Carlo Fruttero va all’asta. Qualcuno batta un colpo

Il 17 ottobre, a Firenze, a pochi mesi dalla sua morte, andranno all’asta gli arredi della casa torinese di uno degli scrittori italiani più espressivi del secolo scorso. Sulla Lettura del Corriere – nessun altro ne parla – scopro che, …Leggi tutto

Il 17 ottobre, a Firenze, a pochi mesi dalla sua morte, andranno all’asta gli arredi della casa torinese di uno degli scrittori italiani più espressivi del secolo scorso. Sulla Lettura del Corriere – nessun altro ne parla – scopro che, oltre a mobili ed oggetti, c’è anche un taccuino con gli appunti autografi di Fruttero relativi a due sue opere recenti. Nello stesso lotto anche la prima edizione della Donna della domenica e altre riviste. Prezzo base d’asta: 1500 euro. Tanto vale la memoria di Carlo Fruttero? Ho provato per giorni a contattare la figlia al cellulare, ma non mi ha risposto. Ho chiamato il proprietario della casa d’aste, che è un mio amico e persone per bene, e mi ha rassicurato che non sarà dispersa l’opera letteraria dello scrittore, ma solo poche carte. Nel catalogo della casa d’aste Pandolfini, però, la stessa figlia di Fruttero, scrive cosa andrà all’incanto. E nella lista c’è anche «…il cassettone siciliano dipinto che conteneva tutti i suoi taccuini scritti a mano, le vecchie fotografie in bianco e nero di quando era piccolo, del matrimonio, o delle presentazioni dei suoi romanzi in giro per l’Europa insieme a Franco Lucentini; la consolle su cui sistemava l’immancabile macchina da scrivere Olivetti Valentina rossa, con cui ha scritto centinaia e centinaia di pagine dei suoi romanzi. A questi pezzi abbiamo voluto includere qualcosa di veramente suo, legato alla sua professione, alla sua arte. Il taccuino su cui ha scritto alcuni brani di Mutandine di chiffon e la Linea di minor resistenza … Insomma ognuno dei pezzi contenuti in questo catalogo ha una sua storia e abbiamo pensato che è l’unico modo per far rivivere questi oggetti e permettere a nostro padre di lasciare una piccola traccia di sé nelle vite degli altri». Parole commoventi. Il martelletto, insomma, batterà i ricordi di una vita dell’autore di romanzi bellissimi come La donna della domenica, A che punto è la notte, Il palio delle contrade morte, L’amante senza fissa dimora, Enigma in luogo di mare. Gli eredi di Carlo Fruttero hanno ogni diritto di vendere, le istituzioni culturali hanno il dovere di comprare e conservare.

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Giorgio Sturlese Tosi

Giornalista. Fiorentino trapiantato a Milano, studi in Giurisprudenza, ex  poliziotto, ex pugile dilettante. Ho collaborato con varie testate (Panorama,  Mediaset, L'Espresso, QN) e scritto due libri per la Rizzoli ("Una vita da  infiltrato" e "In difesa della giustizia", con Piero Luigi Vigna). Nel 2006 mi  hanno assegnato il Premio cronista dell'anno.

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