Alex Zanardi: a mio figlio vorrei regalare un sogno per il futuro

Alex Zanardi: a mio figlio vorrei regalare un sogno per il futuro

di Marino Petrelli Pilota automobilistico, ciclista su strada, conduttore televisivo, appassionato della vita, del Natale e delle sue tradizioni. Alex Zanardi è tutto questo e anche di più e si apre a Panorama.it con grande semplicità, facendo sentire l’intervistatore parte …Leggi tutto

di Marino Petrelli

Pilota automobilistico, ciclista su strada, conduttore televisivo, appassionato della vita, del Natale e delle sue tradizioni. Alex Zanardi è tutto questo e anche di più e si apre a Panorama.it con grande semplicità, facendo sentire l’intervistatore parte del suo mondo così ricco e legato alle cose belle della vita. Come il Natale, che in casa Zanardi comincia già il primo dicembre. “Mio figlio è solito fare l’albero con mia moglie Daniela e il presepe con me, poi c’è un rito che si ripete ogni anno: quello dei libri di Natale messi sotto l’albero. Ogni giorno se ne apre uno e si scarta un cioccolatino, fino alla vigilia”, racconta l’ex pilota della Jordan e della Benetton in Formula Uno -. Quando si avvicina il giorno di Natale, mio figlio, assieme ai cuginetti, è sempre più smanioso di scartare i regali, ma nessuno si azzarda a farlo per rispettare la tradizione”.

Dunque, il Natale si vive intensamente in casa Zanardi

Decisamente sì. La sera della vigilia resiste la tradizione della cena con gli amici che alla fine si fa sempre in casa nostra per motivi di spazio. L’usanza è così radicata che molti amici, anche se non sentiamo per molto tempo, si presentano da noi per partecipare alla cena. Ognuno porta qualcosa da mangiare e il numero è in costante aumento ogni anno. Per la gioia di mia moglie che poi deve pensare al pranzo del 25.

Il 25 è un altro giorno. Che succede?

Il giorno di Natale c’è il pranzo tradizionale con i parenti. La mattina si pulisce quello rimasto sporco dalla vigilia, poi si parte con la “gara” culinaria tra mia madre e mia suocera. Alla sera, quando tutto è finito, ti accorgi di quanti sprechi rimangono sulla tavola. Anche se da qualche anno, se avanza qualcosa ci pensa a finire tutto il nostro pastore tedesco, nato casualmente il giorno di Natale di sette anni fa. Per lui è festa doppia.

Che ricordi hai del Natale nella tua infanzia?

Ricordi bellissimi, anche perché c’era anche mia sorella che adesso non c’è più per colpa di un incidente stradale. La neve c’era quasi sempre e si usciva in giardino a giocare. Poi venivamo richiamati in casa dal profumo del brodo caldo, che una volta era quasi un lusso. Adesso è tutto diverso e anche i regali non sono più quelli “utili”. Noi avevamo sciarpe, berretti, guanti, una volta addirittura mi regalarono un paio di sci, il massimo che si poteva desiderare”.

Un 2012  strepitoso con due ori alle paralimpiadi. E il 2013 come sarà?

Quest’anno ho conseguito obiettivi straordinari, forse irripetibili. Per il nuovo anno mi auguro di avere sempre maggiori obiettivi e stimoli. Retorica a parte, mi piacerebbe vedere mio figlio, che ha 14 anni, verso qualche orizzonte che lo appassiona, che lo accende. La mia generazione sognava di fare l’astronauta o il pilota di auto, oggi esistono così tante professionalità e spero che mio figlio faccia una buona scelta per il futuro.

E per te continuerà l’esperienza “giornalistica” su Rai 3 con Sfide

Arrossisco a definirmi giornalista! Per è una sfida nella sfida, un’opportunità che mi hanno proposto e che ho accettato con grande piacere anche perchè le mie attività sportive in inverno sono ferme. Il progetto è già confezionato al 95%, io ci metto solo l’ultimo tocco. Devo dire che mi piace mettere la faccia in questo progetto. Ho trovato la mia dimensione. Nonostante abbia strappato il diploma con le unghie, mi piace comunicare e scrivere. E chissà che in futuro non decida di scrivere il mio terzo libro…

 

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