La vera storia
del genio che ha fondato McDonald’s® di Ray A. Kroc

Newton Compton
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"La vera storia
 del genio che ha fondato McDonald’s" di Ray A. Kroc. La recensione

Storia di due archi dorati, gli archi che danno affidabilità

Uscito in contemporanea con il film al cinema (The Founder, con un grandioso Michael Keaton), il libro del fondatore di uno dei simboli americani ha molto da insegnare. Soprattutto di questi tempi, in cui il neo-eletto presidente urla “Let’s make America great again”.

L’America è il paese delle grandi opportunità, il paese del sogno che può diventare realtà, il paese in cui osare per ottenere il successo (anche quello insperato). Sacrificio e dedizione. Accompagnati anche dalla follia, quella che ti fa remare contro tutti. Perché per gli altri è impossibile, per te tangibile.

La storia di Ray A. Krocconfuta chi crede che coloro che corrono dei rischi non siano ricompensati a dovere. Ci ricorda che le opportunità abbondano, che tutto quel che serve è il talento di cogliere le occasioni esistenti e di essere nel posto giusto al momento giusto. Un pizzico di fortuna non guasta, certo, ma l’elemento chiave, che troppi hanno scordato nella nostra società agiata, è ancora il duro lavoro – ossia mettercela tutta”.

Questo deve aver pensato Ray Kroc la prima volta che ha incontrato i fratelli McDonald, Maurice e Richard, nel 1954, quando non vendeva più bicchieri di carta ed era passato al Multimixer. Esattamente quello che usavano i fratelli McDonald nel loro drive-in di San Bernardino (non quello che oggi viene millantato come il primo e vero storico McDonald’s, quello dei fratelli non esiste più)..

Da lì a creare una catena di franchising in cui hamburger (da cinquanta grammi con il 19% di grasso fisso a quindici centesimi) e patatine fritte, entrambi sottostanti ad una rigidissima procedura di preparazione, il passo non è stato breve. E nemmeno semplice, ma il successo è sotto gli occhi di tutti. E la sua espansione non si è mai limitata, ma ha toccato “ogni angolo e fessura” del pianeta.

"McDonald’s è un eccellente esempio di piccola imprenditoria americana in azione"

I gestori dei locali sono gli artefici della divulgazione rapida dei McDonald’s nel momento esatto del boom economico, del loro continuo successo e della qualità appresa presso la Hamburger University, creata ad hoc con l’intento di rendere uniforme la preparazione dei menù offerti nei locali (anche quando tale qualità è resa discutibile come nel documentario di Morgan Spurlock del 2004, Super Size Me).

Il nostro slogan per i gestori di McDonald’s è: “Lavora per te stesso, ma non per conto tuo”; questo è uno dei segreti del nostro successo.

Ray Kroc non è mai stato molto concorde sul fatto di aver creato milionari grazie al suo franchising. Ha sempre sostenuto infatti di aver dato a tutti i licenziatari la possibilità di diventarlo, fornendo loro gli strumenti necessari, ma ciò non sarebbe stato possibile senza la volontà, il sacrificio e il duro lavoro di ognuno di questi uomini (all’inizio dell’avventura per acquistare una licenza occorrevano 950 dollari, oggi ne occorrono 200.000).

Molte sono state le decisioni vincenti da parte del padre degli hamburger: dalla consapevolezza che l’azienda non sarebbe mai stata un fornitore per i suoi gestori (cosa che ha consentito di costruire un sofisticato sistema di acquisti che permette al gestore di rifornirsi a prezzi stracciati), all’indiscutibile successo avuto con l’uso dei mezzi pubblicitari (iniziato nel 1957 versando 500 dollari alla Cooper e Golin); dal passaggio delle patate fresche alle surgelate sino alla quotazione in Borsa e all’intuizione che i locali potevano anzi dovevano essere posti in luoghi non convenzionali fino ad allora (nei parchi divertimento o nei centri commerciali per esempio), valutando e inserendo anche una variazione nei menù (dalla colazione al pesce al dolce).

Kroc ha sempre puntato sul fatto che i suoi locali sono fatti dI persone e del loro sorriso. Ha ostacolato sempre l’introduzione di distributori automatici perché mai nulla si sostituirà al calore umano.
La sua è una bella storia, di quelle con il lieto fine e con l’evidente riuscita di un progetto che ai più, prima moglie compresa, lo facevano apparire come un marziano.
In realtà Ray A. Kroc è semplicemente stato l’artefice del sogno americano. Il suo sogno.

La vera storia
del genio che ha fondato McDonald’s®
di Ray A. Kroc

con Robert Anderson
Newton Compton, 2017

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Valeria Merlini

Nasco ariete, cresco caparbia maturo risorgendo. “Ho capito che sei una fenice, rinata dalle tue stesse ceneri e per far questo ci vuole una grande forza d'animo, chapeau Vale”. Un’insospettabile (donna) mi ha scritto queste parole. E allora ho capito, una volta di più, che si può mollare tutto e ricominciare. Inizio allora a leggere. Poi a scrivere. Poi ancora a leggere e a scrivere. Via così. Mai fermarsi. Mai accontentarsi. Lamentarsi sempre. Una lettera mirata ha fatto sì che finissi nel posto giusto. Panorama.it. Questo. Una sfumatura (anzi tre, quelle del grigio, del nero e del rosso per la precisione) mi hanno relegata nel mondo del Sexy&Co., fatto di pizzi e mascherine, di frustini e di latex, di sex toys e sexy boys. Libri erotici? Il mio pane (e ho detto pane!) quotidiano.

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