Facce da liceo: racconti della Generazione Y
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Facce da liceo: racconti della Generazione Y

Un'antologia di racconti scritti da liceali offre una creativa panoramica "dall'interno" sulle questioni chiave del mondo adolescenziale

Stato di instabilità permanente. L'adolescenza va più che mai "di moda" come stagione della vita mitopoietica e inesauribile fucina di storie. Riempie libri e film di successo, tutti rigorosamente firmati da adulti. Tutti di corsa a spiegare i lato brutto della bell'età, a immaginare quella fettina di mondo che si vede da sdraiati. Ma la verità, come ha scritto uno dei più sensibili studiosi dell'età evolutiva, il professor Gustavo Pietropolli Charmet, è che "la cultura degli adulti tende a denigrare quella degli adolescenti". La cui rivincita sta nell'apparire "beffardi nei confronti degli sforzi che gli adulti compiono per comprenderli".

Un ponte tra le due culture lo ha gettato qualche mese fa un piccolo editore, 80144 edizioni, promuovendo il suo "Progetto licei", una collana di narrativa under 17 che per ora si è concretizzata in un'antologia di racconti scritti da nove teenager dei licei classici Parini di Milano e Giulio Cesare di Roma: Facce da liceo. Ogni racconto si chiude con un link che rimanda al video in cui il giovane autore spiega il "dietro le quinte" della sua scrittura.

Dopo un forte litigio con mia madre - dice per esempio Giulio Segre, autore dell'interessante Petali su un nero, umido ramo - anziché dare di matto mi sono chiuso in camera ho preso carta e penna e iniziato a buttare giù tutte le frustrazioni che un ragazzo milanese all'ultimo anno di liceo, quotidianamente, vive. La sua scrittura procede con urgenza, investendo gli oggetti della realtà esterna di una carica simbolica e affettiva. Il racconto sobbalza al ritmo del "caronte metallico", il vagone della metropolitana che traghetta il protagonista dal sottosuolo verso un altrove non necessariamente più luminoso.

Nelle novelle di Facce da liceo il contesto quotidiano, i riti, i gesti, i tic, gli occasionali incontri fanno da sfondo alle rivelazioni di un organismo pulsante che, finalmente, parla di sé. E dice cosa significa vivere l'inferno e poi cercare di dimenticarlo, cosa si prova durante un attacco di panico, quante volte si è pensato di impazzire, dice che è possibile innamorarsi di un fratello adottivo e poi ucciderlo per diventare se stessi, racconta della rabbia e del cuore inaridito, i silenzi e il vuoto, la voglia di scappare e tutta la "confusione che c'è dentro", svela i pensieri sulla morte quando la morte non fa più paura.

Racconta dell'amore quando oscilla fra la nostalgia dell'infanzia coi suoi assoluti e le promesse affascinanti ma incerte del mondo adulto. L'amore mito sociale agognato e irraggiungibile ("il corpo mi scherma l'anima") finché improvvisamente arriva qualcuno vicino e fragile, qualcuno che ti raccoglie da terra senza chiedere niente. Il partner è il taumaturgo che spazza via la solitudine e permette al ragazzo di costruirsi un'identità sociale e sessuale matura, sganciandosi dalla famiglia. Un taumaturgo che quando ti lascia è come cadere nel vuoto.

Facce da liceo è un compendio di espressioni e riferimenti condivisi (la sizza, il botto, il balzo, l'espansore del lobo, il Golden Virginia) che formano un lessico generazionale bell'e pronto per diventare un giorno, chissà, letteratura. Per il momento è lo specchio di una generazione, intendendo con questo termine quella coorte di individui di una fascia d'età omogenea che non solo hanno vissuto determinati eventi traumatici o gioiosi ma che, come scrive il filosofo Remo Bodei nel suo Generazioni. Età della vita. Età delle cose, hanno in comune "gli anni in cui campeggiavano personaggi famosi e in cui erano in voga determinate canzoni o modi di dire".

Tutto questo e tanto altro ancora si agita nei racconti di queste belle Facce da liceo che sorridono in copertina. Magari i finali sono un po' tirati via ma rappresentano lo specchio sincero del tempo transizionale tipico dell'adolescenza, all'incrocio tra realtà e sogno. Presto, prima che l'età matura vi artigli: continuate a scrivere, continuate a sognare.

Alessia Caputo (a cura di)
Facce da liceo
80144 Edizioni
184 pp., 12 euro

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Michele Lauro