Paura della matematica (e della vita normale): la scomparsa perfetta di Majorana
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Paura della matematica (e della vita normale): la scomparsa perfetta di Majorana

Di solito andava così: Enrico Fermi col regolo calcolatore, in piedi alla lavagna o seduto al tavolo, piegato su un foglio; Ettore Majorana a mente, voltandogli le spalle: «quando Fermi diceva sono pronto, Majorana dava il risultato». Portò uno …Leggi tutto

Di solito andava così: Enrico Fermi col regolo calcolatore, in piedi alla lavagna o seduto al tavolo, piegato su un foglio; Ettore Majorana a mente, voltandogli le spalle: «quando Fermi diceva sono pronto, Majorana dava il risultato».

Portò uno strano scompiglio, nell’Istituto di Fisica di via Panisperna, l’arrivo di questo giovane «saraceno» taciturno e angoloso, le guance scavate in una concentrazione fissata sempre su un qualche punto laterale o esterno. Con la sua apparente immobilità, inappartenente all’ambiente e “ai suoi” (colleghi, familiari, studiosi), era difficile da comprendere e gestire. Sciascia scrisse che l’origine della sua stranezza (misto di estraneità e auto-esclusione) era da ricercarsi in una specie di «precocità rimossa», la stessa che afflisse Stendhal: il voler procrastinare l’esplosione del proprio genio, per differire la morte.

Nella ricerca teorica, questa rimozione si traduce nella paura di giungere a un risultato, cioè in definitiva alla verità: «Nel genio precoce (…) la vita ha come una invalicabile misura: di tempo, di opera. Una misura come assegnata, come imprescrittibile. Appena toccata, nell’opera, una compiutezza, una perfezione; appena svelato compiutamente un segreto, appena data perfetta forma, e cioè rivelazione, a un mistero – nell’ordine della conoscenza o, per dirla approssimativamente, della bellezza: nella scienza o nella letteratura o nell’arte – appena dopo è la morte», o, che è lo stesso, la scomparsa, la dissoluzione.


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Daniela Ranieri

Daniela Ranieri vive a  Roma, anche se si domanda perché ciò dovrebbe avere importanza in questa sede. Ha fatto reportage e documentari per la tv. Ha fatto anche la content manager, per dire. Vende una Olivetti del '79, quasi  nuova. Crede che prendere la carnitina senza allenarsi faccia bene uguale. Ha pubblicato il pamphlet satirico "Aristodem. Discorso sui nuovi radical chic" e il romanzo "Tutto cospira a tacere di noi" (entrambi Ponte alle Grazie) 

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