"Si alza il vento", Hayao Miyazaki: 10 curiosità sul suo ultimo film
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"Si alza il vento", Hayao Miyazaki: 10 curiosità sul suo ultimo film

Il "testamento" del maestro d'animazione arriva al cinema. Ecco alcuni retroscena del suo lavoro

Un anno fa alla Mostra del cinema di Venezia Koji Hoshino, presidente dello Studio Ghibli, presentava Si alza il vento (Kaze tachinu) di Hayao Miyazaki e dava una delle più tristi notizie per i fan dell'animazione: il ritiro di Miyazaki. 
Ora quel film, che è diventato una sorta di testamento del regista giapponese, arriva finalmente nelle sale italiane tramite Lucky Red con le proiezioni evento del 13, 14, 15 e 16 settembre. Giunge tra l'altro in un periodo complicato per lo Studio Ghibli, casa di produzione di anime fondata dallo stesso Miyazaki, che sta vivendo una pausa di riflessione in vista di una riorganizzazione interna. 

Vero e proprio inno d'amore di Miyazaki verso il volo e gli aerei, Si alza il vento percorre trent'anni di vita di Jiro, ragazzo che sogna di volare ma essendo miope invece di diventare pilota entra a lavorare in una delle principali società giapponesi di ingegneria aeronautica e progetta importanti aerei da combattimento. Crescendo inizia a frequentare la dolce Nahoko, che ha però problemi di salute. Seguendo Jiro intanto seguiamo la storia del Giappone dagli anni Venti ai Quaranta, passando per la recessione e il terremoto del Kantō del 1923.

SI ALZA IL VENTO, LA RECENSIONE

Hayao Miyazaki adora gli aerei da combattimento ma odia la guerra. Il suo amore per le macchine volanti ha percorso la sua filmografia, da Nausicaä della Valle del vento (1984) a Laputa - Castello nel cielo (1986), da Kiki consegne a domicilio (1989) a Porco Rosso (1992), La città incantata (2001), Il castello errante di Howl (2004)...

Per conoscere meglio il lavoro che c'è dietro Si alza il vento, ecco 10 curiosità sul cartoon:

1) Jiro racchiude in sé due individui realmente esistiti, vissuti nella stessa epoca: Jiro Horikoshi, l'ingegnere aeronautico che disegnò e creò il leggendario aereo da combattimento Mitsubishi A6M1, meglio noto come "Zero", aereo caccia giapponese che partecipò all'attacco di Pearl Harbor, in attività dal 1940 al 1945; lo scrittore Tatsuo Hori, al cui romanzo breve del 1936 Kaze Tachinu Miyazaki si è ispirato sia per il titolo del film che per la storia d'amore tra Jiro e Nahoko (nel libro Hori racconta la sua relazione con la moglie malata di tubercolosi). 

2) È la prima volta che il personaggio di un film di animazione dello Studio Ghibli viene creato sulla base di qualcuno realmente esistito. Le opere del passato di Miyazaki hanno spesso raccontato storie che si svolgono nell'arco di tempo di tre o quattro giorni. Quest'ultimo film invece racconta trent'anni della vita di Jiro.

3) Il personaggio di Jiro per certi può versi essere considerato come una proiezione che il regista Hayao Miyazaki fa di se stesso.

4) Si alza il vento probabilmente non è uno dei film migliori di Miyazaki, ma è pieno delle cose preferite dal maestro dell'animazione: il cielo, gli aeroplani, l'amore, le sigarette... La storia di Horikoshi è da tempo che affascinava il regista, come anche quella di Gianni Caproni, ingegnere aeronautico e pioniere dell'aviazione italiano del primo Novecento, che abita le fantasie di Jiro. Non a caso il velivolo Ghibli, che dà nome allo studio fondato da  Miyazaki, era stato realizzato dall'azienda di Caproni.

5) Stephen Alpert, americano, ha lavorato alla Divisione internazionale dello Studio Ghibli fino alla fine del 2011. Ha sempre accompagnato Miyazaki nei suoi viaggi oltreoceano e tra i due è nata un'amicizia. Quando Alpert è stato costretto a lasciare Ghibli e a tornare negli Stati Uniti per ragioni familiari, Miyazaki ha pensato di farne un ritratto caricaturale come regalo di addio, ma non è riuscito a realizzarne uno che lo soddisfacesse in tempo per la sua partenza. Ecco così che Alpert è finito l'anno dopo negli storyboard di Si alza il vento: ha le sue sembianze Castorp, il personaggio che fa incontrare Jiro e Nahoko. Alpert è poi volato in Giappone per dare la sua voce a Castorp.

SI ALZA IL VENTO, IL TRAILER

6) Per Si alza il vento sono stati utilizzati effetti sonori creati dalla voce umana. Diversi suoni, dal motore fuori giri di un aereo al fischio di una locomotiva a vapore, dal rumore delle auto al brontolio della terra durante il Grande terremoto di Kantō, sono stati riprodotti dalla voce umana. 

7) È buffo scoprire che lo stesso Miyazaki avrebbe voluto realizzare i suoni per una particolare sequenza ma è stato "bocciato" dai suoi collaboratori. Ha fatto un provino, ma non ha ricevuto l'approvazione del suo staff e ha dovuto abbandonare l'idea.

8) Si alza il vento doveva essere solo un manga, non un film. Circa sei anni fa Miyazaki aveva cominciato a lavorare all'idea di una serie manga che avesse come protagonista Jiro Horikoshi, il progettista dell'aereo da combattimento "Zero". Il suo quaderno di appunti per Si alza il vento è datato 2008. Nell'estate del 2010 il produttore Toshio Suzuki gli suggerì di lavorare a Si alza il vento come lungometraggio ma Miyazaki rifiutò nettamente. Suzuki però non si diede per vinto e nell'autunno dello stesso anno il maestro iniziò a riflettere sulla possibilità di un cartoon. Era il 28 dicembre 2010 quando fu presa la decisione di andare avanti con l'idea del film.

9) Miyazaki ha iniziato a lavorare agli storyboard per il film all'inizio del 2011. In poco tempo aveva completato gli storyboard che raffigurano l'infanzia di Jiro e il suo incontro con la protagonista Nahoko durante il grande terremoto di Kantō del 1923. Ci fu una coincidenza drammatica: ultimò la scena del sisma il giorno prima che il terremoto di Sendai e del Tōhoku colpisse il Giappone orientale, l'11 marzo 2011.

10) Il titolo Si alza il vento si rifà al già citato omonimo racconto di Tatsuo Hori che a sua volta è ispirato dal verso di Paul Valéry contenuto ne Il cimitero marino: "Si alza il vento, bisogna tentare di vivere" ("Le vent se lève... II faut tenter de vivre!").

 

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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