@Dlavolo: ora sono a capo di un’azienda tutta mia la “Inferno S.r.l.”

@Dlavolo: ora sono a capo di un’azienda tutta mia la “Inferno S.r.l.”

L’idea di aprire un profilo “del Diavolo” come è nata? Vedo la vita come una sfida, questa è la società dell’apparenza, nessuno ha più il tempo e la voglia di osservare l’universo che c’è oltre il proprio naso. Oggigiorno si …Leggi tutto

L’idea di aprire un profilo “del Diavolo” come è nata?

Vedo la vita come una sfida, questa è la società dell’apparenza, nessuno ha più il tempo e la voglia di osservare l’universo che c’è oltre il proprio naso. Oggigiorno si giudicano le persone per propria comodità; cercavo solo un modo originale per sfidare, a modo mio, questo lato umano che proprio non sopporto. L’idea era di usare un personaggio difficile, un personaggio capace di far storcere il naso, con l’obiettivo di renderlo simpatico e a giudicare dai risultati posso esserne felice: in poco meno di un anno mi seguono quasi 30.000 persone, con le quali mi diverto ogni giorno.

Hai un profilo anche umano? 

Ho tentato di aprire un mio profilo personale ma non ci sono riuscito, in fondo il Dlavolo che ho creato è il vero me stesso.

Anche tu come Dio hai un blog ( dlavolo.blogspot.it ), perché? Cosa c’è in più lì che su Twitter non si può scrivere?

Il bello di Twitter è anche, purtroppo, il suo limite. Spesso 140 caratteri son giusti ma capita, in qualche occasione, di voler andare oltre e di essere più prolisso, il blog viene in soccorso.Generalmente uso twitter per scrivere battute, per tentare di strappare un sorriso, il blog invece ha intenti più seri.

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Ti sei mai fatto vedere da qualche tuo followers in vesti umane? (i tuoi amici sanno del tuo profilo Diavolo?)

Sono stato a lungo combattuto sulla possibilità di mostrarmi, ma alla fine ho dovuto farlo a causa di una scommessa persa con una follower. Ma l’ho fatto solo una volta, in un orario non molto affollato, non lo rifarei. Credo che il bello di un account immaginario sia proprio nel lasciare la possibilità a chi segue di immaginarti come più desidera, mostrarsi troppo sarebbe come vedere il film prima di leggere il libro.

Come la vivi la rivalità con “DIO” su twitter?

Il Dlavolo è stato il primo ed unico caso storico di fuga di cervelli dal Paradiso. Sono fuggito, mi sono emancipato, ora sono a capo di un’azienda tutta mia la “Inferno S.r.l.”

Qualcuno ti ha mai invocato in modo così insistente da doverlo bloccare?

Fortunatamente ho un seguito di persone molto spigliate e divertenti, forse sarà il personaggio che incute timore ma non sono mai stato provocato.

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Hai un lavoro come copertura nella vita di tutti i giorni?

Si, ho un lavoro, ho scoperto che faccio fallire aziende: ogni volta che cambio lavoro, immancabilmente dopo due anni questa va in crisi e minaccia di chiudere, non ho capito se è la crisi o se sono io che porto male.

I profili che ti somigliano di più su Twitter?

Mi piacciono tantissimo @TristeMietitore e @EngyOhEngy credo ci sia affinità, sono taglienti come piace a me. Non sopporto invece chi si comporta da twittstar, molte persone credono che il numero di follower sia una meta da raggiungere per aver successo, è una cosa che proprio non tollero, lo chiamo “lo snobbismo dei poveri”.

Questa storia dei coperchi è vera?

È la macchina del fango che da secoli mi perseguita, in realtà le mie non sono pentole ma wok!

So che sei sceso a patti con Dio per un e-book, com’è nata la collaborazione?

È da un anno che scriviamo cercando, ogni giorno, di strappare un sorriso a chi ci segue, avevamo il desiderio di trasformare il semplice cazzeggio in qualcosa di utile, così abbiamo raccolto i nostri tweet più belli in un e-book, i cui ricavati, escluse le spese per la produzione, andranno interamente in beneficenza alle popolazioni dell’Emilia, colgo l’occasione per ringraziare la Terra Ferma Edizioni per aver creduto al nostro progetto.

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Tu credi?

Dio e il Diavolo esistono nella nostra mente, l’occhio che osserva e il tizio con le corna sono solo trasposizioni della natura umana.

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Andrea Delogu

Disgrafica e di sinistra, abbiate pietà.

Nella mia biografia basterebbe scrivere che sono nata a Rimini per farvi capire che volente o nolente sono cresciuta con la musica da club o da discoteca.

Nei giorni in cui non andavo a ballare son riuscita a diventare cintura nera di Karate secondo Dan, scrivere e condurre un programma per Match Music dal titolo "A casa di Andrea", presentare il meglio di Sky, recitare in "Saturday Night Live" su Italia1, far parte di un gruppo musicale e cantare la colonna sonora dello spot Heineken USA, a recitare in alcuni cortometraggi, partecipare a diversi spot pubblicitari, ma soprattutto sono riuscita a convincere Panorama a darmi un Blog.

Chi è il matto tra i due? Prima che mi dimentichi: amante del rock, della buona e abbondante cucina, sostenitrice della piadina della Lella e degli strozzapreti del BarSole, malata di Twitter e tuttologa in pensione

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