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Come è morta Jane Austen

Oltre un secolo e mezzo fa la scrittrice inglese perse la vita per motivi che restano sconosciuti. Ma la British Library crede che c’entri l’arsenico

Come è morta Jane Austen? Di sicuro sappiamo la data: 18 luglio 1817, quando aveva 41 anni. Gran parte della sua storia clinica è confusa e il mistero che l'avvolge ha fatto parlare e discutere, negli anni, appassionati e studiosi.

Perché quando un mito, in questo caso della letteratura, muore per cause poco chiare le teorie si sprecano. Dal cancro allo stomaco al linfoma di Hodgkin, fino a un disturbo surrenale noto come malattia di Addison: nel tempo le possibili cause della sua morte si sono moltiplicate. E ora ne spunta una nuova. Dal sito della British Library – la biblioteca nazionale britannica – è stata pubblicata una teoria che tinge di giallo la dipartita della scrittrice di Orgoglio e pregiudizio.

Secondo gli studiosi la morte della Austen sarebbe da attribuire al veleno contenuto in una fornitura d’acqua contaminata o di un mix tra medicinali, tintura dei tessuti, caramelle e molto altro. La tesi sostenuta della British Library si basa sul mistero di tre paia di occhiali sui cui, due con la montatura in guscio di tartaruga e una in metallo, sarebbero state montate delle lenti convesse molto forti. Quindi, dove sta il nesso lenti-veleno? 

La Austen soffriva di attacchi di bile, febbri e dolori reumatici. La sua pelle, si legge nelle sue lettere, cambiava spesso colore variando dal nero e bianco, e ogni tipo di cromatura non tendente al rosa. Per la cura dei reumatismi, come per colorazione dei tessuti, nelle vernici, per la conservazione della frutta, della verdura, nel vino e perfino nelle sigarette, l’arsenico era considerato un elemento importante, è quindi molto diffuso, nell’Inghilterra dell'800. Di un bel verde e soprattutto insapore lo si poteva assorbire anche con i cosmetici e lo si poteva trovare nel vetro dei boccali di birra e in alcuni dolci. Quindi facile che ne facesse uso e abuso anche la Austen. A sua insaputa.

A prova di questo le lenti della scrittrice con una gradazione molte forte che, secondo la British Library, dimostrerebbero un’ampia e graduale perdita della vista che il veleno provocherebbe. "Forse col passare del tempo Austen aveva bisogno di occhiali sempre più forti per leggere a causa di un problema serio, ha scritto nell’articolo Sandra Tuppen, curatrice della British Library. Non un assassinio, ma una semplice e letale assunzione ripetuta. "Le variazioni della gradazione delle tre paia di occhiali trovate dalla Brisith Library potrebbero confermare la teoria per cui Austen avrebbe subìto un avvelenamento da arsenico, anche se accidentale".


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Chiara Degl'Innocenti