Biennale danza, quattro giorni di spettacoli a Venezia
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Biennale danza, quattro giorni di spettacoli a Venezia

L'imperdibile Anne Teresa De Keersmaeker, Leone d'Oro alla Carriera 2015, e gli altri appuntamenti in città

Venezia è davvero una delle Città Invisibili raccontate da Italo Calvino: dentro di sè racchiude infinite storie e molteplici identità. Una di queste emerge ogni due anni, quando la danza contemporanea internazionale la invade. O forse è la danza stessa a plasmarsi su Venezia.

In effetti, con Biennale Danza campi, campielli, cortili, palazzi e teatri vengono reinterpretati da ballerini e coreografi, da cittadini e turisti, da grandi e piccoli. E in questa edizione, diretta da Virgilio Sieni, ancora di più: "Dare luogo alla danza come spazio di condivisione con il pubblico e insieme innovare il senso della frequentazione" è il suo obiettivo. O il filo rosso di tutti gli appuntamenti in cartellone (compreso il suo lavoro su Il Vangelo Secondo Matteo), che occupano spazi aperti e chiusi da mezzogiorno fino alla notte.

Il tema dell'edizione 2015 è la dignità del gesto che secondo Sieni si declina in un lavoro sul corpo e la danza "intesi come territorio di ricerca sull'umano e sulla bellezza". E per farlo ha invitato sedici coreografi impegnati in laboratori di ricerca con danzatori professionisti ma anche con adolescenti, anziani e semplici cittadini, che apriranno le porte al pubblico presentando i propri spettacoli nei giorni 25 - 28 giugno. Tra San Marco e Dorsoduro si svilupperanno dieci coreografie, corrispondenti ad altrettanti luoghi, mentre l'Arsenale accoglierà altri otto lavori. A firmarli, nomi internazionali come Laurent Chétouane, uno dei più rappresentativi registi e coreografi di area tedesca, Xavier Le Roy, esploratore dei diversi tipi di relazione tra spettatore e performer, Cesc Gelabert, ironico e surreale pioniere della danza contemporanea in Spagna, Alessandro Sciarroni, Emanuel Gat, israeliano residente in Francia, autore di una danza dalle linee pure e rigorose. E ancora: Radhouane El Meddeb, Claudia Castellucci, Salva Sanchis, Jasmine Hugonnet, Olivia Grandville, Anna Ajmone e Francesca Pennini.


Un posto a parte merita Anne Teresa De Keersmaeker, Leone d'Oro alla Carriera in questa edizione di Biennale Danza, pioniera della danza contemporanea nelle Fiandre e grande innovatrice nel coreografare il rapporto tra danza e musica. A celebrare questo approfondito studio dello spartito musicale come canovaccio dei suoi movimenti è la riproposta dello spettacolo che nel 1982, a soli 22 anni, le regalò il suo primo successo internazionale: Fase, Four Movements to the Music of Steve Reich.

Quattro movimenti che compongono un'unica opera coreografica, incentrata su quattro opere minimaliste del compositore americano. Che lei traduce in spazio: movimenti essenziali, corrispondenti a frasi brevi, rappresentano elementi geometrici di base, come la linea e il cerchio, senza mai illustrare la musica. La coreografia articola in modo indipendente alcuni elementi della composizione per raggiungere il suo obiettivo di ricerca: creare un rapporto di analogia tra danza e musica.

Insignita di questo importante riconoscimento, il Leone d'Oro, precedentemente consegnato a Merce Cunningham, Pina Bausch, Carolyn Carlson, Jirì Kyliàn, William Frosythe, Silvie Guillem e Steve Paxton, De Kerrsmaeker si è formata al Mudra di Maurice Bejart e alla Tisch School of Arts di New York. Nel 1983 fonda la compagnia Rosas, con cui resterà fino al 2007. Nel 1995 fonda una nuova scuola di danza contemporanea, P.A.R.T.S., premiata con il Leone d'Argento nel 2010.

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Biennale Danza,

Venezia, dal 25 al 28 giugno

il programma completo della manifestazione cliccando qui.

ufficio stampa
Fase c, un momento dello spettacolo di Anne Teresa De Keersmaeker

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Micol De Pas