temi rilevanti, anche in questo romanzo. Siamo nell’Irlanda anni Cinquanta e Mary Louise Dallon è una ragazza protestante di campagna che, per allontanarsi dalla monotona vita di provincia, sposa Elmer, un uomo più vecchio di quattordici anni, con cui non ha nulla in comune, ma che, con la sua attività di commerciante di tessuti, la porta a vivere in città offrendole la possibilità di una posizione sociale diversa.
La vita di Mary Louise non sarà felice, con un marito che non ama e con le sorelle zitelle di lui che osteggiano fin dall’inizio questa unione, tanto più che Elmer cede anche alle debolezze dell’alcol, allontanandosi ancora di più da lei.
In questo quadro di tristezza assoluta, lo spiraglio di luce per Mary Louise viene da un vecchio amore mai consumato per il cugino Robert. Con lui avvengono intensi incontri segreti, in cui l’amore si concretizza nella sola lettura dei libri di Turgenev.
La letteratura che riesce a salvare la vita, anche solo in piccola parte, è un tema affascinante e ricorrente nella letteratura stessa, come sottolinea Franco Cordelli, nella sua recensione su Corriere della Sera - La Lettura:
“In più, nel romanzo del ’91, c’è un elemento, fin nel titolo, che viene da un'altra "linea" (...) l’influenza che la scrittura (la letteratura) può avere sulla vita, da Cervantes a Flaubert. A suo modo anche la protagonista di “Leggendo Turgenev” è una Bovary, ma una Bovary casta, tutta spirituale, che non solo non abbandona il sogno in cui vive dai suoi vent’anni, ma in esso vuole testardamente rimanere, rimarrà per tutta la vita.”

Il ritmo del libro è scandito da tempi diversi che si intrecciano abilmente nella narrazione di Trevor: il presente in manicomio di Marie Louise, la sua passata esasperante vita di provincia e poi il fallimentare matrimonio con Elmer, passando per i brevi momenti di felicità con Robert e la letteratura.

Un libro che promette grandi soddisfazioni, scritto da uno scrittore che è stato paragonato a Joyce per le sue qualità di narratore.

La drammaticità della vita raccontata senza clamore, con grande semplicità, un tuffo nella malinconia e nella solitudine, che vale la pena di affrontare per riemergere con qualcosa di più.

Leggendo Turgenev, William Trevor, Guanda, 2012

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Ilaria Cairoli