42: il film su Jackie Robinson, leggenda del baseball
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42: il film su Jackie Robinson, leggenda del baseball

Distribuito direttamente su iTunes, è la storia coinvolgente e rispettosa del primo giocatore nero in Major League. Con un quasi irriconoscibile Harrison Ford

Nel 1946 la Major League di baseball americana contava 16 squadre e 400 giocatori, tutti bianchi. All'inizio del campionato del 1947 i giocatori bianchi erano 399, "un uno in meno che non passò inosservato". 

Così recita il prologo di 42, film che racconta la coraggiosa storia vera di Jackie Robinson, primo giocatore nero a sfidare l'opinione pubblica e a giocare nella lega professionistica di baseball nordamericana. 

Diretto da Brian Helgeland, già regista di Il destino di un cavaliere e sceneggiatore premio Oscar per L.A. Confidential, per la prima volta è stato distribuito da Legendary Pictures e Warner Bros. Home Entertainment sulle piattaforme digitali in oltre 80 Paesi. Nessun passaggio al cinema in Italia, dove è disponibile dal 4 luglio in lingua italiana in digital download su iTunes, in alta definizione.

Biopic rispettoso e coinvolgente, sembra avere addosso l'abito serio e convenzionale di certo cinema del passato. Il cineasta statunitense, di origini norvegesi, non cerca esercizi di stile e non insegue una cifra originale, ma riesce ad emozionare con la sola forza della narrazione, restituendoci una vicenda vivida dalle sfumature epiche. 

Dopo la Seconda Guerra mondiale molti afroamericani avevano servito gli Stati Uniti al fronte, ma tornati in patria dovevano affrontare ancora la segregazione e le leggi Jim Crow, con l'ipocrita situazione di "separati ma uguali" ai bianchi. 

Un lungimirante dirigente sportivo, Branch Rickey (interpretato da un Harrison Ford a volte quasi irriconoscibile nella sua mimica facciale), osò però quello che nessun altro aveva immaginato prima: ingaggiare nella sua squadra un nero. Per farlo usò l'innovativo sistema delle squadre satellite della Minor League. Jackie Robinson (Chadwick Boseman), per il suo carattere ostinato, capace di sopportare le pressioni e le intimidazioni, fu il prescelto. Il suo debutto fu nel Montreal, team affiliato dei Brooklyn Dodgers, prima del salto nella prima squadra, infrangendo la regola discriminatoria detta "baseball color line" che impediva ai neri di giocare nella MLB.

Tante sono le minacce e gli insulti a cui Robinson sarà sottoposto, ma il suo talento sul campo e la sua tenacia sapranno far breccia nei cuori, anche quelli dei bianchi. "Vuole uno che non ha il fegato di fare a pugni?" dice Robinson a Rickey, che gli chiede di non reagire alle provocazioni razziste visto che avrebbero soltanto nuociuto alla causa afroamericana. "No", gli risponde il dirigente, "voglio un giocatore che ha il fegato di non fare a pugni". 

Le interpretazioni puntuali, la ricostruzione affidabile degli anni Quaranta e delle scene di gioco, fanno di 42 un film accattivante ed educativo pur nel suo sviluppo lineare. Una pagina di storia americana da conoscere, oggi che un afroamericano è presidente degli States.

 

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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