Woody Allen, i suoi 10 film più belli
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Woody Allen, i suoi 10 film più belli

Blue Jasmine, il nuovo lavoro del regista americano, sta raccogliendo ampi consensi in patria. Sfogliando la sua vasta filmografia, ecco i suoi capolavori, secondo la critica

Woody Allen è tornato. Ma non con toni smorzati da commedie d'autore un po' bolse. Blue Jasmine è dal 26 luglio nelle sale americane: nei primi tre giorni ha già incassato oltre 600mila dollari e, soprattutto, sta trovando il consenso entusiasta della critica. Come non capitava da tempo. 
Protagonista è una stupenda Cate Blanchett, simbolo di una finanza andata a rotoli, squalo travolto dal fallimento e incapace di reagire e affrontare una situazione di perdita a tutto tondo. 
Sulla scia di questo successo, stiliamo la top ten dei film migliori di sempre del regista dall'irresistibile ironia, sulla base dell'accoglienza della stampa.

Ecco i suoi 10 titoli più belli, secondo le recensioni raccolte negli anni nel sito Rotten Tomatoes.

1) Mariti e mogli (1992)

Istantanea emotivamente cruda dell'autodistruzione di due matrimoni, fu accolta con un forte successo di critica, nonostante richiamasse tematiche già viste e care ad Allen. Una coppia è interpretata da Sydney Pollack e Judy Davis, l'altra da Woody stesso e Mia Farrow. È l'ultimo film girato prima della burrascosa rottura con la Farrow, in seguito allo scandalo di Soon-Yi Previn, figlia adottiva di lei e moglie attuale del regista. Il rumore su questa vicenda influenzò gli incassi al botteghino, che furono magri. Ma le recensioni furono un'assoluta ovazione, con il 100% di pareri positivi. 

 

2) Ildormiglione (1973)

Commedia fantascientifica, protagonista è lo stesso Allen che è il proprietario di un negozio di cibo biologico, ibernato dopo un'operazione chirurgica e scongelato 200 anni dopo. Contrappunto umoristico alle secche fantascientifiche attuali, è una commedia tutta da ridere, che ha ottenuto solo recensioni positive. Predice come il progresso tecnologico non sia in grado di arginare la stupidità umana. "La sfilata di divertimento verbale e visivo è piacevole dall'inizio alla fine", ne ha scritto Variety.

 

3) Broadway Danny Rose (1984)

"Uno dei film più modesti di Allen ma anche uno dei suoi migliori", ne scrisse Janet Maslin sul New York Times. Anche se non ebbe incassi strepitosi, questa commedia vintage di Allen, che vede ancora insieme sul set il regista attore e Mia Farrow, è stata applaudita unanimemente dalla critica. Lieve, eccentrica ed ironica, è stata definita "un'altra gemma di Allen" . Il film parla di un talent scout di artisti incompetente che finisce nelle trame della mafia e tra imbrogli sentimentali, con un finale che è un messaggio sulla lealtà e sul perdono. 

 

4) Zelig (1983)

Capolavoro indiscusso, dimostra come Allen nei suoi primi anni di carriera fosse in grado di toccare ogni genere con illuminato e infallibile umorismo. Mockumentary sottile, è un finto reportage ambientato negli anni Venti su un uomo camaleontico, Leopold Zelig alias Woody, che per una strana malattia trasforma anima e corpo a seconda di chi ha accanto. Ritenuto uno dei maggiori esempi di trasformismo nell'ambito dello spettacolo, anche questo venne incensato dalla critica senza eccezioni.

 

5) Amore e guerra (1975)

Secondo di una serie di film con la coppia Woody Allen/Diane Keaton, è ambientato nella Russia del XIX secolo e ironicamente tratto dal romanzo Guerra e pace di Tolstoj e screziato di rimandi a Dostoevskij e Ėjzenštejn. Ricco di satirici dibattiti filosofici, per i più appassionati cinefili è manna di citazioni. Protagonista è un giovane innamorato della cugina, codardo e riluttante alla guerra, che però combattendo contro Napoleone per caso diventa eroe sul campo.

 

6) Io e Annie (1977)

È uno dei titoli più celebri di Allen, quarto nella classifica delle migliori cento commedie statunitensi, vincitore di quattro Oscar, come migliore film, per la regia, per la sceneggiatura originale (scritta da Allen con Marshall Brickman) e per l'attrice protagonista Diane Keaton. La carriera di quest'ultima era già avviata, ma con questa pellicola prese il volo. "Una toccante e divertente storia d'amore, il film più tridimensionale più di Allen", è il giudizio di Variety.  Ottenne il 98% di critiche positive. 

 

7) Manhattan (1979)

In una sintesi di dramma, commedia e romanticismo senza tempo, si intrecciano ironia e tenerezza con grazia vincente. È la sesta collaborazione tra Woody e Diane Keaton ed è la storia di uno scrittore nevrotico catturato da un improbabile triangolo amoroso. Primo film di Allen in bianco e nero, è indimenticabile la scena in cui stila l'elenco delle cose per cui vale la pena di vivere, tra cui compaiono il vecchio Groucho Marx, Joe Di Maggio, Marlon Brando. Ha raccolto il 98% di critiche positive.

 

8) Pallottole su Broadway (1994)

Una delle commedie più ispirate del tardo periodo di Allen, di cui è solo regista, non attore. È la storia di un drammaturgo ingenuo degli anni Venti (John Cusack), la cui carriera in erba a Broadway è minacciata da una serie di compromessi a cui deve cedere quando accetta il sostegno finanziario di un mafioso. È valso l'Oscar come miglior attrice non protagonista a Dianne Wiest e si è guadagnato il 96% di consensi. 

 

9) Midnight in Paris (2011)

Da metà anni '90 in poi il lavoro di Allen ha perso il suo smalto: se ha sempre avuto buon seguito al botteghino, ha riscosso critiche più fredde e deluse. Ma con Midnight in Paris la corrente cambia e arriva il 93% di recensioni positive. Anche se non vanta la profondità dei classici di Woody, è un film divertente e dolcemente sentimentale, con un affascinante affresco di Parigi, a cavallo tra diverse epoche. Uno sceneggiatore (Owen Wilson) alla ricerca dell'ispirazione per il suo primo romanzo si ritrova immerso negli anni Venti di Francis Scott Fitzgerald, Ernest Hemingway e Pablo Picasso. Con Marion Cotillard e la promettente Léa Seydoux. Oscar per la sceneggiatura originale e boom al box office.

 

10) Crimini e misfatti (1989)

Dopo aver avuto delle recensioni relativamente tiepide per Settembre (1987) e Un'altra donna (1988), Allen ritrova i consensi (92%) con questa commedia pensierosa - di cui è anche attore accanto a Martin Landau - che ha ricevuto tre nomination agli Oscar. Con riferimenti ancora una volta a Dostoevskij, è una sorprendente riflessione sulle colpe non punite. 

 

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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