Ted, l'orsacchiotto sporcaccione che tutti (forse) vorrebbero
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Ted, l'orsacchiotto sporcaccione che tutti (forse) vorrebbero

Fa centro la commedia irriverente di Seth MacFarlane, il papà dei Griffin. Ma tutti quei peti...

Questa volta gli americani non ci hanno ingannato. Ted, la commedia per adulti che ha esordito negli States a fine giugno, in patria ha incassato finora più di 200 milioni di dollari. Un successo al botteghino che - a differenza di quello di Magic Mike - è davvero meritato.

Profondendo irriverenza e sguaiatezza a mani piene, garantisce un'uscita dalla sala col volto appagato quanta basta e disteso da una buona dose di risate. Quello che ci vuole in questi tempi tutt'altro che solari.

Seth MacFarlane, il creatore della serie tv animata e dissacrante I Griffin, in veste di regista sceneggiatore e produttore attinge a larghe bracciate dal suo abituale materiale di battute e scorrettezze. Ci aggiunge quel po' di assurdità originale e sognante ed ecco servito l'orsacchiotto più divertente e volgare della storia del cinema. Dal 4 ottobre nelle sale italiane.

Nel 1985, in una cittadina vicino Boston, John, un ragazzino emarginato come ce ne sono tanti, dice a se stesso che se trovasse mai un vero amico non lo lascerebbe mai. Per Natale riceve come regalo un delizioso orsacchiotto di peluche ed è felicissimo: finalmente ha trovato il suo amico. A quel fidato compagno manca soltanto la parola. E... "si sa - dice l'ironica voce narrante - nulla è più forte del desiderio di un bambino, a parte un elicottero Apache".

Fatto sta che Ted, l'orsacchiatto peloso, si anima e diventa vivo in pezza e giunture. Fin dal loro primo incontro il giovane John (Brett Manley) e Ted si giurano di rimanere insieme sempre, come migliori amici, nei secoli dei secoli. Condividono ogni gioia dell'infanzia, andando sui go-kart, guardando Flash Gordon, vestendosi in maschera per la prima locale di Star Wars: Episodio I: La Minaccia Fantasma (vestiti da Darth Maul e Yoda: buffissimo)...

27 anni dopo, Ted è ancora al fianco di John, ormai trentacinquenne e interpretato dal sempre affidabile Mark Wahlberg. Ormai però è una ex star inasprita: il mondo ha accolto l'incredibilità di un orso animato invitandolo in trasmissioni, show, eventi... "Sono una celebrità, come gli attori de Il mio amico Arnold", constata lui. Ma poi, come sempre accade, l'umanità si stanca anche dello straordinario.

Ted non è più l'orsacchio dolce e rassicurante. È maleducato, scorretto, voluttuoso (fa anche sesso, sì!), di una volgarità senza freni. E passa le giornate a guardare ancora Flash Gordon, bere birre e fumare canne. John, dal canto suo, è ancora così soggetto alle sollecitazioni di Ted. A farne le spese è la sua fidanzata Lori, la Mila Kunis de Il cigno nero e soprattutto per anni voce di Meg Griffin proprio della serie tv di MacFarlane. Il menage à trois con l'orso insolente non è dei più facili. John, che gli piaccia o meno, deve ormai crescere...

Intanto la sceneggiatura scoppiettante, realizzata da MacFarlane insieme a Scott Stuber e John Jacobs Clark, tramite la bocca tutt'altro che soffice di Ted spara strali spassosi contro tutti, soprattutto contro il mondo dello spettacolo. Tocca a Sinead O'Connor, alla commedia con Adam Sandler Jack e Jill, a Taylor Lautner... E anche all'amato Sam Jones, l'attore che negli anni '80 interpretava Flash Gordon, che compare nei panni di se stesso. Di lui Ted dice con trasporto a John: "Ci ha insegnato tanto, il bene e il male, la nostra formazione, e che la parola 'recitare' ha ampie declinazioni". Esilarante.

Nel film c'è anche Norah Jones, anche lei nel ruolo di se stessa, apprezzabile per l'autoironia.

La resa di Ted tramite la computer graphica è assolutamente credibile. Non c'è momento in cui quel maleducato orsacchiotto non sembri vero e realmente esistente in natura.

Solo due sono le pecche da rimproverare al buon Seth (che nella versione originale dà anche la voce a Ted).
Va bene essere diabolicamente irrispettosi ma... le scorregge (sic MacFarlane dixit) citate o esternate sono fastidiosamente troppe, come se fossero l’essenza migliore dell’unpolitically correct.
E il finale... il finale... be', non posso dirvi niente ma mi sarei attesa qualche stilla in meno di miele e letizia. I desideri dei bambini, forse sì, qualche rara volta si possono esaudire. Ma quelli dei grandi...

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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