La valigia dei sentimenti: come contenere l’aggressività

La vita può diventare un mare in tempesta, dove le onde non si placano, se non si riesce a ragionare con lucidità. Oggi vorrei sottolineare l’ondata di violenze inumane, di aggressività che bisognerebbe riuscire a placare, tenendo sotto controllo la …Leggi tutto

La vita può diventare un mare in tempesta, dove le onde non si placano, se non si riesce a ragionare con lucidità. Oggi vorrei sottolineare l’ondata di violenze inumane, di aggressività che bisognerebbe riuscire a placare, tenendo sotto controllo la propria impulsività. Ogni giorno, ed ormai purtroppo non ci sorprendiamo più, i telegiornali ci riportano casi di persone mai risolte che perpetuano danni in giro, senza rendersi conto neppure della gravità dei loro gesti. Come è possibile riflettere sull’aggressività, sia essa psicologica che fisica, sulla violenza che deturpa le persone, facendole cadere in istinti bestiali?

L’aggressività in psichiatria è una parola “ valigia”, perché all’interno può contenere tante storie ed inizia e nasce con noi.

Fin da bambini è sopravvivenza ed affermazione. Dai 5 ai 7 anni è il desiderio di essere sopra agli altri. Di dire ci sono e si fanno per gioco zuffe, per imporsi. Pensate che anche un timido, quando non si sa esprimere può diventare aggressivo per manifestare i propri sentimenti. A volte attacca, per paura, per difendersi, anche da se stesso. E’ etero- diretta quando cerca di ferire chi vede come provocatore della sua persona, nemico della sua figura oppure auto-diretta quando ci si fa male da soli per distruggere il dolore che si sente dentro e che non si giustifica.

In età adulta l’aggressività è fatta da cattivi pensieri dovuti allo stress, all’insoddisfazione della propria persona o quando si commettono atti che non vorremmo compiere, per questo possiamo diventare più aggressivi. Il non contenimento di sé stessi reiterato, è un disagio che può portare a forme di aggressività che devono trovare pace con l’aiuto di uno specialista.

Chi è aggressivo e non sa contenere la sua frustrazione si nasconde, si isola oppure rompe tutto e  sfoga la sua rabbia repressa con qualunque cosa gli sia a tiro, perché tutto può sembrare contro di lui. Succede alle persone più fragili, in età adulta spesso, quando all’interno di una coppia salda, si tradisce il partner e  si sarebbe voluto resistere ad una curiosità che porta solo dolore, se non si è abbastanza adulti da sapere gestire un sentimento. L’evasione sessuale è data da un senso di insoddisfazione di sé e del rapporto o è provocata da una costante ricerca narcisistica, dove pur di piacere agli altri, per bisogno di conferme o per una ricerca compulsiva di piacere a più persone, si compiono atti che non si vorrebbero compiere.

Se ci si è scoperti nella propria bassezza, le persone fedifraghe, rimangono disorientate e possono diventare più aggressive, fino a non riconoscersi, perché si ferisce il proprio bisogno di sentirsi grandi. Si toccano le corde narcisistiche della non riuscita di un evento, che avrebbe dovuto rimanere segreto. Riaffiorano paure antiche, infantili, di non essere mai in grado di apportare la propria affermazione in società come persone e il “ carnefice” punisce sé stesso, punendo chi ama. Nella sofferenza inferta all’altra-o vive la sua sofferenza di essere incompiuto. Colui che ancora una volta, non è riuscito ad essere una persona capace di rispettare e di essere rispettato. ( Erickson  ) Per imparare a contenere la propria aggressività è importante non nascondersi, ma responsabilizzarsi. Nei confronti di sé stessi e di chi abbiamo leso. Non serve dicono i manuali di psichiatria nascondere il male che abbiamo fatto e che sentiamo dentro di noi, bisogna vivere le esperienze con lucidità.
Soffocare dolore e rabbia non porta da nessuna parte. Far finta che nulla sia successo porta ad esacerbare il risentimento e a non risolvere il problema, incanalando rabbia che può sfociare in una più grande aggressività. Bisogna affrontare i problemi ed analizzare perché sono successi. Nel caso del tradimento, la coppia può riuscire rafforzata, se esiste la consapevolezza dell’amore. Si può ricostruire, là dove è iniziato il disappunto, purché esista la condivisione dei sentimenti, dei valori morali comuni, dei principi della vita. Bisogna accettare che il proprio partner superi con i suoi tempi la sua rabbia, la sua delusione, la tristezza e l’amarezza se sei tu colui che ha tradito. Perché l’altra persona ha riposto in te fiducia, idealità, pensiero positivo e deve rielaborare nei suoi tempi, il danno che hai provocato. Se invece sei tu il soggetto che è stato leso, ricordati che la vergogna rimane a chi non è capace di affrontare le questioni della vita, prendendo in mano se stesso.

Se tu stai elaborando la delusione, il disagio, non accettare che lui sia aggressivo e se puoi contienilo o fatti consigliare da chi può contenerlo. L’amore può continuare e meglio se si collabora. L’aggressività è un atto infantile, se non contenuto in un lasso di tempo breve che deve finire in una risata. “ Toh guarda che nervoso mi viene per queste stupidaggini: abbracciamoci e superiamo insieme” Devo recuperarmi per dare serenità a chi amo. Se non ci riesco, mi faccio aiutare, perché ho la responsabilità di far vivere bene e proteggere chi stimo”. Ho fiducia di chi amo e mi appoggio.

L’aggressività può essere sedata in parte dentro noi stessi, in parte con le persone che ci possono aiutare e perché no, se la riconosciamo, da uno specialista che ci può aiutare a mettere ordine nella nostra confusa “ valigia dei sentimenti”.

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Susanna Messaggio