Libri sul comodino: l’intensa letteratura degli orari del tram
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Libri sul comodino: l’intensa letteratura degli orari del tram

Stai aspettando la fine del mondo, e ti si blocca la metro: questa è Roma. Derisoria fino al limite, gode nel deludere tutte le tue più patetiche aspettative, rovesciando in un attimo di furente anticlimax le coordinate emotive …Leggi tutto

Stai aspettando la fine del mondo, e ti si blocca la metro: questa è Roma.

Derisoria fino al limite, gode nel deludere tutte le tue più patetiche aspettative, rovesciando in un attimo di furente anticlimax le coordinate emotive di tutte le situazioni. Dovevi essere impaurito e eccitato da questa piccola follia internettiana-televisiva, tutti i telefonini rimbalzavano sardoniche anticipazioni di sopravvivenza di tutta la popolazione australiana, e tu, invece di bearti in quella fannullità del pensiero, ti sei dovuto incazzare col sindaco. Arrivato al lavoro o dove dovevi, hai parlato solo di quello, andassero a quel paese, ste sòle di Maya.

Vengo al dunque: il libro che ho sul comodino in questi giorni è uno dei libri più commoventi che abbia mai letto: Eine geschichte der straßenbahn in München, una storia dei tram di Monaco.

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Che c’è scritto? Cose di questo tipo:

Linea 30: nel maggio 1919 introdotto un nuovo veicolo segnale verde e giallo chiaro sulla media lunga percorrenza 5, 8 m tra Hanuer Straße e Baldeurstraße

Linea 7: ha subito un ampliamento dal dicembre 1922 fino all’espansione del distretto dal 1933. Nel 1942 sono saltate le fermate di Martinsplatz e Hohenzollernstraße

Questo è un passaggio cruciale:

Nel maggio del 1919 la linea 30 non circolava più dalle 19 alle 21, [mentre] la linea 29 non ha subito restrizioni.

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Da questo momento in poi, la linea tranviaria cresce a dismisura, con sempre più restrizioni di orari e di percorsi, e difficoltà date dal grande mutamento toponomastico della città. Che è successo?

Dopo la proclamazione della Repubblica Sovietica Bavarese, governata prima dai socialisti poi dai comunisti in seguito ai disordini del febbraio del 1919, Monaco divenne teatro di una espropriazione proletaria prima, e di una carneficina poi. Gruppi armati dei Freikorps, formati in larga parte da veterani della prima guerra mondiale delusi e in cerca di riscatto, marciarono su Monaco rovesciando la breve Repubblica comunista e facendo un migliaio di morti. All’interno di questi “corpi franchi”, si fecero le ossa alcuni tra i più spietati gerarchi nazisti, uno su tutti Rudolf Höß, Kommandant del campo di Auschwitz.

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Nel 1923, Hitler si riunì a Monaco con alcuni di questi, con l’intento di rovesciare la Repubblica di Weimar; l’evento più noto che ne seguì è conosciuto col nome di Putsch di Monaco, o Putsch della birreria. Nella notte tra l’8 e il 9 novembre il Commissario di Stato della Repubblica di Weimar Gustav von Kahr tenne un comizio nella birreria Bürgerbräukeller (che oggi non esiste più perché nel 1933 venne distrutta dall’attentato a Hitler). Kahr, che si era rifiutato di appoggiare un colpo di governo nazionalsocialista, viene avvicinato da Hitler a capo di un gruppo di SA, e lo fa arrestare. Come sappiamo, questo è l’inizio della fine, e Monaco diventerà dieci anni dopo Hauptstadt der Bewegung, capitale del movimento. Kahr verrà fatto fuori durante la notte dei lunghi coltelli.

La birreria si trovava in Rosenheimerstraße, nel distretto di Au-Haidhausen, raggiunto dal tram n. 7.

 

 

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Daniela Ranieri

Daniela Ranieri vive a  Roma, anche se si domanda perché ciò dovrebbe avere importanza in questa sede. Ha fatto reportage e documentari per la tv. Ha fatto anche la content manager, per dire. Vende una Olivetti del '79, quasi  nuova. Crede che prendere la carnitina senza allenarsi faccia bene uguale. Ha pubblicato il pamphlet satirico "Aristodem. Discorso sui nuovi radical chic" e il romanzo "Tutto cospira a tacere di noi" (entrambi Ponte alle Grazie) 

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