Se morite fatecelo sapere
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Se morite fatecelo sapere

È la definizione che Georges Bataille diede dell’erotismo: l’approvazione della vita fin dentro la morte. Essendo l’eros un demone che ride e incoraggia l’insurrezione, la sfrenatezza, lo spreco e il sacrificio, si capisce come nell’affermazione della vita fin …Leggi tutto

È la definizione che Georges Bataille diede dell’erotismo: l’approvazione della vita fin dentro la morte. Essendo l’eros un demone che ride e incoraggia l’insurrezione, la sfrenatezza, lo spreco e il sacrificio, si capisce come nell’affermazione della vita fin dentro la morte sia ricompreso il riso, quella forza scardinante che trasvaluta tutti i valori. L’ironia, sempre a metà strada tra tragedia e leggerezza, nega (discute) la morte come concetto e come evento: l’individuo che ignora la superstizione e che decapitato o accasciato di fronte alle forze della distruzione ha ancora la forza di fare dello humor ha già vinto contro di essa.

MORTE A PESO: Constatando il successo dei romanzacci d’appendice pieni di ammazzamenti, furti, stupri, sevizie, ricatti, misteri, dopo il successo de I misteri di Parigi uscito a puntate sul «Journal des débats» un editore chiama Eugene Sue e gli promette dieci franchi in più per ogni morto ammazzato che metterà nel suo nuovo feuilleton. Sue scrive le prime pagine e fa affondare subito una nave con mille persone.

SAVOIR-FAIRE: Un episodio risalente al 1766 che fece inorridire la Francia: il famosissimo Charles-Henri Sanson, boia sotto Luigi XV, trovandosi a giustiziare Thomas Arthur de Lally-Tollendal, mancò il collo del condannato, trasformando la scena dell’esecuzione in quella di una macelleria. Si giustificò dicendo che doveva ancora prendere la mano con quella spada (diventerà bravissimo con la ghigliottina). «Le Figaro» riportò l’episodio con una integrazione: di fronte al raccapricciante spettacolo fu fatto chiamare Sanson padre, Jean-Baptiste, che aveva la mano così leggera che si diceva operasse senza che il condannato sentisse nulla. Mentre aspettava il colpo di grazia, Lally-Tollendal ebbe lo spirito, la forza, il senso teatrale di chiedere: «Ebbene, che cosa aspetti?». E Sanson rispose con queste parole, in cui, come dice Roger Caillois, «il comico nasce dall’orrore stesso e dipende dal fatto che ci si rivolge a un cadavere»: «Già fatto, Monsignore. Guardate voi stesso».

GENTILEZZA: Sul «Women’s Bulletin», giornale delle donne d’affari del Michigan, comparve nel 1956 questo comunicato alle abbonate: «Ricordate, ricordate: se vi sposate, se cambiate impiego o se morite, abbiate la gentilezza di farcelo sapere».

MALGRADO: Sulla posta del cuore dell’edizione francese di «Elle» del dicembre 1956 apparve una lettera di una lettrice: «Gli ho detto che che avevo promesso la mia mano a un altro. Mi ha risposto che se lo avessi lasciato, si sarebbe suicidato. L’ho lasciato. Malgrado le cure dei pompieri, è tornato alla vita».

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Daniela Ranieri

Daniela Ranieri vive a  Roma, anche se si domanda perché ciò dovrebbe avere importanza in questa sede. Ha fatto reportage e documentari per la tv. Ha fatto anche la content manager, per dire. Vende una Olivetti del '79, quasi  nuova. Crede che prendere la carnitina senza allenarsi faccia bene uguale. Ha pubblicato il pamphlet satirico "Aristodem. Discorso sui nuovi radical chic" e il romanzo "Tutto cospira a tacere di noi" (entrambi Ponte alle Grazie) 

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