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Günter Grass contro l’intolleranza verso i rifugiati

Nel suo libro postumo 'Vonne Endlichkait', il Premio Nobel tedesco affronta con grande tempismo anche il tema delle nuove ondate di xenofobia

Grazie ai suoi romanzi e alle sue poesie, per anni il Premio Nobel Günter Grass è stato tra i più attenti interpreti, critici e custodi della coscienza morale tedesca dal dopoguerra ai giorni nostri. A pochi mesi dalla sua morte, avvenuta lo scorso aprile, l’autore tedesco dimostra di essere ancora in grado di inserirsi nel dibattito culturale.

Pochi giorni fa, infatti, è uscito in Germania Vonne Endlichkait, libro concluso da Grass poco prima di morire, che raccoglie un insieme di prose, poesie e illustrazioni (dello stesso autore) che ruotano attorno ad alcuni grandi temi come l’esistenza, l’identità, l’amore e la morte, visti attraverso la lente della vecchiaia e dell’esperienza.

Ebbene, tra le poesie presenti in Vonne Endlichkait (in Italia è ancora inedito) c’è n’è una in particolare che entra con eccezionale tempismo nell’attualità. Si tratta, secondo il Guardian, di un grido di allarme verso la crescente xenofobia che la società tedesca sembra nutrire verso i rifugiati. Tutto questo, sottolinea Grass, nonostante in passato milioni di tedeschi sfollati provenienti dall’Europa centro-orientale dopo la fine della Seconda guerra mondiale siano stati spesso vittime di episodi di intolleranza.

La poesia, comunque, si conclude in modo ottimistico, con la speranza che un giorno coloro che si sono sempre sentiti nativi, o puri, possano cominciare a riconoscere la propria figura di straniero nei confronti dell’altro. Una duplice e comune natura, che annulla le distanze rendendoci uguali.

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Andrea Bressa