@LaPausaCaffe’: Se mi avanza un po’ di tempo conto anche di dormire ogni tanto

@LaPausaCaffe’: Se mi avanza un po’ di tempo conto anche di dormire ogni tanto

Mi chiedo davvero come faccia a trovare il tempo per fare tutto quello che fa… signori e signore ecco a voi Gil meglio conosciuto come @lapausacaffe Intanto, come mai il tuo nick è @lapausacaffe  e subito di seguito, chi è …Leggi tutto

Mi chiedo davvero come faccia a trovare il tempo per fare tutto quello che fa… signori e signore ecco a voi Gil meglio conosciuto come @lapausacaffe

Intanto, come mai il tuo nick è @lapausacaffe  e subito di seguito, chi è che sta dietro il nick @lapausacaffe?

Mi sarebbe piaciuto fornire una spiegazione esotica che potesse alimentare il clima di mistero ma non sono riuscito ad inventarne una credibile, quindi opterò per la verità: “Pausa Caffè” era il nome della “newsletter” con cui mandavo le battute agli amici. All’epoca scrivevo nella palestra di Luttazzi e l’80% delle battute che scrivevo veniva scartato, quindi decisi di cominciare ad inviarle ai miei amici. Quando poi venne il momento pensare ad un titolo per il blog mi accorsi che il nome “tutte-le-battute-che-quel-bastardo-di-Luttazzi-mi-ha-scartato” era troppo lungo quindi decisi di optare per il nome della newsletter. Invece la pic del gufo fatto di caffè non è opera mia (come molti pensano), bensì è una campagna pubblicitaria indiana che ha preso spunto dal design delle magliette Threadless. L’unica modifica apportata da me è stato far sorridere gli occhi.

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Nella vita “reale” sono architetto ed è l’unica fetta dei miei interessi che mi aiuti a pagare le bollette.

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Sei uno dei profili più apprezzati fra le Twittstar (non provare a dire che non lo sei) come vivi questo social?

Twitter è un villaggio: dopo un po’ ci si conosce tutti, si formano amicizie e amori, inimicizie e rancori. Ci sono le mode e ci sono le cose che non cambiano mai, ci sono gli intraprendenti, gli invidiosi, i semplici curiosi e gli attacca brighe. Direi che è uno specchio molto fedele della società e, come nella vita reale, anche qui non ho trovato la sezione “ninfomani”. Ma ho trovato subito Equitalia. Proprio come nella vita reale! Scherzi a parte, purtroppo per ragioni di tempo non lo seguo più come vorrei, a volte mi affaccio e scambio qualche battuta, ma non ho il tempo fisico di seguire tutto a dovere. Mi è capitato più volte di sentirmi dire “grazie per il following” e di dover rispondere “prego, ma ti avverto che sono un pessimo follower”. Rimarrà comunque il mio social preferito e credo che avrà un grande futuro, è uno strumento davvero straordinario per ottenere informazioni di qualsiasi natura. In passato ho anche fatto un paio di esperimenti di utilizzo trasversale: a confronto Facebook e G+ sono pachidermici e troppo rigidi.

Ho visto che ultimamente avete lanciato il Lolingtonpost.it, ti va di parlarcene?

Volentieri! Il “Lolington Post” (@lolingtonpost) è un progetto che nasce nel suo embrione con l’arrivo in Italia dell”Huffington Post” e ne prende i meccanismi: un unico portale nel quale riunire un po’ di quella satira che non trova spazio interamente su Twitter e Facebook. Quando mi venne l’idea  ero impegnatissimo con Homestage e  fui obbligato ad abbandonarla per mancanza di tempo. Per fortuna Danilo “IdeeXscrittori” ebbe la stessa intuizione qualche settimana più avanti e ricominciammo a ragionarci. Poi anche anche Vento Tagliente propose un progetto analogo e da lì non ci siamo più fermati. A ben vedere si potrebbe parlare del plagio di un plagio di un plagio di un’idea non originale: su Twitter gente è stata linciata per molto meno.

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Il Lolington è la dimostrazione di come non basti avere un’intuizione per fare la differenza: serve tanto lavoro, specialmente di squadra. Cosa che su Twitter, purtroppo, è abbastanza difficile vedere.

Da chi è composta la squadra? Come vi siete conosciuti?

Partirei ovviamente da @IdeeXScrittori, che è stato nominato  “direttore” per acclamazione popolare (le lettere di querela arriveranno a lui), @itscetty che ci ha salvati dall’essere un “club” per soli uomini; i soprannaturali @lddio, @Dlavolo e @Tristemietitore perché siamo superstiziosi; gli abilissimi (e amati dal pubblico femminile) @comeprincipe e @MatteoGrandi; infine @ventotagliente l’entusiasta del gruppo nonché il giovane che serve ad abbassare l’età media. Come accennavo prima Twitter è un mondo piccolo piccolo, ci conoscevamo già tutti anche di persona. Negli ultimi mesi inoltre ci siamo trovati a collaborare con la trasmissione televisiva “The Hashtagde” La3tv e abbiamo cementato il gruppo. Da lì ci siamo chiesti se non ne valesse la pena di fare qualcosa insieme… ed eccoci qui.

Il progetto quindi è chiuso?

Al contrario! Questa è la squadra che ha messo in piedi il portale (con l’aiuto anche del nostro amico @davidisayblog) che ha passato ore a capire il “come” si potesse organizzare una macchina così complessa. Da una settimana circa abbiamo inserito un form compilabile per inviare materiale e venire in contatto con noi, abbiamo già pubblicato articoli di @nickbiussy, @uomomedievale e @dantesommopoeta ad esempio. Stiamo anche pensando di aprire una rubrica della posta, per dare un po’ di spazio a tutti.

Le solite “Twitstar”?

Assolutamente no. Ci siamo imposti una linea editoriale orientata all’originalità e alla qualità, non solo proveniente da Twitter: se è scritto bene e sufficientemente spiritoso lo pubblichiamo molto volentieri!

Prima hai accennato ad Homestage: cos’era? Di che si trattava?

Il progetto Homestage si basava sul concetto di rendere Twitter un grande palcoscenico e di improvvisare con dei profili attore. In occasione delle primarie del centrosinistra abbiamo proposto la saga di “Rottamazioni Stellari”: lo scontro tra rottamatori e dirigenza del PD attraverso il parallelismo con Guerre Stellari. Una faticaccia. Abbiamo “rispolverato” il tutto con i ragazzi del Lolington in occasione della fine della campagna elettorale allestendo una finta tribuna elettorale per supplire l’assenza del confronto Tv. La cosa divertente è stata che SkyTg24 ha usato lo stesso meccanismo il giorno dopo, per “aggirare” il silenzio elettorale. Evidentemente l’intuizione era giusta.

Per un certo periodo hai anche pubblicato delle vignette con @ChiaraDiGiorno, perché avete smesso?

Per questioni di tempo: siamo entrambi impegna tissimi e il non vederci sicuramente non aiuta. Però ci sentiamo spesso e ci ripromettiamo di ricominciare. In un futuro chissà…

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Progetti per il futuro, per il tuo futuro?

Come Pausa Caffè conto di pubblicare a breve la raccolta delle battute del 2011 e 2012, poi un paio di “format” un po’ sperimentali e fuori di testa sempre collegati ai social network. Se mi avanza un po’ di tempo conto anche di dormire ogni tanto.

Sei felice?

Sto cercando la felicità come tutti. Non ho la sensazione di averla a portata di mano, ma credo che la via sia quella giusta. Mah, bho, chissà.

3 profili tw che ci vuoi consigliare?

Ne consiglio uno su tutti: @serafinobandini. Abbiamo collaborato all’epoca del progetto Homestage ed ho avuto la conferma che è un autore di levatura superiore. Un gran professionista, non dovrebbe mancare nella TL di nessuno.

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Andrea Delogu

Disgrafica e di sinistra, abbiate pietà.

Nella mia biografia basterebbe scrivere che sono nata a Rimini per farvi capire che volente o nolente sono cresciuta con la musica da club o da discoteca.

Nei giorni in cui non andavo a ballare son riuscita a diventare cintura nera di Karate secondo Dan, scrivere e condurre un programma per Match Music dal titolo "A casa di Andrea", presentare il meglio di Sky, recitare in "Saturday Night Live" su Italia1, far parte di un gruppo musicale e cantare la colonna sonora dello spot Heineken USA, a recitare in alcuni cortometraggi, partecipare a diversi spot pubblicitari, ma soprattutto sono riuscita a convincere Panorama a darmi un Blog.

Chi è il matto tra i due? Prima che mi dimentichi: amante del rock, della buona e abbondante cucina, sostenitrice della piadina della Lella e degli strozzapreti del BarSole, malata di Twitter e tuttologa in pensione

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