Katrine Markoff: ecco come sfidare le convenzioni e costruire un impero. Con il cioccolato

Katrine Markoff: ecco come sfidare le convenzioni e costruire un impero. Con il cioccolato

THE PURPLE ROOM – Dall’haute couture all’haut-chocolate. Katrine Markoff, 39 anni, ha messo un punto e a capo davanti a tutti quelli che pensavano che la storia del cioccolato fosse già stata scritta. Anzi: Vosges Haut-Chocolate, il marchio che …Leggi tutto

THE PURPLE ROOM – Dall’haute couture all’haut-chocolate. Katrine Markoff, 39 anni, ha messo un punto e a capo davanti a tutti quelli che pensavano che la storia del cioccolato fosse già stata scritta. Anzi: Vosges Haut-Chocolate, il marchio che ha lanciato nel 1998, sostiene di essere esso stesso un mezzo per raccontare storie.

Prima di una società da 30 milioni di dollari (che ha segnato nel 2011 +50% sull’anno precedente), con duemila corner nel mondo e sette negozi proprietari, c’era una studentessa di chimica, piena di dubbi sulle proprie inclinazioni e sul proprio futuro. Fino all’incontro con la cucina: “Ho scoperto che per me era una passione”. Nasce da questa rivelazione l’arrivo Parigi, dove studia a Le Cordon Bleu: “E’ stata una straordinaria esperienza sensoriale. Una volta terminati gli studi, ho chiesto al mio professore: “E adesso, cosa devo fare?”. “Viaggia”, mi ha risposto””.

Nove mesi più tardi, Katrina rientra a casa, la sua cucina di Dallas è invasa di spezie raccolte nel corso del suo viaggio intorno al mondo. E inizia a sperimentare: Katrina si spinge dove nessun maestro cioccolataio si era avventurato prima. Il cioccolato incontra il chili messicano, il wasabi giapponese, il curry indiano, la paprika, i fiori, le radici, il formaggio, il bacon. “Quando ho fatto assaggiare le mie prime creazioni, le persone avevano questa espressione, inizialmente di disgusto e preoccupazione, poi di sorpresa e oh my god, è buono! Mi sono accorta che nel cioccolato c’era davvero un mondo”.

Ogni pralina interpreta una storia, piccolo e dolce tassello di un percorso che va dall’amore all’ispirazione, dall’azione all’esperienza. Una catena che nasce dal cioccolato e che, nelle intenzioni di Makroff, nuouvelle Juliette Binoche del celebre film, coinvolge e stravolge l’esistenza di chi assapora.

Katrina racchiude le sue creazioni in eleganti confezioni viola, ottiene un piccolo prestito dalla banca, apre un negozio a Chicago dove appende l’insegna Vosges Haut-Chocolate. “Ho cominciato con 15mila dollari dei miei risparmi e sono cresciuta così, organicamente”, ricorda. “Ho sempre seguito il mio istinto, anche quando avevamo aperto da poco a Chicago e ho deciso di aprire a New York. Ho chiesto un prestito da 68mila dollari, ma non ho detto niente all’amministratore, perchè mi avrebbe detto di non farlo. Ci sono sempre le persone che dicono di no. Il nostro bilancio non era ancora solido, per l’affitto di Chicago pagavamo cinquemila dollari al mese. Adesso, Soho è il nostro negozio più grande e quello che ci ha resi famosi a livello internazionale”.

Le cose non sono sempre state semplici. Anzi: “All’inizio, quando guadagnavo 14mila dollari l’anno, mi chiedevo per quanto tempo avrei potuto continuare a vivere mangiando pretzel. Quello che mi ha sostenuto era la mia passione per fare la differenza”. E se la differenza si può fare in modo così assoluto e globale, con del “semplice” cioccolato, vuol dire davvero che non ci sono confini che reggano al coraggio di rischiare e ridiscutere le convenzioni.

 

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