Uno stupro, un suicidio, un film
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Uno stupro, un suicidio, un film

Una ragazzina si toglie la vita quando scopre che i suoi stupratori sono stati scarcerati. Un fattaccio di cronaca che diventa un bel lungometraggio. Grazie a una Onlus di Bassano

Questa storia inizia male, ma l'epilogo può essere ancora un lieto fine.

C'è una ragazza di 16 anni che si è tolta la vita quando ha appreso che i suoi stupratori sono stati scarcerati. E ci sono altri ragazzi, tra i 16 e i 17 anni, che non si sono arresi a lasciare ingiallire questa storia negli archivi cartacei della cronaca locale. Perché a Bassano Del Grappa, in provincia di Vicenza, si combatte. Soprattutto quando a riparare un bilancio ammaccato del comune, si profila la minaccia di allungare le cesoie dei “tagli” proprio sull'illuminazione cittadina. E il buio, si sa, è un buon complice involontario di una violenza (ricordiamolo, 60mila all'anno i casi denunciati, molti di essi riguardano minori). E allora, che fare? Un film, rispondono i ragazzi. Un film che ricordi una storia che ci riguarda tutti. In paese qualche adulto un po' scettico non ci credeva. E allora li ha sfidati: “Portatemi una sceneggiatura, se siete capaci”. E così, tra il dicembre del 2011 e il gennaio di quest'anno, è nato “Black out”: un lungometraggio di un'ora e un quarto.

L'esito è sorprendente perché il prodotto è professionale. L'Associazione Movie's Geyser O.n.l.u.s di Bassano ha formato gli adolescenti nelle tecniche audiovisive: ambito di cui si occupa da dieci anni, come attività di recupero per le realtà giovanili disagiate. Ne è nata una squadra preparata. Ad affiancare la giovane regista e montatrice, Giorgia Lorenzato, 21 anni appena, le più mature cure di Manuel Zerpellon, cineasta di mestiere pluripremiato. Poi è successa una cosa inaspettata. Del progetto, prodotto dalla giovane casa indipendente Sole e Luna, si sono innamorati molti “addetti ai lavori”, che hanno deciso di dare il proprio contributo in via volontaria.  Edoardo De Angelis, autore della lirica della canzone originale, e Marco Testoni, consulente musicale, sono stati i primi. Ora si cercano invece testimonial famosi che offrano la loro visibilità per scavalcare le cortine dell'attenzione mediatica e lanciare il lungometraggio. Già due famosissime cantautrici (una ha appena fondato un giornale) sarebbero in trattativa per interpretare la canzone del film, mentre per la distribuzione nelle sale cinematografiche, è già partita la campagna "un click per Black out", che invita chiunque sia interessato al progetto a  cliccare sul trailer del film e sulla pagina facebook . Che dite, li aiutiamo?

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Paola Bacchiddu