Darth Feder ha vinto Wimbledon

Torneo di Wimbledon 2013. Finale stellare tra Djokovic e Murray. Una pagina di storia dello sport che io, insieme a circa 55 milioni di italiani, non ho potuto vedere in tv. Ricordo con nostalgia i pomeriggi estivi trascorsi ad ammirare …Leggi tutto

Torneo di Wimbledon 2013. Finale stellare tra Djokovic e Murray. Una pagina di storia dello sport che io, insieme a circa 55 milioni di italiani, non ho potuto vedere in tv. Ricordo con nostalgia i pomeriggi estivi trascorsi ad ammirare le volèe di Edberg, ad esultare per i passanti di Lendl, a sospirare per le gambe abbronzate di Gabriela Sabatini o a sbadigliare per le tattiche da fondocampista di Borg. E che emozioni per gli ace di Becker! E quando inquadravano Brooke Shields che tifava a bordo campo il suo Agassi…

I ragazzi di oggi non vivranno quelle emozioni. A meno che non siano abbonati a Sky, che al più prestigioso torneo di tennis del mondo ha dedicato addirittura tre canali, uno pure in 3D. Rai, Mediaset, La7 invece non hanno mandato in onda nemmeno un minuto, perdendosi – e facendoci perdere – anche lo storico trionfo di Gianluigi Quinzi, vincitore tra gli juniores. Peccato che la Rai non comprenda che trasmettere certi eventi sia servizio pubblico.

Ma d’altra parte, è questione di scelte e forse io sono poco aggiornato. L’altra sera infatti Rai Sport ha trasmesso per oltre un’ora un torneo di Mma. Di che si tratta? Non l’ho capito bene: c’era una gabbia alta due metri e dentro combattevano due personaggi. Uno era salito sul ring tenuto al guinzaglio di una bella ragazza seminuda, mentre l’avversario si è presentato con la maschera di Darth Fener, il cattivo di Guerre Stellari. Non avevano spade laser ma si menavano come fabbri, comprese testate, dita negli occhi e ginocchiate nei… insomma, lì. Questione di scelte, dicevamo.

Hai visto mai che, come io sono cresciuto nel mito di Mats Wilander, i ragazzini che seguono in tv i tornei di Mma seguano le gesta dei loro eroi al guinzaglio?

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Giorgio Sturlese Tosi

Giornalista. Fiorentino trapiantato a Milano, studi in Giurisprudenza, ex  poliziotto, ex pugile dilettante. Ho collaborato con varie testate (Panorama,  Mediaset, L'Espresso, QN) e scritto due libri per la Rizzoli ("Una vita da  infiltrato" e "In difesa della giustizia", con Piero Luigi Vigna). Nel 2006 mi  hanno assegnato il Premio cronista dell'anno.

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