scrittori-americani-contro-donald-trump
Olycom
Lifestyle

Gli scrittori americani contro Donald Trump

Stephen King, Junot Díaz, Jennifer Egan: oltre 450 autori statunitensi hanno firmato un appello online contro il candidato repubblicano

Gli scrittori americani sono contro Donald Trump. È ciò che emerge da una petizione online, firmata attulamente da oltre 7mila persone, fra le quali più di 450 grandi autori statunitensi, come Stephen King, Junot Díaz, Jennifer Egan o Dave Eggers. Si tratta di una lettera aperta, lanciata su Lithub e sottscrivibile sul sito ipetitions.com, in cui vengono espressi indignazione e dissenso verso i metodi e i contenuti della campagna elettorale del candidato repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump.

Un appello rivolto al popolo americano, un breve ma esaustivo elenco di motivazioni per le quali una grande fetta dei più importanti esponenti della letteratura statunitense considera fuori luogo, se non pericolosi, i toni del magnate Trump nella sua discussa eppure apparentemente molto efficace strategia comunicativa. L'iniziativa è partita da Andrew Altschul e Mark Slouka, autori poco noti in Italia (da noi sono presenti solo due romanzi di Slouka, L'età delle promesse e Il mondo svelato, entrambi per Ponte alle Grazie). I due hanno raggiunto in breve un grande consenso da parte di colleghi e cittadini, d'accordo con loro in tutti i vari punti sviscerati nella loro lettera.

“Come scrittori”, affermano all'inizio dell'appello, “siamo particolarmente consapevoli dei molti modi attraverso i quali è possibile abusare del linguaggio in nome del potere […] la storia delle dittature è storia di manipolazioni e divisioni, demagogia e menzogne”.

Da tali premesse si arriva ai punti centrali del messaggio:

“Crediamo che la conoscenza, l'esperienza, la flessibilità e la coscienza storica siano elementi indispensabili in un leader […] né ricchezza né celebrità consentono di qualificarsi come portavoce degli Stati Uniti, guida per il suo esercito o rappresentante della sua gente. […] L'ascesa di un candidato politico che si rivolge deliberatamente agli elementi più vili e violenti della società, che incoraggia l'aggressività tra i propri seguaci, che grida contro gli avversari, intimidisce i dissidenti e denigra le donne e le minoranze, richiede, da parte di ognuno di noi, una risposta forte ed immediata.”


I più letti

avatar-icon

Andrea Bressa