Il rosso e il blu, l'affresco della scuola color pastello di Giuseppe Piccioni
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Il rosso e il blu, l'affresco della scuola color pastello di Giuseppe Piccioni

Con sguardo ironico ma non pungente ecco il mondo scolastico di tagli e adolescenze difficili e demotivate. Con un po' di tragicomicità

È un affresco sulla scuola a pastelli, luminoso ma non vivace, il nuovo film di Giuseppe Piccioni Il rosso e il blu (dal 21 settembre nelle sale), tratto dall'omonimo libro di Marco Lodoli .

Con sguardo ironico ma anche consolatorio il regista di origini marchigiane ci presenta un istituto romano nella sua coralità: ecco la dirigente scolastica (Margherita Buy) che ogni mattina passa nei bagni a portare i rotoli di carta igienica, il giovane prof supplente ancora idealista e motivato (Riccardo Scamarcio), il professore d'arte prossimo alla pensione che è completamente schifato dalla mediocrità dei suoi alunni e della società contemporanea (Roberto Herlitzka), la studentessa avvenente e problematica forse bugiarda forse no (Silvia D'Amico), il coatto della classe dal padre ancor più coatto, lo studente abbandonato (Davide Giordano) dalla madre che alla madre per anni ha fatto da genitore più che da figlio...

Tanti gli spaccati di vita aperti, molti quelli credibili e così aderenti al quotidiano, forse troppi quelli dai connotati problematici e drammatici, come se non ci fossero anche vite di ordinaria stabilità.

Lontano dal voler essere un film denuncia, Il rosso e il blu riesce con grazia a parlarci dell'oggi, con un tocco lieve di tragicomicità. Non mancano piccole chicche deliziose, soprattutto affidate a Herlitzka (che anche in Bella addormentata di Marco Bellocchio ha appena cesellato una piccola parte da applausi).

Il suo Prof. Fiorito (cognome non molto fortunato di questi tempi ), cinico e senza speranza, odia i supplenti: "sono pieni di buone intenzioni, fanno danni e se ne vanno", dice. Divertente è la sua esaltazione sarcastica di fronte a una perla d'ignoranza dell'allievo Ciacca: "Professo', ma Piero della Francesca è un uomo o una donna?". "È un genio", commenterà Fiorito con il Prof. Prezioso/Scamarcio.

Dalla miseria della scuola nasce un'altra scenetta spassosa: "Ci abbiamo impiegato due mesi ad avere tutte le sedie: le difenderò una a una", urla il suo grido di battaglia una professoressa scaraventandosi su una sedia in aula, contesa col Prof. Prezioso. Se piangere non ci restituirà una scuola diversa, allora ridiamone.

Con la sue regia pulita Piccioni riesce a cesellare un lavoro godibile, seppur non troppo coinvolgente e con qualche difetto di narrazione (la storia del giovane rumeno innamorato - Ionut Paun – è abbastanza noiosa e malamente amalgamata al resto della trama). Novanta minuti di tempo trascorsi amabilmente, ma che non resteranno troppo a lungo nella nostra memoria.

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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