Tutti pazzi per la pizza!

Tutti pazzi per la pizza!

Ma è pozzibile? Certo! Se pensiamo a quante varianti cominciano a prendere piede. Alcuni dicono troppe, come accade ai detrattori della pizza-gourmet, dove il disco di pasta, per quanto lievitata in maniera impeccabile, è poco più di un pretesto su …Leggi tutto

Ma è pozzibile? Certo!

Se pensiamo a quante varianti cominciano a prendere piede. Alcuni dicono troppe, come accade ai detrattori della pizza-gourmet, dove il disco di pasta, per quanto lievitata in maniera impeccabile, è poco più di un pretesto su cui posare ingredienti da ristorante stellato.

Per questo, parlando di abbinamento, preferisco rimanere aggrappato al cornicione di quella classica. In tema di tradizione va ribadita l’indissolubilità del binomio pizza-birra. Un’unione tra le più salde, in virtù della continua ascesa qualitativa e quantitativa dei microbirrifici italiani, che, poco o nulla, hanno da invidiare ai campioni del luppolo di Germania e Belgio.

Storicamente tuttavia il vino rappresentava l’unico abbinamento possibile con la santissima (gastronomicamente parlando) trinità di mozzarella, pomodoro e origano. Pensando a dove è nata la pizza, vengono in mente grappoli poco conosciuti, ma che rappresentano una valida alternativa alla classica bionda. Qualche nome? L’Asprinio di Aversa o il Gragnano rosso. Quest’ultimo, secondo percentuali variabili, è un vino composto da Piedirosso, Aglianico e Sciascinoso, proposto in versione ferma o frizzante e caratterizzato da un gusto generalmente fruttato con una vena acida che invoglia la beva. Ottimo quello frizzante dell’Azienda Vinicola Iovine (Gragnano rosso frizzante Doc 2011), che ben si abbina a una margherita realizzata con mozzarella fiordilatte.

Per chi decidesse di osare, uno tra gli abbinamenti più indovinati sarà quello che affianca la pizza al Lambrusco Vigna del Caso 2011 di Fiorini oppure al metodo classico rosato a base Chardonnay, prodotto dalla cantina di Franciacorta Contadi Castaldi. Con la vena fruttata e succosa del Lambrusco sarà facile, anche in questo caso, l’abbinamento con una classica margherita, magari resa più sfiziosa da qualche acciuga di Cetara. Il secondo vino, invece, in virtù della prevalenza dello Chardonnay e della raffinata tecnica spumantistica, si potrà abbinare con soddisfazione a una pizza, priva di pomodoro, come una golosissima salsiccia e friarielli.

 

I MIEI CONSIGLI (e i miei voti)

Iovine Gragnano Rosso Frizzante Doc 2011

invitante che si accompagna ad un colore rosso rubino intenso. Il naso è un tripudio di piccoli frutti rossi. La sensazione succosa si riverbera anche in bocca, dove il rischio, in abbinamento con una grande margherita, è quello di perdere il conto dei sorsi e dei morsi.

VOTO: 82/100 al vino, 92/100 all’abbinamento

www.iovine.eu

 

Fiorini Lambrusco Vigna del Caso 2011 

Con il 40% di Sorbara e il 60% di Salamino, varietà senza la quale il Sorbara non feconda, associa l’eleganza e l’acidità del Sorbara, con il corpo fruttato del Salamino. Nel Vigna del Caso, rifermentato in bottiglia, l’ensemble risulta ricco di toni fruttati.

VOTO: 84/100 al vino, 91/100 all’abbinamento

www.fiorini1919.com

 

Contadi Castaldi Rosé

Colore rosa corallo brillante. Naso a prevalenza floreale con note di rosa e geranio, con tocchi di frutti di bosco. Bocca raffinata con la nota dolce, ancora caratterizzata da piccoli frutti rossi e sensazioni di mela, che aiuta nell’abbinamento a smorzare la nota amarognola del friariello.

VOTO: 87/100 al vino, 94/100 all’abbinamento

www.contadicastaldi.it

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Luca Gardini

Luca Gardini, Chef Sommelier presso Hotel Miami di Milano Marittima, Chef Sommelier presso Enoteca Pinchiorri di Firenze, Chef Sommelier e direttore di sala presso Ristorante Cracco di Milano. Nel marzo 2012 ho pubblicato in collaborazione con alcuni importanti giornalisti del settore enogastronomico, un volume dal titolo "Enciclopedia del Vino" edito da Dalai editore. Collaboro con diverse riviste e testate giornalistiche nazionali e internazionali quali Spirito Divino, Grandecucina, Prazeres da Mesa, Gazzetta dello Sport, Chi e alla realizzazione di importanti eventi e manifestazioni - in Italia e all’estero - legate al mondo enologico. Mi occupo della diffusione del Made in Italy enologico in tutto il mondo in qualità di esperto, e svolgo l’attività di consulente e testimonial per diverse aziende , che si avvalgono delle mie competenze e del mio palato per migliorare e/o promuovere i propri prodotti.

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