Il quadro segreto di Caravaggio
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Il quadro segreto di Caravaggio

Dopo Dante, Francesco Fioretti scomoda un altro grande artista italiano nel suo ultimo thriller

Il primo suo romanzo è stato Il libro segreto di Dante , thriller da 150mila copie che gli ha fornito visibilità e una lunga presenza nelle classifiche di vendita. Stiamo parlando di Francesco Fioretti, di professione ricercatore di studi danteschi all’Università di Eichstätt e novello scrittore di successo, ritornato alla carica con Il quadro segreto di Caravaggio .

In questo nuovo thriller, con il quale tenta di ripetere il successo dell’esordio, Fioretti rispolvera il trucco di mettere nel ruolo di protagonista un personaggio del passato, in questo caso Michelangelo Merisi da Caravaggio, il grande artista milanese dalla vita particolarmente travagliata, ricamando una trama che unisce fantasia ed elementi di storia, sempre interessanti se restituiti con competenza.

Le vicende si svolgono nella Roma del 1604, periodo in cui la capitale è profondamente lacerata dalle lotte per il potere tra nobili e papato, tra famiglie filo spagnole e altre filo francesi. Immoralità e corruzione, così come violenza e povertà, sono all’ordine del giorno. Caravaggio è uno degli artisti più ricercati dai pezzi grossi dell’Urbe, anche se molti suoi colleghi lo criticano aspramente. I suoi quadri sono dipinti con forti contrasti di luce e ombra e raffigurano modelli presi dai bassifondi, vestiti da madonne e santi. Attorno al suo studio bazzicano sempre mendicanti e prostitute che si lasciano ritrarre per un bicchiere di vino o un pasto.
L’improvvisa uccisione di Anna Bianchini, una delle sue modelle “dalla strada”, scuote la curiosità di Caravaggio che, aiutato dalla compagna Lena, anch'essa ex prostituta, inizia una difficile indagine che lo porta tra gli angoli più oscuri e corrotti della Curia e dell’Accademia, dove inevitabilmente si fa dei pericolosi nemici. Non è un caso che, accusato di omicidio, l’artista sia a un certo punto costretto ad abbandonare Roma in fretta e furia.  

Francesco Fioretti ne Il quadro segreto di Caravaggio alterna parti ben documentate e fedeli sulla vita del pittore e sulla Roma seicentesca in generale, a brani in forma di diario scritti in prima persona, in cui è la stessa voce dell’artista a parlare.

Si fa apprezzare l’interessante giochino che si è inventato Fioretti: aprire ogni capitolo con l’immagine di un’opera del Caravaggio e spiegarne poi la genesi all’interno dell’intreccio.

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Andrea Bressa