"La rivoluzione della lattuga", il libro che racconta la nuova democrazia del cibo
Il viaggio di Franca Roiatti attraverso la nuova democrazia del cibo. Da New York a Nairobi, economia e agricoltura si incrociano sulle nostre tavole
Mangiare è un atto politico. E può trasformarsi in un vero e proprio atto di ribellione.“La rivoluzione della lattuga. Si può riscrivere l’economia del cibo?” (Egea, 2011) è il libro con cui Franca Roiatti racconta le vite dei ribelli del cibo, dei pionieri del biologico.
Agricoltura ed economia si incrociano sulle nostre tavole: in un mondo dove convivono sprechi alimentari e milioni di persone affamate, dove in borsa si scommette sul rialzo del prezzo del grano e le grandi catene distributive spadroneggiano nei mercati alimentari, scegliere che cosa mangiare non è solo questione di gusto.
Franca Roiatti ci accompagna in un viaggio che parte dalle nostre cucine e finisce a Cuba, passando per Detroit e New York. Un viaggio alla scoperta di chi ha scelto di dedicarsi alla coltivazione del proprio cibo, nel rispetto di sé stesso, degli altri e della terra. "La rivoluzione della lattuga" è una lotta combattuta da contadini urbani che in tutto il mondo hanno deciso di riconquistare potere su quello che mangiano e sul loro stile di vita.
Una pagina dopo l'altra, una storia dopo l'altra, il termine sovranità alimentare acquista un significato concreto: dagli orti dell'Avana in cui i Cubani hanno fatto a meno di petrolio e fertilizzanti, alle coltivazioni improvvisate nelle aiuole di Todmorden in Gran Bretagna, per arrivare a New York, dove per sfuggire al cemento, gli orti sono saliti sui tetti.
Il cibo e l'agricoltura diventano un mezzo per riqualificare aree degradate. E' accaduto a Detroit, dilaniata dalla crisi economica, dove nelle periferie abbandonate, per salvare interi quartieri dal degrado, dal vuoto della disoccupazione e dal “deserto alimentare” si sono costruite fattorie cittadine e orti collettivi.
“La rivoluzione della lattuga” è la cronaca di una rivoluzione dal basso: fatta da un esercito di contadini di città che coltivano pomodori sui tetti, comprano a chilometro zero e anziché andare al supermercato si organizzano in gruppi di acquisto solidali.
Un movimento di persone che desiderano riappropriarsi della terra e dei suoi frutti, e che hanno deciso di scardinare con le proprie mani, a colpi di zappa e consapevolezza, il paradosso alimentare in cui viviamo, fatto di obesi e malnutriti, di additivi chimici nel pane, di contadini senza terra e di fragole a dicembre.
La svolta verso il biologico, la volontà di decidere cosa (e come) mettere in pentola, è la rivoluzione a cui stiamo assistendo. Una rivoluzione silenziosa, concreta e potente, che non si nasconde dietro all'ideologia, ma si alza all'alba per innaffiare un campo.
Franca Roiatti è al Festival della Letteratura di Mantova il 9 settembre , per parlare di cibo, terra, mercati contadini, orti cittadini e altre rivoluzioni agricole con lo scrittore Fulvio Ervas.
Franca Roiatti
La rivoluzione della lattuga. Si può riscrivere l’economia del cibo?
Egea 2011