Chiara Bassi: come Holiday Chef ha innovato la Cucina Italiana e la mia vita

Chiara Bassi: come Holiday Chef ha innovato la Cucina Italiana e la mia vita

Spero non stiate leggendo quest’intervista poco prima di pranzo, perché vi fate un gran male… ecco un’ottima idea per farvi del bene. Cominciamo con il presentarti al pubblico… Mi definisco un’intellettuale che vive in un’epoca sbagliata, ma detta così suono …Leggi tutto


Spero non stiate leggendo quest’intervista poco prima di pranzo, perché vi fate un gran male… ecco un’ottima idea per farvi del bene.

Cominciamo con il presentarti al pubblico…

Mi definisco un’intellettuale che vive in un’epoca sbagliata, ma detta così suono arcaica e forse un po’ presuntuosa, quindi ricominciamo… Sono nata a Faenza 27 anni fa, sicuramente in un giorno di sole. Fin da piccola mi si dovevano letteralmente strappare i pennarelli dalle mani per farmi smettere di disegnare e quella, insieme alla scrittura, resta la mia passione più grande. Il mito del “Self made man” scorre nelle mie vene da ancora prima che ne conoscessi il significato in quanto vivo nell’ideale che il Sogno Americano di un uomo che con coraggio, determinazione e duro lavoro raggiunge una solida prosperità mentale ed economica possa diventare il Sogno Italiano. Studi di Liceo Artistico, una laurea in Ingegneria Edile Architettura in cantiere e lavori nel settore da quasi 12 anni mi hanno deliziosamente e tremendamente deviato da quella che, giorno dopo giorno, stava diventando una ragione di vita: la buona cucina.

Stai per iniziare un’avventura con un nostro ex ospite (@Cuocopersonale) cosa puoi raccontarci?

Ho sempre pensato che l’avarizia fisica dipende da quella mentale. Vivere è la sapiente arte di non lasciare intentata nessuna emozione per poi scegliere quella da portare con sé nella morte. L’idea di mettere su un’azienda è nata proprio da questo: per anni ho percorso una strada a senso unico, quasi su un binario, i cui colori perdevano nitidezza giorno dopo giorno. Ho sempre pensato che non potevo essere che un Ingegnere. Eppure ogni volta che cucinavo provavo un benessere ed una soddisfazione meravigliose. In parallelo la difficile situazione italiana stimolava la mia mente ogni giorno e pensavo ad un modo per riqualificare la cucina tradizionale italiana migliorando il mio benessere e quello del mio prossimo. L’idea di creare Holiday Chef è nata proprio dall’unione di questi due fattori. L’incontro con lo Chef Matteo Bellini (@CuocoPersonale) è stato determinate. Le nostre menti, seppur diametralmente opposte, si muovono in una simbiosi disarmante e lavorano magnificamente insieme.

Questo potete guardarlo coi vostri occhi nel video della presentazione della società tenutasi al Castello del Capitano delle Artiglierie domenica 16 dicembre 2012.

https://www.youtube.com/watch?v=Pt8xLOj6Tv4

 

Il cibo in Italia sta prendendo piano piano sempre più importanza, lasciando la “tradizione” e sfociando in “culto”, come lo spieghi questo cambiamento?

In un’epoca di grande confusione di ruoli ed ideali dove tutto corre e cambia alla velocità della luce era inevitabile che l’uomo cercasse un salvagente emotivo a cui aggrapparsi. Mangiare è un atto quotidiano ed assolutamente necessario, ed è qui la chiave che lo ha fatto diventare un gesto di culto: ogni giorno e talvolta in più momenti separati, l’individuo può regalarsi un piacere che genera un rapido appagamento. Un gesto quindi che ben si adatta alla costante ed involontaria ricerca umana di soddisfazioni usa e getta capaci di dare un rapido sollievo alle difficoltà quotidiane. È così che quella che era una ricerca di pochi, la buona cucina, è diventata un obiettivo di molti. Il cibo è una moda nata da un bisogno fisiologico destinata a non passare più di moda.

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Come vi è nata l’idea di investire in un momento così difficile di un percorso, spero sia adatto il termine, emozionale? Emozionale… sì, assolutamente adatto dal momento che siamo fermamente convinti che per cambiare certe dinamiche del consumismo mordi e fuggi contemporaneo, dove tutto è destinato a durare un attimo, si debba affiancare al proprio benessere quello degli altri.

Anche da qui è nato ChefTherapy, un progetto di beneficenza trasparente parallelo all’attività di Holiday Chef, la prima S.r.l. semplificata dell’Emilia Romagna che è stata fondata da due giovani che vogliono “cambiare il mondo” partendo dal proprio Paese, l’Italia. In tanti, e parlo anche di organi statali e personaggi ai vertici dei più svariati settori, ci hanno detto che era una follia aprire un’azienda adesso senza chiedere aiuto a nessuno e senza fondi solidi in uno Stato dove la burocrazia è capace di uccidere qualsiasi sogno. Personalmente tuttavia, credo che l’Ambizione, la chiave di volta attorno alla quale il nostro Paese potrebbe risorgere se dilagasse soprattutto nelle donne, verso le quali esistono ancora i tabù che la loro posizione subordinata si porta dietro da millenni, sia il più grande pregio che accomuna me e lo Chef Matteo Bellini.

I punti più importanti della vostra filosofia?

Uno dei nostri sogni più grandi è quello di poter far si che tutti possano “concedersi il lusso”. Il lusso di vivere un’esperienza intrisa di fascino, di arte, di cucina d’eccellenza e di prodotti nobili. Un microcosmo dove il Lusso perda ogni sua connotazione modaiola e sia inteso come raffinatezza, sentimento, ricerca di ideali ai quali inchinarsi e verso i quali ambire. Ideali come la tradizionalità delle fasi produttive, la privazione dell’uso di pesticidi e di conservanti chimici, la salubrità e la bontà delle materie prime, la garanzia del giusto reddito ai produttori ed ai collaboratori. La nostra filosofia è costruita su una lealtà tangibile dimostrata dalla trasparenza che contraddistingue ogni nostra attività.

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Il tuo piatto preferito e chiaramente… come si prepara.

Da romagnola verace niente mi da più soddisfazione del ragù… soprattutto abbinato ai cappelletti, ma anche ad un tozzo di pane o mentre faccio la scarpetta con della piadina calda! Per prepararlo fate rosolare un trito di sedano, carote e cipolla in un cucchiaio di lardo fresco, aggiungete mezzo chilo tra lonza di maiale e sottofiletto di manzo macinate due volte e rosolate bene anche la carne aggiustando di sale. Sfumate con un bicchiere di sangiovese e aggiungete circa 100 g di triplo concentrato di pomodoro che avrete fatto sciogliere in due bicchieri d’acqua tiepida, un bicchiere di latte intero e tanta noce moscata! Lasciate andare per almeno 4 ore a fuoco bassissimo… e poi godetevelo!

Il tuo più grande desiderio?

Etimologicamente parlando spero di non “smettere mai di contemplare le stelle” ed, allo stesso modo, spero di non provare mai nostalgia e dolore dinanzi ad esse. Il Desiderio, nella sua accezione originale latina è, infatti, la dolorosa aspirazione per qualcosa che manca, o che si è posseduta e si è successivamente persa. Per questo, non ho un grande desiderio in quanto considero ogni mio bisogno un traguardo raggiungibile con l’impegno. Se invece per desiderio intendi ogni anelito del cuore o del cervello, allora desidero avere sempre un desiderio ancora più grande da realizzare, in quanto rincorrere un obiettivo dopo l’altro, l’adrenalina che provo all’inizio di un nuovo progetto e la soddisfazione dinanzi al traguardo sono i motori della mia esistenza.

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Siamo in rete, consigliami 3 blog culinari da seguire…

Può sembrare impossibile… ma fino a qualche mese fa non sapevo nemmeno cos’era un blog culinario! Non ho mai seguito una ricetta in vita mia, ma questo perché cucino coi sensi e non col cervello… ed infatti ci pensa il mio socio, lo Chef Bellini, a cucinare per i nostri ospiti, io mi limito a farlo tra le mura di casa! Quella dei blog di cucina è una moda recente fatta di molti improvvisati che si sono inventati un mestiere di cui non hanno le basi nella speranza di monetizzare. Per fortuna, a fianco di siti opinabili infiocchettati da buoni tagli fotografici e ricette improbabili eseguite da persone senza alcuna preparazione gastronomica ma dai volti telegenici, esistono ancora siti di qualità. Certo se le mie due nonne avessero tenuto un blog vi avrei consigliato sicuramente di seguirle, ma non potendo mi limito ad invitarvi a seguire il nostro nuovissimo forum di cucina su www.holidaychef.it dove potrete avere un contatto diretto con lo Chef Matteo Bellini (@CuocoPersonale), a vostra disposizione per consigli culinari, ricette di economia domestica e per tante gustose sorprese!

Sei felice?

Felice è una parola impegnativa che non ritengo ancora di poter abbinare al mio nome. Di certo ogni giorno mi impegno per mettere un tassello al puzzle che compone la mia felicità, con la consapevolezza che mancherà sempre un pezzo. Questo è in parte dovuto al mio carattere, che gli astrofili definirebbero da toraccio D.O.C. In quanto tremendamente permaloso nei rapporti sociali, infinitamente testardo negli obiettivi che si pone e pignolo ai limiti del maniacale, in parte a quella che definisco una “personale e singolare sete di perfezione”. Tendo, infatti, a non accontentarmi mai di nulla e a ricercare sempre il meglio in qualsiasi campo dell’esistenza. Ma mi ritengo molto fortunata perché adoro il mio cervello, la mia famiglia, Matteo, Marco e quel piccolo sacco di pelo di Paco.

Holiday Chef: https://www.holidaychef.it

Facebook: www.facebook.com/holidayChef.it

Twitter: @HolidayChef

YouTube: https://www.youtube.com/user/holidayChefOfficial

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Andrea Delogu

Disgrafica e di sinistra, abbiate pietà.

Nella mia biografia basterebbe scrivere che sono nata a Rimini per farvi capire che volente o nolente sono cresciuta con la musica da club o da discoteca.

Nei giorni in cui non andavo a ballare son riuscita a diventare cintura nera di Karate secondo Dan, scrivere e condurre un programma per Match Music dal titolo "A casa di Andrea", presentare il meglio di Sky, recitare in "Saturday Night Live" su Italia1, far parte di un gruppo musicale e cantare la colonna sonora dello spot Heineken USA, a recitare in alcuni cortometraggi, partecipare a diversi spot pubblicitari, ma soprattutto sono riuscita a convincere Panorama a darmi un Blog.

Chi è il matto tra i due? Prima che mi dimentichi: amante del rock, della buona e abbondante cucina, sostenitrice della piadina della Lella e degli strozzapreti del BarSole, malata di Twitter e tuttologa in pensione

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