10 film da regalare per Natale: gli Immortali
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10 film da regalare per Natale: gli Immortali

Commedie, musical, gialli, western... Abbiamo scelto per voi dieci titoli che hanno fatto la storia del cinema, e sono perfetti da lasciare impacchettati sotto l'albero. Ai primi posti ci sono La febbre dell'oro, Cantando sotto la pioggia e Sabrina

In tv ormai li trasmettono alle tre di notte. Nelle videoteche non sempre si trovano, o sono seminascosti da pile di paccottiglia in 3D e commediacce assortite. Eppure sono bellissimi, e trasmettono a chi li vede emozioni irripetibili. Sono quelli che vengono definiti gli Immortali, i film che hanno lasciato un segno profondo nella storia del cinema. Magari hanno cinquanta o più anni sul groppone, eppure sono ancora bellissimi e, soprattutto, aiutano gli aspiranti cinefili a ricordarsi una legge mai abrogata: anche sul set, come altrove, la fantasia e il talento arrivano là dove nessun computer potrà mai spingersi. Regalare uno di questi capolavori è un'ottima idea. E, già che ci siete, compratene una copia anche per voi: non ve ne pentirete. Anche in questo caso, come in ogni altra classifica, avremmo potuto facilmente citare 50 titoli: per ora eccone 10 (meravigliosi), poi si vedrà...

1. LA FEBBRE DELL'ORO (Charlie Chaplin, 1925)

Charlot, l'inconfondibile vagabondo con bastone e bombetta, stavolta si cimenta con la dura vita del cercatore d'oro: alle prese con fame, freddo e l'amore impossibile per una cantante, riesce comunque a non perdere la speranza di un futuro migliore... Uno dei punti più eccelsi della fimografia di Charlie Chaplin, un incantevole concentrato di comicità, avventura e poesia. Almeno tre le scene passate alla storia: Charlot che mangia una scarpa (arrotolando le stringhe come se fossero spaghetti), una baracca che ondeggia sull'orlo di un precipizio e il ballo dei panini che, infilzati in due forchette manovrate da Charlot, sembrano due piedi. Mai visto niente sullo schermo che sia invecchiato meglio: sono passati quasi novant'anni, ma il film non ha perso un grammo della sua grandezza.

2. CANTANDO SOTTO LA PIOGGIA (Gene Kelly e Stanley Donen, 1952)

Un film che sta alla storia del musical come l'Odissea a quella del poema epico. La trama (le peripezie di due star del cinema muto, alle prese con l'avvento del sonoro) conta poco, rispetto alla raffinatezza delle coreografie, il brio della sceneggiatura, la simpatia degli interpreti. Quanto poi alla scena di Gene Kelly che canta Singin' In The Rain, ballando con l'ombrello, è una delle dieci più celebri della storia di Hollywood. Un film che trasmette felicità.

3. SABRINA (Billy Wilder, 1954)

Uno dei triangoli amorosi più innocenti e popolari della storia della romantic comedy. Ne sono protagonisti Sabrina Fairchild (Audrey Hepburn), figlia di un umile autista al servizio della ricchissima famiglia Larrabee, e i due fratelli David (William Holden) e Linus (Humphrey Bogart), eredi dell'impero paterno. Innamorata senza speranze del primo, per dimenticarlo Sabrina si trasferisce a Parigi per studiare; quando torna, due anni dopo, non è più goffa e impacciata, ma si è trasformata in una dea irresistibile. Stavolta David si accorge di lei, ma anche Linus... La Hepburn e Holden si innamorarono sul serio, ma poi lei lo lasciò. Bogart, invece, non sopportava né l'una né l'altro, e rese il clima sul set semplicemente irrespirabile. Nonostante tutto, comunque, il risultato finale è perfetto: una favola intramontabile, spruzzata di ironia e con un pizzico di cattiveria firmata Billy Wilder.

4. ACCADDE UNA NOTTE (Frank Capra, 1934)

Una favola firmata Frank Capra, il cantore dell'America dalla faccia pulita. Ne sono protagonisti, durante gli anni bui della Grande Depressione, la capricciosa ereditiera Ellie (Claudette Colbert), in fuga dal padre che osteggia il suo matrimonio con una mezza cartuccia, e il giornalista spiantato Peter (Clark Gable), che la riconosce e si offre di accompagnarla dall'amato in cambio di uno scoop sensazionale. Il loro viaggio da Miami a New York sarà pieno di sorprese.... Il primo film a vincere i cinque Oscar più importanti (film, regia, sceneggiatura, attore e attrice protagonista) è una commedia divertente e ironica, che riuscì a intercettare alla perfezione la voglia di riscatto di un Paese all'epoca in ginocchio.

5. CACCIA AL LADRO (Alfred Hitchcock, 1955)

Che coppia, ragazzi! Cary Grant e Grace Kelly, ovvero il divo-gentleman per antonomasia e la futura principessa, che HItchcock aveva ribattezzato “ghiaccio bollente”. Si ritrovano in Costa Azzurra, dove l'ex ladro di gioielli John Robie deve discolparsi dall'accusa di essere tornato in attività: qualcuno infatti sta svaligiando le ville della zona, usando il suo modus operandi. Tra le vittime c'è anche la madre di Frances, una splendida ragazza americana che diffida di John ma al tempo stesso è attratta da lui... Ironia ed eleganza in quantità industriali: per una volta i brividi passano in secondo piano.

6. CAPPELLO A CILINDRO (Mark Sandrich, 1935)

Un artista si innamora di un'indossatrice, che però lo respinge sdegnata perché crede che sia sposato. In realtà non è così, ma prima che la verità venga a galla ne succederanno di tutti i colori... Quando chiesero a Rudolph Nureyev chi fosse secondo lui il più grande ballerino del XX secolo, rispose senza esitazioni: “Fred Astaire”. Parole sante: Frederick Austerlitz (questo il suo vero nome) è stato il Michelangelo del tip tap, un fuoriclasse che ha girato 31 film musicali, lasciando tutti a bocca aperta per perizia, eleganza e senso del ritmo. Dei suoi titoli questo è forse il migliore (di certo il più noto) e lo vede accanto alla sua partner prediletta, Ginger Rogers, che lo affiancò in ben dieci pellicole. La scena di culto? Facile: Fred che balla con Ginger, stringendola tra le braccia e cantando Cheek To Cheek.

7. L'UOMO CHE UCCISE LIBERTY VALANCE (John Ford, 1962)

Al funerale del cowboy Tom Doniphon (John Wayne), non certo una celebrità, si presenta un influente senatore degli Stati Uniti, Ransom Stoddard (James Stewart). Come mai? È il politico in persona a raccontare ad alcuni cronisti l'incredibile storia di Tom, e i motivi per cui gli deve la vita e la carriera... Uno dei film più belli di John Ford (regista di western indimenticabili come Ombre rosse e Sfida infernale), reso ancora più affascinante dal tono amaro e malinconico con cui racconta una storia di lealtà, amore e amicizia. James Stewart e John Wayne sono da cineteca.

8. GLI UOMINI PREFERISCONO LE BIONDE (Howard Hawks, 1953)

Una delle migliori Marilyn di sempre in una commedia travolgente e maliziosa, grazie anche all'altra esplosiva protagonista, Jane Russell. Più che la storia (due ballerine partono per una crociera in Europa, dove le attendono malintesi, guai e il grande amore) sono rimasti nel mito i favolosi numeri musicali, da Bye Bye Baby a Diamonds Are A Girl's Best Friends. Hawks dirige alla perfezione un grande spettacolo, che diverte senza neppure un secondo di pausa.

9. VACANZE ROMANE (William Wyler, 1953)

Un'altra pietra miliare della commedia romantica, che fece conoscere in tutto il mondo Audrey Hepburn (che vinse l'Oscar) e la Vespa con cui Gregory Peck la porta a zonzo per Roma. Arcinota la storia: l'annoiatissima principessa Audrey, durante una visita ufficiale nella Città Eterna, stanca degli impegni ufficiali scappa per strada e incontra il giornalista Joe Bradley (Peck), che dopo averla riconosciuta già pregusta uno scoop mondiale. Poi però (succede solo nei film) il reporter rinuncia a fama e denaro per non deludere la ragazza, di cui nel frattempo si è innamorato. Più improbabile di Cenerentola, un film per sognatori da competizione.

10. JULES ET JIM (François Truffaut, 1962)

Parigi, 1907. Due amici, l'austriaco Jules (Oskar Werner) e il francese Jim (Henri Serre), condividono amori e passioni culturali. Poi incontrano Catherine (Jeanne Moreau) e si innamorano entrambi di lei. Uno la sposa, l'altro si tira indietro ma dopo molti anni capisce che il suo sentimento è ancora vivo e, con il consenso dell'amico, si unisce ai due per un inconsueto ménage... Solo Truffaut poteva riuscire a raccontare con tanta poesia e pulizia una storia francamente difficile: non è certo sorprendente che un simile inno alla libertà sia stato osteggiato ferocemente da moralisti e benpensanti. Sotto il profilo artistico, in ogni caso, si tratta di un capolavoro assoluto.

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Alberto Rivaroli