I 10 film americani più belli del 2015
Ci hanno sedotto o fatto ridere. Hanno scosso ossessioni e tensioni o rievocato eroici pezzi di Storia. Ecco la nostra top del cinema a stelle e striscie
10) "Ant-Man" di Peyton Reed
In equilibrio tra comicità, azione e sentimenti, il piccolo supereroe della Marvel debutta al cinema con freschezza. Perde un po' in vivacità solo nelle ricostruzioni del passato di Pym, alias Michael Douglas. Adorabile e divertente la chimica tra Paul Rudd ed Evangeline Lilly, l'ex elfa di Lo Hobbit sempre più magnetica. L'Uomo Formica si candida a intrigante new entry al fianco degli Avengers.
9) "Tutto può accadere a Broadway" di Peter Bogdanovich
Richiamando il passato glorioso delle screwball comedy, il maestro americano elargisce leggerezza allo stato puro, svitata e rinfrescante, sul filo degli equivoci. Tempi comici irrefrenabili e divertimento assicurato. Pensato 15 anni fa per il suo attore feticcio John Ritter, scomparso nel 2003, il film ha come protagonista Owen Wilson insieme all'allegra brigata Imogen Poots, Kathryn Hahn, Will Forte, Rhys Ifans e Jennifer Aniston (esilarante).
8) "Selma - La strada per la libertà" di Ava DuVernay
La regista afroamericana ricostruisce una delle più importanti battaglie intraprese da Martin Luther King (David Oyelowo) e dal popolo nero per ottenere la garanzia al diritto di voto. Dà spazio anche alla gente comune, alle donne, a personaggi minori che hanno avuto un ruolo storico. Impossibile non commuoversi mentre la folla nera attraversa il ponte Edmund Pettus della piccola città di Selma e viene assalita della polizia.
7) "Wild" di Jean-Marc Vallée
Lungo il Sentiero delle creste del Pacifico si muove una storia di redenzione ricca di ironia, raccontata con onestà, tra paesaggi che scuotono il cuore e flashback ben montati (solo qualche volta ridondanti). Solida l'interpretazione di Reese Witherspoon, che riproduce il vero viaggio a piedi in mezzo alla natura di Cheryl Strayed, ex tossica, escursionista improvvisata. Non c'è l'ambizione di dare risposte supreme e ogni tanto si sorride.
6) "Sopravvissuto - The Martian" di Ridley Scott
Il regista di Alien e Prometheus guarda ancora verso pianeti lontani, ma questa volta punta i piedi nella solidità della scienza, con tanto di supporto della Nasa. Ne esce un solido racconto di sopravvivenza e sull'esplorazione spaziale, che non vuole stupire ma sa anche divertire, in sella a un umorismo quasi sfrontato. Matt Damon non ha l'esuberanza ideale ma assolve discretamente alla missione.
5) "American Sniper" di Clint Eastwood
Come il protagonista del suo film, Clint è infallibile. La storia di Chris Kyle (Bradley Cooper), il cecchino più efficace della storia militare americana, ha generato polemiche di sinistra e di destra. Ma siamo di fronte a un racconto di guerra, sì, ma contro la guerra. Tra missioni in Iraq, patriottismo e ritagli di vita privata, la narrazione è tesa, drammatica ed essenziale.
4) "Whiplash" di Damien Chazelle
Diabolico e seducente, Whiplash è un racconto di passione e ossessione, di talento e sfida. In scena si svolge un duello, sia emotivo che fisico, tra un giovane batterista dotato e ambizioso e un docente dalla condotta estrema, al limite dell'abuso, interpretato dal magnifico J.K. Simmons (per lui Oscar e Golden Globe).
3) "Il ponte delle spie" di Steven Spielberg
Thriller di spionaggio dall'impianto classico ambientato durante la Guerra fredda, plumbeo e solido, Il ponte delle spie va alla riscoperta di un meraviglioso eroe normale, l'avvocato James Donovan. Tom Hanks gli dà profondità magnetica, i fratelli Coen alla sceneggiatura popolano la sottile tensione di umorismo sottile e misurato.
2) "Inside Out" di Pete Docter
La Disney Pixar dà forma e voce alle emozioni umane in un cartoon colorato, divertente e ritmato, da vedere e rivedere. Insieme a loro viaggiamo nella mente umana, raffigurata con sottile arguzia e tanto senso dell'umorismo, muovendoci tra il Pensiero Astratto, la Discarica dei ricordi, il Treno dei pensieri, la Cineproduzione di sogni, il Subconscio, i sogni a occhi aperti, i déjà-vu e, certo, ancora i déjà-vu.
1) Birdman o (L'imprevedibile virtù dell'ignoranza) di Alejandro González Iñárritu
Ufficio stampa TJFBirdman è un atto di virtuosismo sferzante ed emozionante, e anche un po' compiaciuto: deride Hollywood e intanto gli fa l'occhiolino, ma brilla in maestria tecnica ed è percorso da interpretazioni potenti (Michael Keaton su tutti). Commedia graffiante, cammina sul filo della tensione per librarsi in un finale sognante. Con un unico piano sequenza il regista messicano ordisce una battaglia interiore tra l'immagine che abbiamo di noi stessi e quello che veramente siamo.