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Atlas Obscura: guida alle meraviglie nascoste del mondo

Dall'Italia alla Cina, dall'Alaska all'Oceania, una guida che racconta i luoghi in cui si nascondono le storie più particolari e curiose del pianeta

Atlasobscura.com è un sito web che raccoglie non solo un’atipica guida ai luoghi più interessanti e particolari del pianeta, ma anche articoli, eventi storici e festività popolari: un archivio sterminato di curiosità, misteri in cui perdersi e posti da visitare magari di persona. Per trasporre parte di questa raccolta in un volume di carta tutto da sfogliare, i fondatori del sito, Joshua Foer, Dylan Thuras e Ella Morton, hanno curato con un lavoro di selezione davvero meticoloso Atlas Obscura. Guida alle meraviglie nascoste del mondo (Mondadori, 2017).

La mastodontica guida hard-cover non è certo fatta per essere portata in viaggio: le sue pagine spesse e le sue innumerevoli foto sono sicuramente più adatte al tavolino del salotto. In ogni caso, che si vogliano scoprire posti interessanti dove fermarsi durante una vacanza, o viaggiare con l’immaginazione comodamente da casa, Atlas Obscura è sicuramente una fonte di storie particolari e interessanti.

Dal giardino dei veleni al deserto bianco
Per darvi un assaggio dei luoghi raccolti, in Inghilterra, ad esempio, si può visitare un “giardino dei veleni”. Si trova ad Alnwick e non è antico come si potrebbe pensare: è stato creato dalla duchessa di Northumberland solo nel 2005. L’eccentrica duchessa si è ispirata per il suo orto botanico sui generis (che contiene un centinaio di piante altamente velenose) ai giardini dei Medici del XVI secolo, le cui piante più di una volta sono state utilizzate per efferate congiure. Ad Abu Dhabi, invece, c’è un ospedale per falchi: per un trapianto di piume o una semplice pedicure, i rapaci vengono accuditi dalla sala d’aspetto a quella operatoria.

Anche gli amanti della natura possono trovare mete interessanti: in Egitto, ad esempio, si può campeggiare nel deserto bianco, dove gigantesche formazioni calcaree di un precedente fondale marino, erose in milioni di anni, formano un panorama di strane forme candide e gigantesche statue naturali. Oppure, per chi preferisce i panorami marini, l’atollo di Lighthouse Reef  in Belize nasconde il Great Blue Hole, un gigantesco cerchio blu scuro circondato da un anello celeste creato dal collasso di un sistema di caverne sottomarine.

Laghi abbandonati e catacombe
In California, invece, si possono attraversare i desolati panorami del Salton Sea (meta anche dello scrittore Giorgio Vasta nel pellegrinaggio raccontato in Absolutely Nothing): un lago nato per caso dopo un’inondazione del fiume Colorado. La zona era diventata, dopo la nascita del lago, una fiorente località turistica, ma il mancato ricambio d’acqua e l’assenza di sbocchi di drenaggio hanno rapidamente deteriorato l’ambiente, trasformando il luogo in una landa desolata costellata da scheletri di pesci morti e vecchi Motel in rovina.

E per restare in Italia? Per gli appassionati del macabro il nostro paese nasconde un numero davvero impressionante di cripte e ossari: per cominciare si può visitare la Chiesa dei Morti di Urbania, dove una serie di mummie fa la guardia all’altare, o le Catacombe dei Cappuccini di Palermo, popolate da ben ottomila cadaveri di monaci.

I 600 luoghi raccolti in Atlas Obscura sono sparpagliati in tutte le nazioni del mondo e hanno un unico punto in comune: che si tratti di antiche rovine, di cripte sotterranee o di vecchi bunker antiatomici, sono tutte destinazioni che difficilmente si trovano nelle guide tradizionali. Alcuni dei luoghi riportati sono effettivamente visitabili senza alcuna difficoltà, altri sono chiusi al pubblico oppure si trovano in posizioni talmente remote da scoraggiare anche il viaggiatore più coraggioso. Ma per la curiosità non c’è biglietto aereo che tenga: ampliare i propri confini mentali e il proprio senso del possibile è il primo passo per scoprire nuove meraviglie.

J. Foer, D. Thuras, E. Morton
Atlas Obscura
Mondadori, 2017
488 pp., 35 euro

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Matilde Quarti