Prendetevi cura di voi

Siamo di nuovo qui, come se nulla fosse successo. Siamo ritornati tutti. Le strade sono affollate, i supermercati presi d’assalto. Sembra abbiano annunciato la guerra e la gente, impavida, alla faccia della crisi, affronta la vita, facendo la scorta di …Leggi tutto

Siamo di nuovo qui, come se nulla fosse successo. Siamo ritornati tutti. Le strade sono affollate, i supermercati presi d’assalto. Sembra abbiano annunciato la guerra e la gente, impavida, alla faccia della crisi, affronta la vita, facendo la scorta di viveri e beni di prima necessità e anche di seconda e terza. Ma i beni alimentari non sono scontati, se non qualche prodotto invenduto che non è stato messo sotto i denti a Capodanno.

Si, ci sono gli sconti, non si trovano tutte le misure, ma solo per l’abbigliamento, le scarpe, le borse c’è una bella scelta. Tutto è dato per scontato al 50 % e oltre, ed è mischiato con i resti degli invenduti degli anni precedenti. Qualcuno che non osserva la moda e le tendenze ci sarà a comprare, pensano sempre così i negozianti arguti! Ora si può spendere!!! Pensano i viandanti affamati di cose per riempire ben più ampi bisogni ! L’Epifania ogni festa si porta via e in ufficio si rivedono le stesse facce, alcuni ancora assonnati, altri finti riposati. Alcuni addirittura entusiasti di rientrare.

Il troppo silenzio in effetti annoia, fa pensare, ci mette a confronto con la realtà. A tanti la realtà non piace e si debbono costruire storie di vita parallele, perché altrimenti non si riconoscono allo specchio e non si ritrovano. Per questo si preparano ad andare in ufficio come se fosse un evento e debbono essere inamidati, solari, pronti per la ripresa. Sono quelli che in realtà non hanno mai staccato. Sono quelli che non possiedono niente, se non l’illusione del proprio lavoro. Quelli che hanno contato i giorni per tornare nel loro pseudo equilibrio da ufficio. Quelli che in realtà non si riposano mai. Non staccano, non si separano. Anche in vacanza rimuginano sulle riunioni che dovranno sostenere, i risultati che dovranno fare. Il mondo è fatto da continui esami da superare e la vacanza potrebbe far dimenticare importanti dati.

Quelli che portano via il loro corpo dalle sedie dell’ufficio, ma non schiodano la loro testa. Non si scollano da pseudo responsabilità. Si chiamano prigionieri delle loro incombenze o workaholic , una crasi tra work, lavoro e alcoholic , alcolista. Ubriachi di lavoro. Coloro che come una droga non possono fare a meno di pensare a quanto sia determinante la loro funzione nel mondo degli affari e che gli risulta impossibile pensare di non esserci. Anzi sostengono la tesi, “ si ho sganciato, ho fatto questo e quest’altro, la vacanza ci voleva” in realtà ritornano senza aver rimosso. Per questo lo stress ritorna vivace e l’aggressività allegra appena riapre l’ufficio.

Ne conoscete qualcuno? Chi è capace di staccare veramente non ha la bramosia del rientro, preferisce crogiolarsi nel pensiero felice di aver passato un tempo felice con chi ama o comunque si è riposato, pensando a come prendersi cura di sé. Forse c’è stato il tempo per qualche buon libro o film o per pensare davvero a cosa si vuole da questa vita e cosa si può o si deve buttare via, sradicare. Per un solo istante insieme ai soliti buoni propositi tra diete mentali e fisiche cosa abbiamo dimenticato di buttare via? Cosa non abbiamo sganciato nel fuoco del 2013? Cosa ci siamo portati nel 2014 di buono che merita di essere coltivato? Per quanto mi riguarda la consapevolezza di chi sono e di cosa desidero. Di quanto ci siano delle persone care nel mio cuore, delle scelte che ho fatto.

Ho finalmente aperto gli occhi ed ho voluto, pur facendomi male, guardare la realtà. Ora mi sento pulita e felice. Ho voglia di ricominciare da me. Ho diviso le persone tra quelle che mi fanno bene e meritano uno spazio e quelle che mi rubano solo energie ed ho dato ad ognuno il peso che si merita. Così sento che questa mattina, in ufficio, ho più voglia di ricominciare. Ho buttato via i rami secchi. Ho forse perso per strada delle cose, ma mi sento leggera . Sto preparandomi ad una nuova me stessa. Non mi fa paura il tempo che passa, perché so chi sono e cosa voglio. Ora mi basta un pizzico di fortuna, che si sa, non si compra né con, né senza sconto.

Sarà vero quell’antico proverbio che dice: Aiutati che il ciel ti aiuta? E’ questo il mio augurio di buon inizio d’anno. Guardatevi, respirate e riconoscete i vostri bisogni, aiutatevi, navigando verso i vostri ideali, senza mai trascurare voi stessi. Prendetevi cura di voi!

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Susanna Messaggio